PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA.
<Nicole, posso farti una domanda?>. Mi volto e vedo mia cugina in piedi sulla soglia della porta. Mi soffermo ad osservarla per un attimo: è proprio una bambina bellissima, con i suoi capelli pieni di boccoli e quel suo sorriso ingenuo e allegro, caratteristico di una bambina della sua età.
< Certo, vieni qua>, dico battendo la mano sul materasso del letto per invitarla a sedersi. Si siede di fronte a me ed incrocia le gambe; si arriccia una ciocca di capelli attorno al dito e mi guarda con uno sguardo troppo intenso per una bambina di 6 anni. Sto per chiederle se ci sia qualcosa che non va, quando finalmente inizia a parlare.
< Niky, tu sei innamorata?>, chiede. La domanda mi lascia per un attimo spiazzata, perciò la guardo confusa, sollevando un sopracciglio.
< Perché me lo chiedi? Ti piace un tuo compagno di scuola?>, le domando sorridendo, avendo forse capito il motivo di quella domanda inaspettata.
< Sì>, ammette arrossendo.
<Come si chiama?>.
<Giorgio>.
Sorrido, senza neanche rendermene conto.
< Mi rispondi alla domanda? Sei innamorata anche tu?>,chiede sussurandomi all'orecchio l'ultima frase, come se mi stesse dicendo un segreto.
Non ho mai detto a nessuno di essere innamorata; avrei voluto raccontare ai miei amici del mio amore segreto, ma non l'ho mai fatto, perché sapevo che lo avrebbero riferito al diretto interessato. Mia cugina però non è uno dei miei amici, è una bambina, non conosce il diretto interessato, non abita nella mia stessa città e so per certo che quando le dico di fare qualcosa, fa come ho detto, perciò so che manterrà il mio segreto.
< Sì>, rispondo sorridendo.
< Sì! Lo sapevo!> esclama esultando con un gesto delle braccia.
< Mi racconti tutto?>, continua.
< Solo se mi prometti che sarà il nostro segreto>.
< Giuro che non lo dirò mai a nessuno, nemmeno a Cicciobello!>, mi promette sorridendo, per poi far finta di chiudersi la bocca a chiave e di buttarla via.
< Ale, il ragazzo di cui sono innamorata si chiama Giorgio, proprio come il bimbo che piace a te!>.
< Che bello! Anche tu l'hai conosciuto a scuola come me?>.
<No, io e Giorgio ci conosciamo dal 16 luglio 1992>, le racconto sorridendo come una deficiente.
< Ma è il giorno in cui sei nata>, afferma guardandomi confusa.
< Esattamente, io e Giorgio siamo nati insieme. Le nostre mamme erano anche ricoverate in stanza insieme: io sono nata alle 3:33 del mattino, lui alle 6:33, sono più grande di lui di esattamente 3 ore. I nostri genitori sono diventati molto amici, e qualche anno dopo la nostra nascita erano talmente affiatati che, pensa te, hanno anche aperto insieme un ristorante.
Io e Giorgio siamo cresciuti insieme, eravamo e siamo tutt'ora inseparabili. Abbiamo fatto insieme l'asilo nido, l'asilo materno, le elementari, le medie e le superiori; molti pensavano addirittura che fossimo gemelli!>.
< E l'Università?>.
< Lui ha già realizzato, in parte, il suo sogno, perciò non ha bisogno di frequentarla; io devo ancora studiare molto, se voglio raggiungere il mio scopo>.
< Qual è il tuo sogno?>
< Il mio sogno è quello di scrivere libri; amo scrivere, ma devo ancora migliorare. In parte, grazie a Giorgio, lo sto già realizzando: lui fa il cantante e lo aiuto a scrivere le sue canzoni, non è proprio come scrivere un libro, però mi piace lo stesso>.
< Mi fai ascoltare una sua canzone?>.
< Meglio di no piccola, dice troppe parolacce e parla di cose tristi; sono cose da grandi>.
< Scrivi tu le sue canzoni, vuol dire che sei triste?>, domanda guardandomi con occhi tristi.
Sono sempre più convinta che Alessia non abbia 6 anni: è molto intelligente e ragiona molto più di certi adulti, cosa che ha dimostrato di saper fare con questa semplice osservazione.
< Io e Giorgio abbiamo passato dei momenti difficili, eravamo tutti e due tristi, ma ci siamo aiutati a vicenda e adesso siamo felici>. Non è del tutto vero che siamo felici, ma, seppur intelligente, una bambina non potrebbe capire la "tristezza" di cui le sto parlando, pur omettendo i dettagli.
< Come mai non vi siete fidanzati?>.
<Perché lui non sa che lo amo, e poi lui è fidanzato>, ammetto con un velo di amarezza nella voce.
< Secondo me anche lui ti ama, ma non te lo dice perché si vergogna>, afferma sorridendo.
Fosse come ha detto Alessia sarei la ragazza più felice del mondo, ma purtroppo non è così; lui non mi ama, o meglio, mi ama, sì, ma come si ama una sorella, non come si ama quando si è innamorati.
Subito dopo, Alessia mi racconta del suo Giorgio: di come la aiuti a mettersi la giacca, del fatto che le porti sempre un succo di frutta per merenda e che le regali sempre dei disegni, tutti piccoli gesti con il quale quel bambino cerca di dimostrare il suo "amore" a mia cugina. Per quanto possa essere infantile, quello tra bambini è uno degli amori più sinceri che si possa provare.SPAZIO AUTRICE
Questa è la mia prima fan fiction in assoluto, spero che vi piaccia!
So che questo primo capitoli non è il massimo, ma vi invito, se vorrete, a continuare a leggere questa mia Fanfiction.
Inizialmente potrebbe risultare noiosa, ma i colpi di scena non mancheranno di certo.
Colgo l'occasione per ricordarvi che questa storia fa parte di una trilogia.
In ordine:
1.Correggimi se sbaglio~ Mostro;
2. Correggimi se cado~ Mostro;
3. Proteggimi, siamo rondini con il guinzaglio.
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Correggimi se sbaglio~Mostro
FanfikcePrimo libro della trilogia. A seguire: "Sorreggimi se cado~Mostro" " Sin da quando ero un ragazzino ho utilizzato delle maschere per nascondere tutto il dolore che provavo e adesso, nonostante mi senta felice, continuo a vivere dietro ad esse. Mi na...