7.

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Thomas- che farai stasera?

Ammiratore- Sushi e DVD, tu?

Thomas- Amo il sushi! Becky mi sta obbligando ad uscire...

Ammiratore- Ah sì? E cosa farete di bello?

Thomas- Andiamo al Flume, nel Village.

Ammiratore- Solo tu e lei?

Thomas- In realtà sarò il terzo incomodo in una coppia di lesbiche...

Ammiratore- Quindi sei solo.

Thomas- Spero non pomiceranno tutto il tempo lasciandomi con i miei tanti drink.

Ammiratore- Hai intenzione di ubriacarti?

Thomas- Penso sia l'unico modo per superare la serata. Potresti venire con noi...

Ammiratore- Thomas...

Thomas- Okay, Becky urla che è tardi. Buon sushi e buon dvd, ci sentiamo domani :*

Thomas attese una risposta, ma non ne ricevette alcuna. Non sopportava l'atteggiamento scostante che talvolta il suo Ammiratore sosteneva. Ormai parlavano da quasi tre settimane e Thomas insisteva per incontrarlo ma, non appena si faceva qualche passo avanti, l'Ammiratore si tirava subito indietro. La voce di Becky arrivava dalla stanza accanto a quella del giovane che sbuffò posando il cellulare in tasca e ridestandosi dai suoi pensieri.

«Ti vuoi muovere?!»

«Ho finito! Ho finito!» rispose il biondino a Becky, che lo aspettava ormai da mezz'ora.

Finalmente era arrivato il venerdì. Era passata un'altra settimana e da tre giorni ormai, tra Thomas e Ronald, era nuovamente calato il gelo. Il biondino pensava di gettare la spugna, Ronald Stevenson era un osso duro e la sua impassibilità rendeva impossibile al giovane avvicinarsi e creare un rapporto che potesse andare oltre il mero rapporto professionale. Dopo la discussione che ebbero per il ritardo di Thomas, si erano mantenuti sulla professionalità: ogni sguardo, ogni scambio di parole era unicamente collegato al lavoro e, quando non c'erano impegni che trattenevano Thomas nell'ufficio del suo capo, il giovane si occupava delle faccende riguardanti il suo cubicolo. Becky aveva notato il cambiamento di umore dell'amico e, dopo più di quarantotto ore di insistenza, era riuscita a convincerlo ad uscire con lei e Camille per "sbronzarsi un po' e smetterla di pensare a quel sexy pezzo di ghiaccio", testuali parole.

«Sei una bomba mio piccolo Tommy!»

«Beh, se devo sbronzarmi allora spero pure di rimorchiare!» rispose facendo una giravolta su se stesso.

«Sono sicura che ci riuscirai»

«Tu invece? Ormai sei "fidanzata ufficiale" su Facebook?» lanciò la frecciatina mimando con le dita.

«Non dire eresie! Ci stiamo solo divertendo!» rispose Becky, dando un buffetto sulla guancia dell'amico.

«Certo, certo...» rispose Thomas con sguardo sornione.

Alle dieci e trenta, i due arrivarono al Flume, un locale frequentatissimo e anche abbastanza famoso nel Village, fra i preferiti di Becky sin da quando frequentavano la NYU, tra l'altro poco distante. Camille era in attesa dei due con il solito atteggiamento indifferente, sigaretta accesa tra le labbra, jeans aderenti, Dr. Martens e una canotta aderente nascosta dalla giacca di pelle. Thomas notò lo sguardo sognante dell'amica alla vista della ragazza, ma non disse nulla perchè sapeva quanto Becky fosse poco attratta dai sentimentalismi, e ammettere di provare qualcosa per quella stronza che sembrava l'avesse colpita al cuore, era praticamente impossibile. Del resto anche gli occhi di Camille s'illuminarono alla vista della rossa che, con il suo abito cremisi a fasce, non aveva nulla da invidiare alla più bella delle donne. Thomas invece, intento a godersi la serata senza pensare agli occhi verde bosco che tanto lo tormentavano, decise di indossare la sua "camicia da rimorchio" nera, in seta opaca, piuttosto aderente ma morbida allo stesso tempo, indossata con un pantalone dello stesso colore che era consapevole mettesse in evidenza il suo fondoschiena tornito, sapeva che avrebbe di certo trovato qualche bel ragazzo con cui passare la serata.

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