Capitolo 3

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GIORGIO
La mia vita si potrebbe riassumere in una sola parola: ansia. Sono costantemente ansioso, ma oggi lo sono ulteriormente. Oggi è il primo di settembre e significa solo una cosa: oggi torna Nicole, finalmente.
Sono le 15, dovrebbe atterrare tra un'ora, ma decido comunque di avviarmi all' aeroporto.
< Gio', dove vai?>, domanda Alison. Mi giro per guardarla, e vedo che mi sta fissando con il suo solito sguardo perso nel vuoto, che un po' mi infastidisce.
< Vado a prendere Nicole all'aeroporto>.
< Spiegami perché cazzo devi andarci tu a prendere quella puttanella!>, sbraita. Mi blocco di colpo. Mi volto e la guardo con lo sguardo più truce di cui sono capace. Mi avvicino a grandi passi e le punto un dito davanti al naso.
< Ti ho detto decine di volte di non parlare male di lei!>, urlo a mia volta, infuriato. Per tutta risposta lei mi spinge via posando le sue sottili mani sul mio petto, facendomi indietreggiare di un passo.
< Tu mi ammassi veramente avresti rinunciato a lei, come ti ho chiesto di fare mesi fa!>.
<Alison, ho messo questa cosa in chiaro appena ci siamo conosciuti, io e lei ci conosciamo da quando siamo nati, e non rinuncerei a lei per nessuna cosa o persona al mondo! Lei è parte della mia famiglia, è come chiedermi di rinunciare a mio fratello!>.
<Ma vaffanculo! Secondo me ti piace!>, urlo ancora, non convinta dalle mie parole. Ed effettivamente ha ragione, ma non lo ammetterò mai.
< Hai rotto i coglioni! Ora vado a prendere la mia migliore amica, ciao!>.
< Esci da quella porta e tra noi è finita!>, mi minaccia.
< Fai come ti pare, Alison!>.
Esco da casa sua sbattendo la porta. Che esagerata, cazzo! Dio, quanto mi fa incazzare quando fa così la paranoica! Ci tengo a lei, ma quando fa così mi verrebbe tanta voglia di prenderla a schiaffi.
Una volta arrivato in aeroporto, mi metto ad aspettare Nicole in piedi vicino all'uscita.
Mi arriva un messaggio al telefono e sorrido, credendo sia di Nicole, invece noto, con forse fin troppo dispiacere, che è di Alison.
Ali❤: " scusami ho esagerato, so che ci tieni a lei, ti amo"
Rispondo con un semplice "okay" e rimetto il telefono in tasca, aspettando con impazienza l'arrivo della mia migliore amica.
Sono esattamente 92 giorni che non la vedo, 13 fottutissime settimane, e non ce la faccio assolutamente più.
< Scusami, ma tu sei Mostro de Ill Movement?>, domanda una ragazza avvicinandosi a me titubante
< Ehm, sì, sono proprio io>.
< Oh mio dio!>, urla la ragazzina davanti a me, < sei fantastico, anzi, siete fantastici! Possiamo farci una foto insieme?>.
Sorrido lievemente alla ragazza e acconsento, così ci scattiammo un selfie. Intorno a me si raggruppano dei ragazzini che, a loro volta, mi chiedono foto e autografi. Non essendo ancora molto famoso non mi capita molto spesso e quelle poche volte che mi capita ne sono felice, ma oggi proprio non sono in vena, dato che potrebbero rovinare tutto. Mi metto in punta di piedi per vedere se sia arrivata e, dopo poco, la vedo svoltare l'angolo; si guarda intorno, probabilmente cercando sua sorella che sarebbe dovuta venire a prenderla, o almeno così pensa Nicole. Saluto i ragazzi, scusandomi per non aver dedicato loro il tempo che meritano, e corro verso Nicole, la quale non appena mi vede posa a terra il borsone che aveva a tracolla, molla le due valigie e mi corre incontro sorridendo. Dio quanto mi è mancata! Mi tremano le gambe per l'emozione.
Ci abbracciamo con talmente tanta forza da farci quasi male. Le accarezzo i capelli e ne assaporo l'odore familiare, anche se sanno vagamente di salsedine. Le tempesto la guancia di baci e poi mi stacco per ammirarla, prendendola per mano.
È abbronzatissima ed ha i capelli e gli occhi più chiari rispetto a quando è partita, ma è sempre lei, ed è sempre bellissima. Avevo notato queste cose anche dalle foto che mi aveva mandato e che via via aveva postato sui vari social, ma dal vivo era ancora più eclatante.
< Quanto mi sei mancato, Gio'!>, sice abbracciandomi nuovamente.
< Mi sei mancata anche tu, Nic!>. La stringo forte a me e la sollevo leggermente da terra, facendole fare un giro.
Intorno a noi si è formata una piccola folla, tutti ci guardano sorridendo.
Poco dopo mi stacco e vado a prendere le valige che, per fortuna, nessuno ha toccato. Cingo le sue spalle con il braccio libero e ci dirigiamo verso la macchina.
Finalmente siamo di nuovo insieme, non riesco quasi a crederci.

Correggimi se sbaglio~Mostro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora