Un fascio di luce bianca entra dalla finestra, che per il caldo stanotte ho lasciato aperta.
Il cellulare vibra sul comodino, un nome lampeggia sullo schermo.
Lorenzo.
Cazzo.
Guardo l'ora. 10:16.
Cazzo.
Avrò la voce ancora impastata dal sonno.Schiarisco la voce e trascino il dito sullo schermo per rispondere lentamente, cercando di prepararmi psicologicamente alla chiaccherata con Mr. Imprese Immobiliari.
Ieri sera, dopo essermi buttata sul divano a guardare serie TV, ero stata indecisa se scrivergli o meno, e alla fine mi ero addormentata senza farlo.
-Pronto?-
E tutti i miei tentativi di risultare normale se ne vanno con la mia voce roca post-dormita. Al diavolo.
-Piccola.. Ti ho svegliata?-
-Ehm..no no tranquillo-
-Bene, volevo passare a prenderti, magari andiamo fuori per pranzo. Che dici?-
-Certo!- dico entusiasta. Moderati Ire, o lo spaventi -Mi farebbe piacere- aggiungo, con un tono di voce più tranquillo.
-Bene, arrivo tra mezz'ora, a dopo piccola-
Non ho nemmeno il tempo per rispondere che butta giù. Mi butto giù dal letto, raccatto un paio di vestiti e corro a farmi un doccia veloce.
Opto per un vestitino color pesca che mi lascia la schiena scoperta e un paio di ballerine nere. Trucco leggero e una coda ordinata. Pronta. Infilo le ballerine e il campanello suona. Afferro la borsetta e corro fuori. Rimango interdetta quando davanti al cancello trovo Dani.
-Dani?-
-Ire?-
-Che fai qui?-
-Ehm, ecco io.. io pensavo di andare a fare un giro. Con te-Sono spiazzata. Mi avvicino al cancello.
-Ah. Beh..devo uscire-
-Avevo intuito- risponde tranquillo, un sorriso strano pende dalle sue labbra e non riesco a decifrarlo. -Il... tipo del Papi?-
-Già-Abbasso lo sguardo, le guance mi si colorano. Sono davvero in imbarazzo con Daniele?
-Beh allora ti lascio..-
-Stasera? Ci vediamo?- domando speranzosa, e vedo il suo volto tornare quello di sempre.
-Certo, Ire. Scrivimi più tardi-Annuisco e lo guardo allontanarmi.
Se dovessi disegnare il nostro legame lo rappresenterei come un elastico. Per quanti passi lontani facciamo l'uno dall'altro, per forza prima o poi torneremo indietro, l'uno dall'altra.
La BMW nera sbuca dalla curva e il cuore mi balza in gola.
Lorenzo è qui.
Accosta davanti a casa mia e scende dalla macchina. Io esco dal cancello.
-Buongiorno piccola, tutto bene?-
Annuisco. Quando l'ho visto, pantaloni neri attillati e camicia bianca con le maniche arrotolate fino al gomito sono rimasta senza parole. E' davvero bellissimo, con quei capelli tirati su ad arte, quello sguardo che ti fa sentire unica..
-Sei bellissima- dice, mi afferra la mano e mi guida verso la macchina.
Apre la portiera e mi accomodo sul sedile in pelle nera. L'aria nella macchina è fresca.
Lui sale veloce dall'altra parte. Immagini di cosa è successo qualche sera fa qui dentro mi fanno arrossire.
-Dove andiamo?- domando desiderosa di togliermi dalla mente le immagini del suo corpo sopra il mio.
-In un ristorante di amici- risponde, mentre la macchina si accende con un brontolio felino e comincia a divorare la strada di fronte a noi.Percorriamo le strade che ci separano dall'autostrada in poco tempo.
Il percorso in macchina è piacevole: Lorenzo è simpatico e acuto, intelligente ma non permaloso e la cosa mi sorprende parecchio, visto come ci siamo conosciuti. Sembra un'altra persona.
Il tragitto dura poco più di un'ora, nel quale parliamo di noi, ma ancora non conosco il suo cognome. Anche oggi ha cercato di sviare il discorso, e sinceramente posso vivere senza saperlo.
E' mezzogiorno meno cinque quando scendiamo dalla macchina nel parcheggio.
Caorle è radiosa, il sole cade a picco sull'acqua e esplode in milioni di piccoli riflessi sulle barche che galleggiano nel piccolo porto che abbiamo appena passato. Il ristorante è a due passi dal mare.
Sulla parete all'entrata svetta la scritta Albergo Petronia.
Il ristorante è pieno di famiglie e coppiette, ma il maitre si avvicina a Lorenzo senza esitazioni.
-Lorenzo!-
-Massimiliano!- risponde entusiasta Lorenzo. Li guardo scambiarsi qualche battuta, ma poi mi concentro sull'arredamento: l'ambiente è rustico ma curato e dalla cucina esce un profumo di pesce grigliato che mi fa venire l'acquolina in bocca.
-Lei è Irene- mi introduce all'improvviso Lorenzo, mentre io arrossisco per essermi lasciata prendere così alla sprovvista. Mi immagino uno sguardo di disapprovazione da parte di Massimiliano, ma non trovo nulla di tutto ciò nel bel viso del proprietario. Allungo la mano verso la sua e gliela stringo decisa, lui fa lo stesso.-Piacere, Irene-
-Massimiliano. Spero che gradirete il pranzo-
-Sempre il solito modesto- aggiunge bonario Lorenzo.
-Venite, accomodatevi-Massimiliano ci scorta verso un tavolino sul porticato, il caldo fuori non è afoso e l'aria che tira leggera rinfresca al punto giusto.
-Vado ad avvisare Marco che siete qui, intanto vi lascio i menù-
Qualche minuto dopo un ragazzo simile a Massimiliano, ma in tenuta da cuoco si avvicina al nostro tavolo, rivolgendo un sorriso smagliante a Lorenzo.
-Lorenzo!-
-Ehi, Marco!- l'accoglienza per Lorenzo è molto calorosa, subito dietro Marco appare Massimiliano che una bottiglia di prosecco in una mano e un secchiello del ghiaccio nell'altra.-Non vieni mai, dobbiamo festeggiare- si giustifica Massimiliano.
Marco si rivolge a me, con uno sguardo mi percorre e mi fa avvampare.
-Irene, lui è Marco, fratello di Massimiliano e cuoco dell'Antico Petronia-
Marco allunga la mano e io la allungo di rimando, aspettandomi una stretta di mano, ma lui me l'afferra e al porta alla bocca, compiendo un delicato baciamano.
Io guardo affascinata le labbra di Marco appoggiarsi sul dorso della mia mano e staccarsi dopo quella che sembra un'infinità; Lorenzo ci guarda attento, ma con l'ombra di un sorriso sulle labbra.
-Giù le mani, Marco!- esclama non appena tra le sue labbra e la mia pelle si sono staccate. Gli occhi di Marco passano da seri a divertiti.
-Le belle ragazze devono essere viziate-
-Ma non quelle degli altri- esclama sorridendo Lorenzo.Sono davvero confusa.
Massimiliano tira una gomitata al fratello e gli fa cenno che nel locale lo stanno fissando praticamente tutti, ma lui sembra non interessarsene e continua a guardarmi negli occhi. Io sposto quasi subito il mio sguardo da lui a Lorenzo.
-Bene, c'è chi lavora per vivere. Godetevi il pranzo! Lorenzo- dice tirando una leggera pacca amichevole sulla spalla a lui -Irene- continua, ripescando la mai mano dal tavolo e sfiorandola di nuovo con un bacio. Poi, veloce com'era apparso, sparisce dietro la porta della cucina.
Non appena la porta si chiude, Massimiliano si prende cura di noi, scusandosi con me per il fratello e servendoci il prosecco in calici con serigrafato il nome del ristorante.
[SPAZIO AUTRICE]
Ciao! Volevo ringraziarvi per le visualizzazioni, le stelline e i commenti, che mi fannno venire voglia di andare avanti con questa storia! In ogni caso volevo avvisarvi che da questo capitolo metterò all'inizio la foto del luogo di cui parlo, alcune fatte da me, altre raccolte da internet..le metterò anche nei capitoli precedenti, se ne avete voglia dategli un'occhiata! :3
Continuate a dirmi cosa ne pensate e a lasciare stelline ;)-Talìa
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Ti ricordi, Irene?
RomansaSono Irene. Sono una fotografa. Sono una vent'ottenne single. Sono la migliore amica di Daniele. Sono sua amica da sempre. Io e lui ci conosciamo a memoria. Siamo sempre insieme, qualsiasi cosa accada. Ma ho bisogno di un suo bacio, ora. Senza qu...