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(Nell'immagine: Thomas Taw)

«Buondì Jane!»

«Ehi Thomas, verresti un attimo di là? Devo parlarti di una cosa...»

Thomas Taw lavorava al Pot Spot da circa sei mesi, un piccolo bar biologico che ha conosciuto subito dopo la laurea alla NYU quando, insieme alla sua migliore amica Becky, si è trasferito a Soho per vivere in un appartamento di tre stanze con vista sul nulla. Era un buon lavoro per le sue aspirazioni, faceva solo il turno di mattina e guadagnava abbastanza da poter dividere l'affitto e non dover dire di no a una pizza a settimana. Ma la crisi si faceva sentire anche nella Grande Mela e Josie, la proprietaria del Pot Spot, dovette fare dei tagli al personale e Thomas era l'unico cameriere.

«Mi dispiace davvero tantissimo Thomas, se le cose dovessero cambiare sarai il primo che chiamerò» furono le ultime parole di Josie dopo avergli consegnato una busta con i 300 dollari che aveva guadagnato quella settimana.

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«Che ci fai già a casa?» Becky Roseman, la coinquilina nonchè migliore amica dal primo anno di università, lavora da casa: è una programmatrice informatica e non deve schiodare il culo dalla sedia per guadagnare abbastanza da potersi permettere più del misero appartamento che condividono. Ma Thomas, del resto, non vuole vivere in una casa che non può permettersi e Becky, è disposta a rinunciare a Park Avenue pur di condividere l'alloggio col suo migliore amico, quindi questo piccolo appartamento dalle pareti spoglie a Soho è stata la giusta via di mezzo fin da subito.

«Indovina? Taglio del personale! Sono disoccupato, è ufficiale»

«Oh piccolo Tommy...» rispose Becky con lo sguardo da mamma chioccia. Dalla prima volta che aveva incontrato Thomas, quasi cinque anni prima, nei corridoi della NYU,Becky capì subito che "il piccolo Tommy" sarebbe divenuto il fratellino che non ha mai avuto. Capelli rosso fuoco, occhi grigi che ti incantano e un fisico da coniglietta di Playboy, Becky Roseman era il sogno di ogni uomo e riusciva ad ottenere sempre quello che voleva, tanto da divenire una delle più giovani programmatrici informatiche a lavorare per la Sonyx Platform.

«Smettila B. non ho bisogno della tua pietà, adesso cercherò qualcos'altro...»

«Forse è la volta buona che inizi a cercare qualcosa più nelle tue corde. Diamine Tommy hai studiato marketing, non caffetteria! Adesso ti siedi con la tua mammina e cerchiamo qualcosa di adatto»

Thomas la guardò in tralice, poi sbuffò e si sedette sul divano accanto a lei, portando i piedi sotto il sedere. Lavorare al Pot Spot non era mai stato un problema. Okay, era laureato in marketing in una università di una certa importanza, ma odiava le responsabilità e non si sentiva ancora pronto a rinunciare alla sua libertà per chiudersi in un ufficio dodici ore al giorno.

«BINGO!» esclamò Becky risvegliandolo dai suoi pensieri.

«Stevenson Inc. Agenzia di Pubblicità con sede a Manhattan cerca aspirante Marketing Manager. Contratto a tempo determinato, periodo di prova di una settimana, contratto semestrale. Si ricerca laureato in materia marketing e contabilità, contattare al...ma è favoloso!»

Sembrava un segno del destino. Quando Thomas iniziò a frequentare la NYU, non sapeva dove sbattere la testa. Durante tutto il primo anno frequentò corsi di ogni genere, da biologia ad arte ma poi, grazie a Becky, decise che i numeri fossero la sua strada. D'altronde fare calcoli lo aveva sempre rilassato, quindi non fu difficile cambiare i suoi piani, optando per una specializzazione in marketing e contabilità.

«D'accordo, inviamo il curriculum...» disse il biondino sbuffando.

«No, devi presentarti domattina negli uffici della Stevenson e affrontare il colloquio con una certa Stacy O'Connor. Alle nove! Adesso, mio bellissimo Tommy, scegliamo l'outfit adatto per il tuo colloquio, ordiniamo una mega pizza, mettiamo il dvd de "Il Diavolo Veste Prada" e ci sbronziamo di tequila, o almeno io mi sbronzo, tu devi essere sveglio per domani!» e gli schioccò un bacio sulla guancia.

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