capitolo 17

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Siamo già da un  quarto d'ora qui in aereoporto. Ho accompagnato le ragazze che oggi se ne tornano in Italia. Mi mancheranno tanto, soprattutto quando tornerò a casa e non le troverò, ma pazienza! Comunque sia le rivedrò Lunedì, dato che partirò per Milano con il figlio del mio capo, per risolvere una causa in tribunale.
<<Ragazze mi mancherete, un bacio....>> le saluto tirandole in un abbraccio.
<<Ciao Stronzetta. Uffi, non voglio partire... Tienimi qui con te!!>>piagnucola Giada.  Le ragazze si sono ambientate abbastanza bene in queste ultime settimane...
<<Magari...sai che se potrei lo farei...>> rispondo.
<<Venere non perdiamoci in saluti inutili, tanto ci vedremo Lunedì.... Arrivederci Andalusia, mi hai fatto scoprire luoghi meravigliosi!>> Beatrice mi saluta con un abbraccio.

Beatrice e Giada in due settimane, qui in Andalusia, hanno visitato più posti di quanti ne abbia visitato io. Cercherò di rifarmi.
<<Adesso sbrigatevi, hanno chiamato il vostro volo...>> le intimo. Loro mi danno un bacio sulle guance, mi abbracciano e se ne vanno.

Le guardo allontanarsi salutandomi con la mano e io ricambio di rimando.

Una volta scomparse dalla mia vista, mi dirigo verso il taxista che gentilmente mi sta aspettando.

Quando rientro a casa, dato che è sabato e non lavoro, mi impongo di dare una bella pulita al mio appartamento. Così mi armo di aspirapolvere, strofinaccio e lava-pavimenti e inizio la mia missione.

Sono talmente immersa nelle pulizie, che non mi accorgo in fretta che qualcuno sta suonando con insistenza il campanello.

Guardo dallo spioncino e vedo un volto familiare: Lucas.
E come mai lui qui?! Non sarà mica successo qualcosa a mia sorella.?
<<Lucas, entra pure..>> mi sposto per farlo accomodare.
<<Ciao Venere, scusa l'intrusione...>> mi dà un bacio sulle guancia.
<<Figurati..è successo qualcosa a Nina?>> chiedo timorosa.
<<No... ma voglio parlarti a proposito di lei, se non disturbo....>>

<<Figurati, lo sai che non disturbi mai..>> lo faccio accomodare in salotto e gli offro qualcosa da bere. Sono proprio curiosa di scoprire, cosa lo ha spinto a venire da me.

<< Allora, di cosa volevi parlarmi?>> gli chiedo.
<<Beh..ecco...io ho molta paura che la cosa che è successa a Nina sia molto grave e sono preoccupato che lei non mi stia dicendo qualcosa, quando è sola, la vedo piangere.... E io lavoro troppo e non mi va che trascorri troppo tempo sola...>> poverino, è davvero molto preoccupato. Per raccontarmi questo aneddoto, si sta distruggendo le mani.
<<Sono sicura che non sia niente di cui tu debba preoccuparti. A quest'ora Nina te lo avrebbe detto.. Anch'io ho lavorato tanto ultimamente e l'ho trascurata. E poi tra un mese vi sposate e quindi può anche essere l'agitazione per i preparativi, il motivo dei suoi pianti. Sai gli ormoni della gravidanza fanno brutti scherzi...>> spero sia così...
<<Grazie Venere... Adesso però scappo, se ti va stasera passa da casa, potremmo mangiare una pizza..anzi se vuoi, passo a prenderti oggi nel pomeriggio...>> sono tentata di rifiutare, ma nella mia testa mi dico che è per mia sorella, per cui accetto senza battere ciglio.
<<Perfetto!>> mi saluta e se ne va.

Continuo a pulire fin quando tutto non brilla alla perfezione.
Dopo stanca, mi getto di peso sul divano. Faccio zapping col telecomando, tra i vari programmi TV, ma quando vedo che non c'è nulla che attira la mia attenzione, decido di andare a fare una doccia.
Sto per dirigermi in bagno, quando suonano alla porta. Ma il portiere lascia passare tutti?
Guardo dallo spioncino e per poco il cuore non mi esce dalla gola. Cosa ci fa lui qui?
Mi costringo ad aprire la porta..
<<Buongiorno Baby..pensavo non volessi aprire..>> la sua voce è così sensuale, che ogni qualvolta lui parli, ogni singola fibra del mio corpo vibra.
<<Ero tentata, ma la buona educazione è prevalsa..>> sbotto acida.
<<Oh allora ringrazio la tua buona educazione...>> si abbassa per darmi un bacio sulla guancia e si sofferma più a lungo del necessario. Il suo profumo dannatamente buono, mi riempie le narici.
<<Hai un buon profumo.. Mi sei mancata bambolina...>> mi sussurra all'orecchio, facendomi fremere sotto il suo sguardo inquisitore.
<<Dubito che abbia un buon profumo, dato che sono sudata.  Stavo giusto andando a fare una doccia...>> richiudo la porta e lui come se fosse a casa sua, si dirige in cucina, apre il frigo e si versa un bicchiere d'acqua. Io lo guardo basita e faccio una faccia da finta irritata, lui in cambio mi fa l'occhiolino e sul suo volto si dipinge quella maledetta fossetta, che gli conferisce un'aria da bello e dannato.

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