NICOLE
Mi sveglio sentendo un peso sull'addome, mi giro e vedo che è Giorgio che mi abbraccia; è già sveglio e appena si accorge che lo sono anche io sorride.
< Buon giorno Rihanna>, sussurra con voce impastata dal sonno.
< Buon giorno, Mostro>.
< Hai fame? Vuoi andare a fare colazione al bar?>. D'istinto mi verrebbe di rispondere di no, che non ho fame, ma mi accorgo che il mio stomaco sta brontolando, così sorrido e accetto il suo invito, cosa che sembra renderlo felice. Giorgio va in bagno ed io lo aspetto restando ancora un po' sdraiata sul letto.
Ho urgente bisogno di fare pipì, così mi dirigo verso il bagno chiamandolo per dirgli di sbrigarsi, ma mi blocco subito perché sento che sta cantando; è sotto la doccia, per questo non mi ha sentita. Poggio l'orecchio alla porta e lo ascolto cantare, adoro farlo.
Devono essere dei nuovi pezzi a cui sta lavorando, perché sono tutte frasi sconnesse.
Non sento più lo scroscio dell'acqua, così lo richiamo.
< Sbrigati ad uscire, devo pisciare urgentemente!>, urlo. Solo in questo momento mi ricordo che in casa ci sono due bagni, ma ormai non posso più ritirare la mia richiesta, o meglio, il mio ordine. Erano tre mesi che non ci entravo, sono giustificata.
< Che finezza!>, urla a sua volta da dietro la porta, facendo una risatina. Dopo qualche istante esce con un asciugamano legato sulla vita. Deve aver messo su un po' di peso, adesso sta molto meglio. Noto che è anche più muscoloso e sorrido.
< Ho capito che sono bello, ma perché quel sorrisetto stampato in faccia?>.
< Perché noto con piacere che hai messo su peso e che sei diventato più muscoloso>.
< Vorrei poter dire lo stesso di te>, ammette guardandomi con aria dispiaciuta.
< Giorgio, che coglioni, non rigirare il coltello nella piaga!>, rbuffo ruotando gli occhi.
< Hai ragione, scusami. Comunque guarda che ci sono due bagni eh>, mi ricorda.
< Lo so, ma è troppo lontano>, mento spudoratamente. Mi ero completamente scordata dell'esistenza del secondo bagno. Sbuffa.
< Preparati che poi usciamo>. Faccio cenno di sì con la testa ed entro in bagno per prepararmi. Il profumo di Giorgio e del suo bagnoschiuma invade le mie narici, è un odore così buono, sa proprio di uomo, sa proprio di lui.
Mi preparo in fretta e quando vado in camera trovo Giorgio intento a prepararsi una canna.
< Che fai, non offri?>.
< Certo, ma so che non ti piace rollarle, perciò te la stavo preparando>.
< Che gentiluomo che sei>.
< Non ti abituare, è solo perché sei appena tornata>. Mi passa la canna ed iniziamo a fumarcela sdraiati sul letto. Un bellissimo modo di iniziare la giornata.
< Gio', sto morendo di fame>, ammetto dopo che il mio stomaco ha brontolato per l'ennesima volta.
< Cazzo ti avrei dovuto registrare>.
< Smettila di fare il cretino, è fame chimica, idiota!>.
< Ti voglio bene anche io eh, miss educazione>.
< Il bue che dà del cornuto all'asino!>, ribatto dandogli una spinta.
Dopo aver battibeccato scherzosamente per un po' usciamo e andiamo al bar vicino casa.
Ordino un cappuccino ed un cornetto con la cioccolata; Giorgio mi guarda felice, e anche io devo ammettere che lo sono. Era da parecchio che non mangiavo così tanti zuccheri tutti insieme, difatti non appena finisco il cornetto sento la sensazione tanto familiare che precede il vomito, così mi alzo e corro al bagno. Giorgio mi segue, fregandosene delle occhiatacce e degli insulti delle signore presenti. Mi lega velocemente i capelli con un elastico nero che trova al mio polso. È uno dei pochi uomini al mondo che riesce a fare una crocchia così velocemente, tutto grazie ad anni di esperienza. Mi regge la fronte e mi accarezza la schiena, mentre vomito tutta la colazione.
Mi sciacquo la faccia, prendo una gomma ed esco, come nuova.
Torniamo al tavolo, Giorgio finisce di mangiare e ce ne andiamo.
Mi cinge le spalle con il braccio e camminiamo silenziosamente verso casa mia e di mia sorella. Una persona che non ci conosce potrebbe pensare che siamo fidanzati, ma sfortunatamente per me non è così.GIORGIO
Quanto odio vederla star male. L'ho vista vomitare centinaia di volte, ma ancora mi rattristo ogni volta che la vedo china su un cesso. Non so cos'altro potrei fare per aiutarla. Per lei farei qualsiasi cosa, ma non so quale sia la cosa giusta da fare.Camminiamo verso casa sua in silenzio; non appena arriviamo noto la macchina di mio fratello Vittorio parcheggiata lì davanti.
Vittorio e Clarissa sono fidanzati da quando avevano 15 anni e stanno veramente bene insieme. Sono in assoluto la mia coppia preferita, perché sanno amarsi senza essere stomachevoli. Passando una serata con loro due non ci si annoia mai, sanno fare ridere chiunque, senza però essere ridicoli.Entriamo in casa e Nicole salta in braccio a Clarissa, non capisco se stiano ridendo o piangendo. Sicuramente Nicole sta ridendo, visto che non piange mai, il dubbio ricade solo su Clarissa, sicuramente più emotiva rispetto alla sorella minore.
Vittorio si avvicina a me e mi saluta tirandomi un cazzotto sulla spalla.
< Ciao bro'>.
< Ciao Vitto'>, dico restituendogli il cazzotto. Questo è da sempre il nostro modo di salutarci.
Sento il telefono squillare e rispondo senza nemmeno guardare chi sia, una vecchia abitudine. In ogni caso, vado in cucina per avere un po' più di silenzio, visto che i tre presenti nella stanza stanno urlando.
< Amore, dove sei? Perché non mi hai mandato il buongiorno stammatina ?>. Guardo lo schermo e, come sospettavo, è Alison. Chissà quanto si incazzerebbe se sapesse che non le ho scritto perchè ero con Nicole, e per di più ci ho dormito.
< Scusami, ho avuto da fare>.
< Ci vediamo per un aperitivo?>.
< Okay, a mezzogiorno al solito bar, ciao Ali>.
< Ciao amore!>. Non ho per niente voglia, avrei preferito rimanere con Nicole, magari aiutarla a disfare le valigie o cose così. Sono stato con Alison per 3 mesi di fila, ci vedevamo quasi tutti giorni e mi sono rotto un po' i coglioni.
Torno in sala e vedo tutti seduti sul divano intenti a parlare tra di loro.
<Vi va di andare a fare un aperitivo a mezzogiorno?>, propongo attirando la loro attenzione.
< Sì>, rispondo tutti in coro.
< Okay, ci sarà anche Alison>.
< Allora io non vengo>, scherza Vittorio.
Clarissa per tutta risposta gli dà una gomitata sul braccio. Vittorio si massaggia il punto dolorante facendo una smorfia.
< Dai, ma quella è matta!>, continua lui.
< Vorrei farti notare che qui dentro siamo tutti matti>, dice ridendo la sua ragazza.
< Ma noi siamo noi!>.
Mando un messaggio ad Alison, dicendole che ci saranno anche loro, risponde subito con un semplice "okay, a dopo".NICOLE
Alison mi odia, ne sono certa. Non appena sono arrivata mi ha guardata malissimo e poi ha rivolto un' occhiataccia anche a Giorgio. Non le ho fatto nulla di male, non capisco perché abbia questo astio nei miei confronti.
Ci andiamo a sedere al tavolo e io prendo posto tra Giorgio e mia sorella.
Alison, come a voler marcare il territorio, inizia a baciare Giorgio, che per un pochino ricambia, poi la stacca, forse un po' troppo bruscamente. Non gli piacciono troppe smancerie in pubblico. Un po' sì, ma ovviamente senza esagerare.
< Non esagerare, Alison>, la rimprovera lui sistemandosi sulla sedia. Gli tiro una gomitata e lui mi guarda non capendo perché l'abbia fatto.
< Perché l'hai fatto?>, domanda difatti subito dopo.
< Tratta bene la tua donna, Gio'>.
< Tu non ti immischiare, non ti ha chiesto nessuno di difendermi!>, mi interrompe Alison. Vorrei tanto prenderla a schiaffi, ma mi trattengo e le rivolgo uno dei miei sorrisi più falsi, per poi continuare a bere il mio martini. È un paio d'anni più piccola di noi, va ancora alle superiori, devo ricordarmene.
Giorgio ride e lei, indispettita, si alza e se ne va, senza nemmeno salutare. Si volta, probabilmente per vedere se Giorgio la stia seguendo, ma lui la ignora completamente e continua a mangiare le noccioline, senza degnarla di uno sguardo.
< Okay, devo ammettere che aveva ragione Vittorio, quella ragazza è completamente matta>, ammette ridendo mia sorella.
< Non la sopporto più>, sbuffa Giorgio passandosi una mano tra i capelli castani, biondi sulle punte.
< Allora lasciala>, propone suo fratello.
< Non appena ne avrò l'occasione lo farò>
< Non mi piace il fatto che tu la prenda così per il culo, ci tiene a te>, lo ammoniscono io, nonostante il pensiero che torni ad essere single mi rallegra, sicuramente più di quanto dovrebbe.
< Ti odia, non lo vedi? Una volta mi ha addirittura detto che vorrebbe vederti morire affogata, è pazza quella!>.
< A me non me ne frega assolutamente nulla di Alison, ti stavo semplicemente dando un consiglio>. Lui mi guarda sorridendo e non capisco il perché, ma poi mi rendo conto che è perché sto mangiando le noccioline. Non me ne ero nemmeno accorta. Non appena capisco ciò che sto facendo, però, prendo la mia borsa e corro al bagno per vomitare, ma Giorgio mi blocca per il polso.
< No, di nuovo no>, mi ammonisce con sguardo serio, mentre Clarissa e Vittorio ci guardano in silenzio. Strattono il braccio e mi libero dalla sua stretta, correndo verso il bagno.
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Correggimi se sbaglio~Mostro
FanfictionPrimo libro della trilogia. A seguire: "Sorreggimi se cado~Mostro" " Sin da quando ero un ragazzino ho utilizzato delle maschere per nascondere tutto il dolore che provavo e adesso, nonostante mi senta felice, continuo a vivere dietro ad esse. Mi na...