13.

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Dopo la confessione di Thomas riguardo all'appuntamento, Ronald rimase in religioso silenzio, anzi, prese il cellulare ed iniziò a mandare mail, facendo anche una chiamata. Thomas non seppe come prendere quella reazione, forse era contro la politica dell'azienda avere una relazione tra colleghi, ma i Laichowski erano sposati e con Mark, Thomas, non era neanche tanto sicuro di voler uscire.

Arrivati nell'appartamento si rifugiarono entrambi nelle rispettive camere. Thomas fece una doccia veloce, riflettendo ancora sull'atteggiamento del suo capo che si chiudeva a riccio ogni volta. Il giovane uscì dal bagno con un asciugamano annodato in vita passandosene un altro sulla testa per frizionare i capelli bagnati, si sedette sul letto e prese il cellulare, ancora una volta senza notifiche da parte dell'Ammiratore, per chiamare la sua migliore amica.

"Piccolo Tommy! Come va la convivenza col Signor Sexy?"

«Tutto bene, tu invece? Sperimenti già la vita da coppia sposata?»

"Non sei divertente e comunque potrei dire lo stesso di te, mio caro"

«Io ho una splendida camera tutta per me, tu fai sesso con la tua coinquilina, non credo si possa paragonare» ridacchiò il giovane.

"Ahm, Ahm. D'accordo. Non ho intenzione di continuare questo discorso"

«Domani andrò via prima dal lavoro per tornare a casa, vedere cosa ha combinato l'idraulico e dare una sistemata, a che ora pensi di rientrare?»

"Proprio di questo volevo parlarti. E' un problema se, anzichè domani, rientrassi il giorno dopo? Devo aiutare Camille con una questione di famiglia, sai com'è, non voglio lasciarla sola"

Thomas si grattò la nuca, come sempre quando era nervoso. Ormai sapeva quanto il rapporto con la sua migliore amica fosse cambiato, Becky era molto presa dalla sua relazione e non poteva biasimarla, era contento di vederla così innamorata. La rossa aveva sempre avuto un atteggiamento negativo nei confronti dell'amore e dei sentimenti in generale, ma da quando aveva incontrato Camille, aveva sempre gli occhi luminosi e il giovane non poté che esserne felice.

«Tranquilla, stai pure con lei, ci penso io»

"Ti voglio bene piccolo Tommy"

«Anch'io B, buonanotte»

«Ordino una pizza» Ronald disse, entrando, senza neanche bussare nella stanza di Thomas mentre, quest'ultimo, chiudeva la chiamata con la migliore amica. Il biondino si mise in piedi di scatto, colto alla sprovvista e si rese conto, solo quando notò lo sguardo del suo capo fare sali e scendi sul suo corpo, di essere ancora mezzo nudo.

«Certo, va bene»

Ronald si voltò ed uscì dalla stanza senza chiudere la porta. Thomas prese una t-shirt grigia a maniche corte e un pantalone da basket largo, più scuro, ed indossò tutto in fretta e furia. Raggiunse il suo capo nella sala principale, trovandolo sul divano con il laptop sulle gambe, passò una mano tra i capelli ancora umidi per portarli leggermente indietro e si sedette accanto all'uomo con cui condivideva gran parte delle sue giornate.

«Posso?» domandò con il telecomando in mano.

«Certo»

Il biondino accese il maxischermo ritrovandosi davanti il canale delle notizie. Sbuffò sentendo l'ennesima notizia di guerra e morte e passò al canale delle serie tv. Una puntata di The Big Bang Theory stava iniziando proprio in quel momento. Thomas posò il telecomando sul tavolino, soddisfatto, e si mise più comodo, toccando quasi, Ronald, seduto proprio alla sua destra.

Era l'ennesima situazione di intimità tra i due e, se non fosse stato per le reazioni improvvise del più grande, Thomas si sarebbe sentito ancora più a suo agio. Nonostante questo, però, le farfalle nello stomaco del giovane continuavano a svolazzare e godette di ogni secondo di quegli attimi di pace e familiarità, cercando di nascondere la ragione, per lasciar posto a un sogno, forse, irrealizzabile.

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