GIORGIO
< Dio cane, ma quanto ci mettono? È un' ora e mezza che sono lì dentro!>, sbraito agitandomi sulla sedia sulla quale sono seduto da fin troppo tempo.
<Giorgio, cerca di calmarti, appena possibile ci faranno sapere>, cerca di rassicurarmi Clarissa poggiandomi la mano su una mia gamba. Ho il nervosismo alle stelle.
< Lo so, solo sto pensando alle peggiori ipotesi: potrebbe essersi rotta il bacino, potrebbe aver subito un bruttissimo trauma cranico che le ha provocato un'emorragia interna e perciò dovrebbe essere operata, potrebbe aver perso la memoria, potrebbe...>. Alzo lo sguardo e vedo che tutti i miei amici si stanno toccando le palle.
< Ferrario, guardi troppi film e ti fai troppe seghe mentali>, dice J ridendo. Ricambio con un sorriso falsissimo e poi torno a guardare il pavimento posando le testa sulle mani.
La stessa dottoressa con la quale ho parlato prima si avvicina a noi; ho paura di ciò che potrebbe dirci. Clarissa balza in piedi e va verso la dottoressa. Chiudo gli occhi e prendo un respiro profondo, per poi andare anche io verso la dottoressa.
< Sua sorella ha avuto un trauma cranico lieve dovuto alla caduta dalle scale, nulla che non si possa curare con qualche analgesico. Abbiamo fatto una TAC e non è stata riscontrata alcuna lesione. Cadendo, però, si è fratturata il braccio destro, perciò è stata ingessata. La cosa che realmente ci preoccupa è la sua salute generale. Sua sorella è realmente troppo magra e sia io sia il suo medico di base riteniamo che la ragazza debba essere ricoverata>.
< Cosa?>, sbotto io mettendomi le mani tra i capelli.
< Mi dispiace, ma è per il suo bene. Abbiamo un apposito reparto per i disturbi legati all'alimentazione, vedrete, ci prenderemo cura di lei>.
< Per quanto dovrà rimanere qui dentro?>.
< Questo non lo so di preciso, ma credo finché non raggiungerà il suo peso forma>.
< Firmerà le dimissioni, ne sono certo>.
< In tal caso starà a voi convincerla a rimanere, è per il suo bene. In questo momento la stanno sistemando in una stanza. Non appena sarà possibile farle visita vi chiamerò personalmente>.
<Okay, grazie mille>. La dottoressa ci rivolge un sorriso e se ne va; Clarissa torna dai nostri amici, mentre io esco fuori per fumarmi l'ennesima sigaretta.
Mi poggio al muro e guardo il fumo fuoriuscire dalla mia bocca. Sono talmente tanto sovrappensiero che non mi accorgo neanche che Edoardo si è poggiato al muro accanto a me.
< Che hanno detto?>, domanda.
< Che la ricoverano>.
< Per cosa?>.
< Perché è anoressica>.
< E non sei felice che la aiuteranno a uscirne?>.
< Non la aiuteranno affatto, la faranno solo ammattire>.
< Perché dici così? In fondo anche qualche anno fa fu ricoverata per lo stesso motivo e ne è uscita>.
< Edo, scusami, ma vorrei stare da solo>.
< Se hai bisogno chiamami>. Mi dà una pacca sulla spalla e poi rientra nel pronto soccorso. Mi siedo a terra, chiudo gli occhi e rinizio a pensare al periodo nel quale Nicole fu ricoverata.<Per favore, portami via da qui>, mi sussurra Nicole stringendomi con la sua sottilissima e piccola mano.
< Nic, non posso, se sei qui è per il tuo bene>, rispondo accarezzandole la mano.
< Ma qui io sto impazzendo, è pieno di gente strana, non mi piace per niente. Inoltre se non guarisco è perché il cibo fa schifo, mi viene da vomitare solo a vederlo>.
< Nic, l'unico modo per uscire è prendere peso>.
<Credevo che tu mi avessi potuto aiutare, invece sei come tutti gli altri. Tutti pronti a dare consigli, ma nessuno che mi aiuti veramente, vi odio, vi odio tutti>.
Stacca bruscamente la mano dalla mia e incrocia le braccia al petto, guardando fuori dalla finestra. Mi avvicino a lei e le accarezzo un braccio, ma lei si allontana.
< Vattene via, voglio stare da sola>, dice con quel suo tono freddo che mi fa gelare ogni volta il sangue nelle vene. Faccio come mi ha detto, ma prima di uscire mi soffermo un attimo sulla porta.
< È inutile che chiedi aiuto, da 'sta merda non ti salva nè un prete nè un dottore, l'unica in grado di salvarti sei te stessa, ricordatelo Nicole>. Mi guarda, forse sta cercando le parole giuste da dire, ma esco dalla stanza, socchiudendo la porta dietro di me.
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Correggimi se sbaglio~Mostro
FanficPrimo libro della trilogia. A seguire: "Sorreggimi se cado~Mostro" " Sin da quando ero un ragazzino ho utilizzato delle maschere per nascondere tutto il dolore che provavo e adesso, nonostante mi senta felice, continuo a vivere dietro ad esse. Mi na...