Capitolo 2

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Oggi lo rivedrò, non ci credo ancora! Finalmente, dopo 3 mesi passati in Sardegna dai miei parenti e a lavorare si torna nella mia amata Roma.
Mi dirigo verso l'aeroporto accompagnata da mio zio Ernesto, fratello di mia mamma. Dopo averlo salutato con un caloroso abbraccio entro dentro l'edificio. Essendo arrivata con netto anticipo, mi siedo su una sedia e, per passare il tempo, inizio a leggere Uno splendido Disastro, un libro che mi è stato regalato da mia zia. Appena arrivata al capitolo dove fanno per la prima volta l'amore, mi perdo nei pensieri, ripensando alla mia prima volta.

< Sicuro di volerlo fare? Non vorresti farlo con qualcuna che ami?>. Mi guarda e sorride, ha una strana luce negli occhi; vorrei che questa luce non si spegnesse mai, vorrei che fosse sempre così felice e rilassato.
< Nic, sono 3 anni che programmiamo questo giorno; prima o poi dovremmo entrambi perdere la verginità e, almeno io, voglio offrirla a qualcuna che ci tiene realmente a me e che non mi abbandonerà dopo. Quando sarò adulto voglio ricordarmi di colei a cui ho regalato la cosa più importante che potessi offrire a qualcuna, e voglio assolutamente che quella persona sia tu>. Ragiono su quelle parole, ed effettivamente non fanno un piega. Lui è la persona più importante della mia vita e lo amo con tutta me stessa, anche se lui questo non lo sa.
<Nic, ci hai ripensato?>, domanda sfirandomi un braccio, facendomi venire i brividi.
< No, assolutamente, facciamolo>. Mi stampa un bacio sulle labbra e poi mi guarda negli occhi, sorridendo impercettibilmente; se non lo conoscessi così bene non me ne sarei nemmeno accorta.
Si toglie la maglia, mostrando il fisico troppo magro e le cicatrici sulle braccia. Faccio lo stesso. Fisico troppo magro e cicatrici, io e lui siamo uguali. Si stende sul letto e lo seguo, sdraiandomi accanto a lui. Si gira su un fianco e poggia la testa sulla mano, facendo peso sul gomito, osservandomi da capo a piedi.
<Che c'è?>, chiedo sentendomi improvvisamente in imbarazzo.
<Sei bellissima. Non so come faccia la gente a scambiarci per gemelli: tu hai un viso così bello, nonostante tutta la sofferenza che provi hai sempre quel tuo sorriso meraviglioso stampato sulla faccia, sei bella come, non so, come Rihanna, mentre io,>. Si interrompe per indicarsi, < io sono un mostro, con tutti questi sfregi sul corpo.>
Mi soffermo a guardare tutte le sue cicatrici, molto più numerose delle mie.
<Tu non sei un mostro>. Mi tiro su a sedere ed inizio a baciare tutte le sue cicatrici, senza tralasciarne nemmeno una.
< Giorgio, un giorno guarderemo le nostre cicatrici come un ricordo lontano, perché finalmente avremmo sconfitto i nostri demoni. Rimarranno per sempre, ma saranno il segno indelebile della nostra vittoria>. Mi osserva per un secondo, poi si fionda sulle mie labbra. Dio, quanto vorrei che questo momento non finisse mai.
Chissà perché mi sta baciando con tale foga, forse è semplicemente preso dal momento, o forse anche lui prova qualcosa nei miei confronti che va al di là dell'amicizia. No, probabilmente la prima è l'ipotesi giusta.
Estrae dai jeans un involucro, che inizialmente non riconosco, anche perché non ne avevo mai visto uno prima.
< Tranquilla Nic, tra di noi non cambierà niente>.
<Amici per sempre?>.
< Per sempre>. Quelle parole mi feriscono, voglio essere qualcosa di più per lui, voglio che lui mi ami come io amo lui.
Ci togliamo gli ultimi indumenti e poi mi penetra, inizialmente con due dita, poi con il suo pene. Entra con cautela; siamo entrambi eccitati, ma anche spaventati per quello che sta succedendo.
< Ehm, ti...ti faccio male ?>.
< Un po', ma è una sensazione piacevole>. In verità mi fa molto male, ma l'emozione supera di gran lunga il dolore.
< È il compleanno più bello della mia vita>, sussurrai per poi lasciarmi un dolce bacio sulla fronte.
< Anche il mio>.
Sono passati 7 anni da quel giorno e, ora come ora, mi sembra una cosa abbastanza stupida. Speravo davvero che dopo quel giorno cambiasse qualcosa tra di noi, che lui si innamorasse di me, ma non è successo. Ormai mi sono abituata, so che il mio amore non sarà mai ricambiato e alla fine va bene così. Noi siamo Nicole e Giorgio, i gemelli, e lo saremo per sempre.

< Ultima chiamata per il volo 742 diretto a Roma>, annuncia la voce metallica di una donna.
Mi avvio verso l'aereo che mi riporterà a Roma con un sorriso stampato sulla faccia al pensiero di quella sera di circa 7 anni prima.
Mi siedo al mio posto e mi metto ad ascoltare la musica. La voce di Giorgio mi accompagna durante tutto il viaggio e finalmente, dopo due ore, atterriamo.

Correggimi se sbaglio~Mostro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora