Missing Moment- In Sardegna

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Non riesco a crederci, è già passato un anno da quando ho preso coraggio ed ho pubblicato questa storia, la mia prima vera storia. Sono cambiate tante cose da un anno a questa parte, io in primis. A cambiate è stato anche il mio modo di scrivere e di vedere le storie, ma questo perché leggo libri diversi rispetto ad un anno fa e proprio per questo se oggi dovessi riscrivere questa storia sarebbe completamente diversa, ne sono più che certa. Ho sempre apprezzato i libri e i film nei quali non vi sono incongruenze e nei quali vengono anche approfonditi i particolari ed è proprio per questo che ho deciso di creare questi nuovi capitoli, per approfondire determinati aspetti. Per quanto riguarda la scrittura mi ritengo molto più matura rispetto ad un anno fa e credo che lo si noti anche, visto che prima i capitoli erano composti praticamente da soli dialoghi.
Scrivere questa storia mi ha aiutata a migliorare in molte cose, mi ha aiutata molto più di quanto potessi mai immaginare.
Sarebbe stato carino pubblicare questa storia il giorno del mio compleanno- che è stato qualche giorno fa- così da festeggiare insieme al mio primo vero "lavoro", ma non posso certamente tornare indietro nel tempo, perciò:
BUON PRIMO COMPLEANNO, NICOLE E GIORGIO. BUON PRIMO COMPLEANNO, "CORREGGIMI SE SBAGLIO".
Ps: i capitoli, a causa dei numerosi impegni, non verranno pubblicati con regolarità, ci tengo a farvelo sapere sin dal principio.
Buona lettura.

NICOLE
< E anche questa è finita>, esclamo mettendomi a sedere nell'auto che sto utilizzando in questo periodo, di proprietà di mia nonna. È venerdì sera, ma non ho assolutamente voglia di uscire, dato che sono stanca morta e poi, non saprei con chi uscire. Sono qui in Sardegna da appena un mese e quasi mi deprimo al pensiero che ne mancano ancora due per tornare nella mia amata Roma. Sono venuta per dare una mano a mio zio con lo stabilimento balneare che ha preso in gestione, ma questa esperienza si sta dimostrando più dura del previsto: mi manca mia sorella, mi mancano i miei amici, ed in particolare Giorgio, mi manca la mia città e anche le mie abitudini, la mia quotidianità. Potrei tornare a casa quando voglio, ma non vorrei assolutamente penalizzare mio zio, che conta tanto su di me.
La cosa che più mi snerva è relazionarmi con i clienti: la maggior parte di coloro che frequentano il bagnetto sono turisti e sono quasi tutti insopportabili; credono quasi che io sia la loro schiava, quando non hanno capito che il mio unico compito è quello di portare loro i piatti che desiderano e di aprire il loro ombrellone; proprio per questo non gli permetto di urlarmi contro o di essere scortesi. Ho sempre vissuto con la convinzione che fosse giusto dare rispetto solo a chi a sua volta ti rispetta, perciò non vedo perché dovrei essere gentile con una persona che inveisce contro di me solamente perché, dato che il locale è pieno, ciò che ha ordinato ci sta mettendo qualche minuto in più del previsto ad arrivare, cosa che per altro non è assolutamente colpa mia. Cerco comunque di mantenere un tono calmo, dato che voglio che lo stabilimento di mio zio abbia una buona reputazione. Negli ultimi 3 anni ho fatto molti lavori: barista, cameriera e per un breve periodo anche la commessa in un supermercato, ma non avevo mai dovuto avere a che fare con clienti così odiosi.
Ernesto, mio zio, è il fratello di mia mamma, ma è completamente diverso: lei è una stronza alla quale non interessa nulla di me o di mia sorella, mentre lui vive praticamente per sua figlia, la piccola Alessia.
Un' altra cosa difficile di questo lavoro è vedere sempre ragazze più magre e belle di me, il che mi invoglia a mangiare sempre meno; già mangio poco, poi si sono aggiunti lo stress e la "competizione", perciò sto praticamente andando avanti ad acqua.

Poggio la testa contro il sedile e chiudo un attimo gli occhi, desiderosa di godermi un attimo di silenzio, dopo aver dovuto sopportare quel chiasso infernale per tutta la giornata. Sto cercando di rilassare i muscoli rimasti tesi per tutto il giorno e cerco anche di eliminare qualsiasi pensiero dalla testa, così da potermi rilassare completamente. Sfortunatamente il telefono prende a squillare, rompendo il silenzio che si era venuto a creare; apro gli occhi di scatto, sentendo il nervoso attraversarmi tutto il corpo come una scossa elettrica. In questo momento potrei spaccarlo: proprio non sopporto quella suoneria, devo assolutamente cambiarla. Forse potrei mettere una canzone di Giorgio, dato che riesce sempre a farmi tranquillizzare.
Cerco l'apparecchio responsabile del fastidioso suono che riecheggia all'interno dell'abitacolo nella borsa, che ho sistemato nel sedile del passeggero, sperando almeno che a chiamarmi sia qualcuno di importante.
< Ma dove cazzo è finito?>, urlo stufa di cercare. Quando finalmente riesco a trovarlo guardo la schermata per vedere chi mi stia chiamando e valutare se rispondere o meno. È mia sorella, Clarissa, e visto che lei è una tra le persone "importanti" decido di rispondere.
< Clari!>, esclamo fin troppo entusiasta, considerata alla stanchezza che avverto, ma sono veramente felice di sentirla.
< Nico, sei uscita ora da lavoro? Ti ho chiamata 10 volte>, urla. Sento una gran confusione di sottofondo, un mix di voci indistinte; probabilmente è fuori con degli amici, visto che è venerdì notte. Lancio un'occhiata all'orologio schermo della radio incorporata all'auto, notando che la mezzanotte è passata, perciò teoricamente è già sabato.
< Sì, sono uscita due minuti fa. Dove sei? Sento un casino!>.
< Sono qui con la comitiva, volevano salutarti>, urla ancora per sovrastare il rumore. Io e mia sorella, avendo appena un anno di differenza, abbiamo le stesse amicizie, considerando anche il fatto che il suo fidanzato, Vittorio, è il fratello maggiore di Giorgio. Sorrido inconsapevolmente, dato che anche se sono lontana i miei amici continuano a pensare a me.
< Ragazzi, c'è Nicole al telefono!>, grida più forte per farsi sentire dalle altre persone, rischiando quasi di rendermi sorda, ma fortunatamente riesco ad allontanare in tempo il telefono dall'orecchio.
Si susseguono vari saluti urlati dai nostri amici ed il mio sorriso si allarga inevitabilmente.
< Ciao belli!>, urlo felice, come se la stanchezza fosse passata di colpo solo sentendo la voce dei miei amici. Quanto mi mancano!
La voce che però risalta tra tutte è la sua, non so se è perché sta parlando più forte degli altri o se perché è in assoluto la più bella, almeno per la sottoscritta.
< Nic!>, urla Giorgio allungando molto la vocale per enfatizzare la sua felicità , che corrisponde su per giù alla mia.
< Gio'!>, esclamo allungando a mia volta l'ultima vocale. Erano un paio di giorni che non ci sentivamo, dato che lui era stato alcuni giorni in vacanza all'estero e non poteva chiamarmi; l'hotel nel quale alloggiava aveva un WiFi molto scadente, perciò poteva mandarmi un messaggio solo ogni tanto, quando trovava una connessione decente libera. Il fatto di non poterlo sentire aveva ulteriormente accentuato la mancanza. Io e lui passavamo del tempo insieme praticamente tutti i giorni e questo distacco così drastico è veramente difficile da affrontare.
< Aspetta che mi allontano, c'è troppo casino>. Sono felice che abbia deciso di farlo, non riesco a sentire veramente nulla.
< Eccomi>, dice qualche secondo dopo con voce allegra. Sono poche le volte nelle quali è così felice, perciò voglio godermi al massimo il momento, anche se siamo a migliaia di chilometri di distanza e non posso ammirare il suo meraviglioso sorriso.
< Eccolo>, dico sorridendo.
< Nic, quando torni? Mi manchi da far schifo>. Ormai il mio sorriso si è allargato al massimo, avendo sentito ciò che mi ha appena detto. Anche lui mi manca e sentirglielo dire è bellissimo, assolutamente fantastico.
< Non vedo l'ora di rivederti>, ammetto. Non ho dato una vera e proprio risposta alla sua domanda, dato che già sa la risposta. Sono solo a 1/3 del mio viaggio e purtoppo ne siamo entrambi consapevoli.
< Allora, com'è andata in Inghilterra?>, incalzo ricordandomi che è appena tornato e voglio sapere come è andata la sua vacanza, alla quale avrei partecipato volentieri anche io, ma purtoppo devo lavorare. Giorgio ama visitare Paesi stranieri ed ogni volta che ne ha la possibilità intraprende un nuovo viaggio; lui può permetterselo perché, nonostante non abbia un vero e proprio lavoro e il rap sia la sua unica fonte di sostentamento, può contare sui suoi genitori che lo finanziano per la maggior parte delle spese, a differenza di me e di mia sorella, che siamo state completamente abbandonate a noi stesse dai nostri genitori, e alla fine va bene così. Mi piace essere indipendente e possedere de soldi che mi sono guadagnata. Non siamo più ragazzini, abbiamo già un piede e mezzo nell'età adulta ed è ora che ci prendiamo le nostre responsabilità, pur continuando a divertirci come ragazzi della nostra età.
< Bene, sono tornato un paio di ore fa. Ci siamo divertiti da matti. Però si sentiva la tua mancanza...>. Si interrompe un attimo e riprende a parlare subito dopo, ma non con me.
< Come? Ah, okay, aspetta un secondo... Nic, ti devo lasciare, tua sorella sta reclamando il suo telefono. Ti richiamo col mio, okay?>.
< No no, divertiti pure; ci sentiamo domani>, lo tranquillizzo. Mi sembra che sia sereno e voglio che si goda al massimo quell'attimo di gioia che sta avendo, senza assillarlo con i miei racconti su quanto siano odiosi certi clienti.
< Sicura? Non vuoi raccontarmi niente?>. Sembra quasi deluso, ma non voglio trattenerlo ulteriormente. Non sono molti i momenti in cui è così spensierato e quando si presentano voglio che se li goda, anche se sono lontana e non può condividerli direttamente con me.
< Parliamo domani. Divertiti, Gio'>.
< Anche tu. Buona notte, Rihanna>. Adoro quando mi chiama con quel soprannome.
< Buona notte, Mostro>. Chiudo la chiamata, senza attendere un'ulteriore risposta. Spero con tutta me stessa che questa sera si diverta in compagni di tutti i nostri amici. Se lo merita.
Ho ancora il sorriso stampato sulle labbra, solo lui è in grado di farmi questo effetto. Sono perdutamente innamorata di lui, lo sono da 20 anni e non smetterò mai di esserlo, ma so per certo che lui non ricambia i miei sentimenti, perciò non gli confesserò mai ciò che provo per lui. Giorgio è in assoluto la persona che mi conosce meglio al mondo, ma non verrà mai a conoscenza di questo grande segreto che porterò con me fin dentro la tomba.

SPAZIO AUTRICE
La permanenza in Sardegna della protagonista credo che si stata una tra le cose meno approfondite tra le storie e ritenevo più che giusto farvi capire meglio. Spero che questo primo missing Moment sia stato di vostro gradimento e che sia stato utile. 😁

Correggimi se sbaglio~Mostro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora