(Nell'immagine: Camille Reiner)
Quando Camille Reiner arrivò al Desire, alle otto precise, prese un tavolo per due e si sedette comodamente ordinando un whisky liscio e infischiandosene dello sguardo di almeno altre venti persone attorno a lei. Non aveva mai fatto caso alla puntualità, solitamente le donne cadevano ai suoi piedi grazie a quel suo modo di fare strafottente e affascinante. Camille era attirata da sempre dalle belle donne. Quando a tredici anni capì di non essere propriamente etero, come se questo non fosse già evidente visto il suo aspetto così mascolino e la passione per il basket, sin da subito evitò ogni contatto con donne simili a lei, preferendo di gran lunga il gentil sesso fasciato in corti abiti succinti, seni prosperosi e gambe lunghe. Aveva frequentato tantissime donne in ventotto anni di vita, tutte bellissime, promettenti, future modelle e anche una star della tv piuttosto famosa per essere una mangiauomini, ma mai aveva incluso i sentimenti in quelle storie. Passarono circa venti minuti quando la porta della sala d'attesa del Desire si aprì attirando la sua attenzione: una splendida chioma rosso tiziano fece il suo ingresso sormontando un corpo da capogiro fasciato in un attillatissimo abito nero, gambe lunghissime, ancora di più grazie ai sandali dal tacco decisamente alto, diedero a quella camminata da gatta sexy, un'aria ancora più da predatrice. Camille sentì che quella splendida donna era il suo appuntamento sin da subito e ringraziò con tutto il suo cuore quel piccolo pivello per averle dato un'opportunità simile. Camille si mise in piedi passandosi una mano tra i corti capelli scuri e fece un sorriso più che soddisfatto mentre incrociava lo sguardo di quel meraviglioso esemplare di donna. Viso tondo, zigomi alti, piccole efelidi sul naso appena visibili, labbra rosse e carnose e occhi verdi che ti incantano. Era decisamente fottuta.
«E così tu sei quella stronza che ha messo sotto torchio il mio cucciolo» la sua voce calda colpì dritto nei punti sensibili di Camille.
«Stronza è il mio secondo nome, ma Camille è quello che preferisco usare in pubblico» rispose porgendole la mano nel più formale dei modi. Le loro mani si unirono e Camille potè sentire una forte scarica di elettricità attraversarle il braccio tatuato. «Becky Roseman, direi che è un piacere, ma ancora non lo so»
«Camille Reiner, ti assicurò che tra poco lo sarà»
Si guardarono per qualche secondo, poi Camille fece cenno di accomodarsi ed entrambe si sedettero l'una di fronte all'altra. Camille finì il suo whisky mentre Becky ordinò un calice di Merlot. La tensione sessuale che si sprigionò tra le due era evidente nell'aria, ma la sfida era aperta per entrambe, Camille amava cacciare, ma Becky senz'altro non era una preda.
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Alle otto del mattino, Thomas venne svegliato da un profumino invitante di bacon. Si alzò di scatto pensando di essere ancora in dormiveglia, ma quando raggiunse la cucina, trovò l'inconfondibile chioma rossa della sua migliore amica ai fornelli mentre rompeva un paio di uova per spadellarle insieme alle fettine di bacon croccante.
«Sto ancora sognando o la mia migliore amica, che sostiene fermamente che le donne non debbano cucinare per gli uomini, sta preparando la colazione?» tuonò sconvolto Thomas.
«Diciamo che stamattina voglio fare uno strappo alla regola» sorrise la ragazza.
«Oddio non ci posso credere! Hai gli occhi luminosi! Non dirmi che quella stronza ti piace! E' fuori dal mondo una cosa del genere...non ci posso credere!» Thomas si passò una mano tra i capelli con gli occhi sgranati, prese posto sullo sgabello dell'isola, proprio davanti a Becky, e inforchettò la colazione fumante.
«Non è come pensi, scemo...solo che, è affascinante. Lo sai che amo le sfide e lei è decisamente interessante.»
«Adesso mi racconti tutto!» disse tra un boccone e un altro.
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Glasses Love
RomanceTratto dal capitolo 1: "Quando le porte dell'ascensore si aprirono, Thomas avvertì un forte magnetismo che gli fece alzare lo sguardo. Una potente scarica gli attraversò il corpo e, come catturato, si ritrovò ad osservare un uomo alto, sui trentacin...