capitolo 6

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<<Bambolina, a quanto pare diventeremo zii!..>> ci troviamo lungo il corridoio che divide le stanze, perché mia sorella ci ha letteralmente sbattuti fuori, forse perché deve comunicare la notizia al suo futuro marito.  Ancora non posso crederci, sono davvero felice per Nina.
<<Già.. Andreas quante volte ti ho detto di non chiamarmi così?! Mi da sui nervi.... Ti piacerebbe se io ti affibierei  un nomignolo del tipo "bambolino o piccolino"?!>> scimmiotto le ultime due parole.
<<Bhè vedi bambolina... Detto dalla tua boccuccia, ha un qualcosa di veramente unico, per cui accomodati... Chiamami come vuoi!>> che stronzo.
Ma la cosa che più mi preoccupa è perché, la sua voce mi procura questi brividi. Non riesco a comprenderlo.
<<Mi farai impazzire!!>> Sbraito.
<<Oh..si..ci puoi credere e questo è solo l'inizio... A dopo dolce bambolina!>> mi prende la mano e ci appoggia le sue calde labbra, questa cosa mi irradia nel corpo una scossa elettrica che per un po' mi annebbia la mente. Ma che mi sta succedendo?! Perché quest'uomo mi fa questo effetto?! Devo stargli più alla larga possibile.
<<A dopo!>> mi ritiro nella mia stanza e mi chiudo la porta alle spalle.
Mi accascio a peso morto sul letto.
Devo darmi una ripresa, questa non sono io.
Sento che la maschera che ho costruito in questi anni, potrebbe struggersi e il mio cuore non l'avrebbe retto.
Devo tenermi alla larga dai tipi come Andreas , li conosco abbastanza bene.

Sono stata troppo cieca in passato, e non mi sono resa conto di come stavo passando per lo zimbello di turno agli occhi della gente. Ero molto sciocca, l'amore se così si poteva definire quello che provavo per Marcus, mi aveva accecato la vista.

Dopo la nostra rottura, tutti i tradimenti di cui ero stata vittima, vennero a galla, e servirono solo a farmi affogare di più nel dolore e nell'amarezza di aver dato amore e fiducia, a qualcuno che meritava solo disprezzo.

Ero una donna ferita, e lui era un uomo, se così si poteva definire, viscido, il solito cascamorto che prima ti ferisce e dopo torna da te strisciando. Il problema però fu che a differenza di altre donne, io non ci ricascai, ero ferita e non stupida.
Col tempo riuscì a raccogliere la poca dignità che mi era rimasta, e decisi che in futuro avrei tenuto il mio cuore sigillato. E così è stato.
Ma adesso non so cosa mi sta succedendo, perché sento risvegliare in me emozioni che avevo pensato fossero sepolte. Perché?!!!
Devo tirarmi fuori da quello che sarebbe potuto diventare un guaio.
Non posso permettermi di uscirne distrutta, questa volta non lo avrei sopportato, ne sarei uscita devastata.

Ma quel che conta è che adesso, il mio cuore è al sicuro, mai e poi mai mi sarei innamorata di un uomo come Andreas, sarebbe stato come andarsi a schiantare contro un treno che viaggia alla velocità della luce. Mai!

Mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno, mi spoglio del mio tailleur e faccio una doccia rinfrescante, dopo mi metto a letto, una breve pennichella pomeridiana, mi avrebbe fatto più che bene!

Un paio di occhi verdi mi scrutano da cima a fondo, io scappo, cerco di liberarmi da quella sguardo che mi tiene inchiodata, e mi rende incapace di muovermi...
<<Dove credi di andare bambolina?!>> Questa voce, l'ho già sentita..ma dove?!
<<Lasciami andare!!>> grido, due braccia possenti, si impossessano del mio corpo. Intorno a noi tutto si cosparge di fiamme..
<<Dove siamo?!>> chiedo con voce tremante..
<<All'inferno!! Faresti bene a non fidarti di me! Io sono il tuo male....scappa!! Scappa finché puoi!! Vaiiii...>> scappo il più lontano possibile, lasciandomi alle spalle quegli occhi verdi che mi avrebbero condotta a peccare.

Mi sveglio con la fronte imperlata di sudore, cosa cazzo è stato?! Un incubo?! Sembrava tutto così reale! Che mi è preso?!
Mi alzo dal letto e vado in bagno, davanti agli occhi mi passano le immagini del sogno, quegli occhi verdi che adesso capisco a chi appartengono. Il sogno è nient'altro che un incubo premonitore.
Avrei sofferto se mi fossi innamorata di Andreas e ora ne ho la certezza.

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