capitolo 12

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<<Ti va di bere qualcosa?!?>> mi chiese Tomàs, continuando a strusciarsi contro il mio corpo, per via del ballo intrapreso.

Diedi un'occhiata alle mie amiche e vidi che si stavano divertendo come matte, così le lasciai fare.
<<Si grazie!>> Tomàs mi prese per mano, per non perdermi tra la folla e mi condusse all'angolo bar.

Sentivo quello sguardo ardente sul mio corpo e quando con gli occhi cercai il suo sguardo, lui non mi stava più guardando, era impegnato a baciare selvaggiamente la ragazza che avevo visto poco prima con lui a casa.

<<Cosa prendi?>> mi chiese Tomàs, col suo accento Spagnolo, era evidente che anche se fosse italiano, vivesse qui da molto tempo.
<<Un piña colada!>> gridai, per sovrastare la musica.
Tomàs fece la sua ordinazione e il mio sguardo si posò involontariamente di nuovo su di lui.
Questa volta, lo trovai li a divorarmi con gli occhi, mi sentii prendere fuoco.
Perché mi faceva quest'effetto?!?
Sentii il bisogno di andare in bagno, mi scusai con Tomàs e raggiunsi la toilette delle signore.

Mi chiusi la porta alle spalle e mi fissai nell'ampio specchio.
La figura che vi vedevo riflessa era irriconoscibile.
Avevo le guance accaldate, i capelli scompigliati e il sudore imperlava la mia fronte.
Il mio cuore batteva all'impazzata.
Che mi stava succedendo?!?
Mi sciacquai il viso, facendo attenzione a non sbavare il trucco, e presi fiato prima di ritornare di là.

In momenti come questi sarei ritornata volentieri a casa, ma non potevo rovinare la serata alle mie amiche.
Quando uscii, il cuore mi balzò dal petto.
Andreas era appoggiato alla parete, con un sorriso sghembo e malizioso.
Che ci faceva lui qui?
<<Che cosa ci fai qui?!?>> chiesi, dando voce ai miei pensieri.
<<Mi aspettavo un'accoglienza più carina, bambolina!>> Era così dannatamente bello, mi chiedevo come era possibile essere belli a tal punto.
<<Oh! mi sembra che la ragazza che stavi sbaciucchiando prima, ti stesse accogliendo bene!>> dissi acida, incrociando le mani al petto.
Lui fece il suo solito sorriso sghembo, quello che gli faceva formare la sua solita fossetta sul lato destro della guancia.
<<Sei gelosa?! Volevi esserci tu al suo posto?!?>> che gran presuntuoso, mi faceva salire i nervi alle stelle.

<<Niente affatto! Non farti venire strane idee! Mi disgusti!..>> sbottai acida.
<<Non la pensavi così una sera fa!>> disse lui, avvicinandosi sempre di più, oltrepassando il mio spazio vitale.
I miei occhi erano ammaliati dalla sua bellezza e la mia pelle bramava il suo tocco.
Stavo incominciando a sudare freddo e il mio cuore stava combattendo con la gabbia toracica per non uscire dal petto.

<<Ricordati Venere, sarai sempre tu a cercarmi e io sarò lieto di attenderti, mia ammaliatrice! Ti ho detto che sei estremamente sexy stasera!? Quando vuoi sono tuo!>> mi sussurrò all'orecchio con voce roca e sexy..
Mi sentivo come se avessi finito l'aria nei polmoni.
I brividi si erano propagati in tutto il corpo e adesso la mia pelle somigliava molto a quella di un 'oca senza piume.

Lui come al solito, non mi lasciò il tempo di replicare,e se ne andò senza voltarsi indietro.

Riacquisita un po' di stabilità mentale, ritornai al bar dove Tomàs mi stava attendendo con il drink che avevo richiesto.
Lo bevvi tutto d'un sorso, più per necessità che per sete.
<<Vuoi ballare?!>> mi chiese Tomàs, ma declinai l'invito con la scusa che mi sentissi poco bene.
<<Tomàs se non ti dispiace, io raggiungerei le mie amiche. Grazie per il ballo e per il drink. Magari una sera di queste ci vediamo!>> dissi, cercando di evacuare al più presto possibile.
<<Quando vuoi piccola!>> era così gentile lui, che mi stavo chiedendo il perché avevo la mania di innamorarmi o legarmi sempre alle persone che prima o poi finiscono sempre per tradirmi o prendersi gioco di me.

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