19° Qualsiasi cosa per te.

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Dopo gli avvenimenti della mattina ero un po triste, anche se dopo tutti questi anni avevo ritrovato mia madre, sentivo di aver perso Matthew. Non mi aveva più parlato, neanche una parola, era rimasto in silenzio persino mentre pranzavano. Di tanto in tanto mi guardava negli occhi , ma subito dopo li distoglieva ed iniziava a fare altro. Ormai ne ero sicura, non mi amava più... Mi alzai da tavola e corsi in bagno chiudendomi la porta alle spalle e mi misi a piangere
<<Rose.. Rose cosa ti è preso?>> disse debolmente, quasi come se non gliene importasse nulla << Vai via... Lasciami in pace>> gli avevo affidato tutta me stessa, gli avevo dato cuore ed anima e lui li stava spezzando in migliaia di pezzi. << Rose, aprimi per favore dobbiamo parlare..>> << no! Non voglio sentirti dire che è stato uno sbaglio e che noi non potremmo più stare insieme!>> <<Rose.. È cosi, io..>> lo sapevo avevo ragione apri la porta e lo schiaffeggiai con tutta la forza che possedeva. Il palmo della mano mi bruciava, ma non mi importava. Sentivo uno strano formicolio su tutta la pelle, forse era la tristezza, la malinconia.. No io non ero triste io ero furiosa.Dovevo uscire mi sentivo mancare l'aria dai polmoni corsi fuori ed urlai con tutto il fiato che avevo in corpo. In quell'istante due grandi ali nere mi sbucarono dalle spalle, non avevano nessuna sfumatura, nessun colore aggiuntivo solo nero puro.
Mi sembrava di averle sempre avute, non mi appesantivano nonostante la loro mole anzi , mi sentivo più leggera. Spiccai il volo e mi diressi lontano, volevo solo andare via da li via da lui. Riuscii a fare pochi metri , mi trovavo sopra il bosco quando lui mi raggiunse, cercai di volare più veloce, ma lui lo era di più. <<Rose, fermati! >> <<No!>> esasperato si sposto sotto di me stringendomi a se,eravamo petto contro petto e le sue ali bloccavano imovimenti delle mie costringendo entrambi a scendere a terra.
<< Ti vuoi fermare .>> mi urlò contro, io ero furiosa, cercai di ribbellarmi ma lui era più forte di me mi spinse contro un albero appoggiando la sua fronte contro la mia e solo in quel momento mi accorsi che stava piangendo. Ogni briciolo di rabbia sparì dal mio corpo esattamente come le mie ali. << Perche stai piangendo? Dovrei essere io quella infuriata, tu mi stai lasciando perché sono un mostro per te!>> Urali piangendo <<Come fai ad essere tanto bella eppure tanto stupida. Io non ti sto lasciando perché sei un mostro, tu non sei un mostro. Ti sto lasciando perché non possiamo stare insieme, tra tua madre e tuo padre si può dire che tu sia un angelo puro sangue, e per di più sei la figlia della regina quindi una principessa. Il mio sangue e mescolato a generazioni su generazioni di umani, non sono degno di averti, non avrei neanche dovuta farti mia...io non sono degno di te>> Matthew allentò la presa su di me e cadde a terra inginocchio. Mi inginocchiai di fronte a lui e lo baciai stringendolo tra le mie braccia, a me non importava nulla del mio sangue , della mia dfamiglia o delle mie origini. Io amavo lui e lui soltanto. Mi strinse a se restituendo il bacio sangue e lacrime dorate si mischiarono insieme, e poi... Come quando vieni strappata da un sogno Matthew scomparve finendo a diversi metri da me, un uomo dai lunghi capelli neri mi stava sorridendo con i canini estesi mentre mi afferrava per un braccio. Un altro uomo dai capelli rossi teneva Matthew per il collo che svenuto era totalmente indifeso. <<Nooo! ti prego lascialo! >> l'uomo ridacchio piano << e perche dovrei farlo bimba mia?>> quella frase fu uno shock, nello stesso giorno avevo ritrovato sia mio padre che mia madre. Non sapevo più se ridere o piangere, ma ormai mi trovavo in quella situazione e non potevo fare nulla per uscirne fuori. L'unica mia priorità in quel momento era far in modo che lasciassero in pace Matthew, era agghiacciante sapere che a quell'uomo dai capelli rossi sarebbe bastato un istante per ucciderlo.
<< Padre, se lascierai in vita quel ragazzo verrò con te. Non opporrò resistenza ne scapperò, ma ti prego non ucciderlo...>> non sapevo se avrebbe funzionato, probabilmente mi avrebbe riso in faccia ordinando a quell'uomo di uccidere il mio amore, ma dovevo provare. <<Stan. Lascia andare il ragazzo e portalo dove i suoi amici possono trovarlo. Non ucciderlo o io ucciderò te.>> sospirai felice e vidi che controvoglia Stan faceva quello che gli era stato ordinato. Mio padre mi prese in braccio ed io come promesso non lo fermai lasciandomi portar via ad una velocità fuori dal normale.

(DA CORREGGERE) The Smell Of Blood On Your SkinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora