Udine è luminosa quest'oggi. Mangio una brioche camminando verso lo studio fotografico, lasciando che le macchine che rempiono le strade mi scorrano attorno caotiche. Di solito questo chiasso mi innervosisce, ma oggi non mi dà nessun fastidio. Nemmeno i passi pesanti dell'inquilina dell'appartamento sopra il mio mi hanno tolto quella felicità che mi aveva fatto rabbrividire non appena sveglia. Il messaggio di buongiorno di Lorenzo aveva sicuramente contribuito. Pesco il cellulare dalla tasca interna della borsa e apro il suo messaggio su Whatsapp.
'Buongiorno Ire :) Già mi manchi..mi è sembrato strano non averti vicina stamattina'.
Il weekend appena trascorso ancora mi scorre nella mente, lasciandomi rivivere tutti i momenti magici che abbiamo condiviso io e Lorenzo. Dalla passeggiata sulla riva del fiume, alla cena di ieri sera nel ristorante 3 stelle Michelin, al sesso incredibilmente appagante nella villa. Tutte le immagini mi avvolgono e mi lasciano un pò intontita: solo il suono di un clacson mi risveglia, e allora attraverso correndo e scusandomi con l'autista che mi manda a quel paese. Ma la mia tranquillità è talmente tanta che, a posto di mandarlo a quel paese a mia volta, gli rispondo sorridendo.
Entro nello studio che sto ancora sorridendo, e vedo Jack che mi guarda in modo strano.
-Irene- dice con il suo accento da nobiluomo inglese dell'ottocento -Tutto bene?-
Il sorriso ebete che ho sulle labbra non vuole andarsene, e mi trovo a rispondere sghignazzando come una ragazzina.
-Certo, Jack!-
-E'..diverso..- Jack ha ancora dei problemi con l'italiano, soprattutto con i verbi e le doppie. La cosa di solito mi lascia abbastanza indifferente, ma oggi mi fa ridere.
Jack scuote la testa, ridendo di rimando. Mi fa cenno di avvicinarmi.
Sto per chiedergli cosa succede quando noto sul suo schermo delle foto. Le mie foto. Quelle fatte nel campo durante il servizio fotografico con la modella. E quelle che ho scattato anche nei giorni successivi, nelle altre location, per quello ed altri lavori. Sono lì, tante aperte solo in miniatura, altre ingrandite. Non sono state modificate, nè ritoccate. Riconosco il mio occhio, riconosco le mie foto, i miei pensieri, le mie impressioni.
Non avevo mai chiesto a Jack di dargli un'occhiata, ma le avevo inserite in una cartella a mio nome, convinta che un giorno avrei avuto il coraggio di domandare a Jack un consiglio o un parere. Ed ora che sono lì, sotto il suo occhio esperto, arrossisco. Non lo posso controllare. Dentro quelle foto ci sono io, i miei pensieri, un pezzo della mia anima. Rimango con la lingua annodata, incapace di emettere suoni. Magari si è arrabbiato perchè ho perso tempo: invece di fotografare le modelle stavo lì a fare foto alle farfalle. Avrebbe ragione ad arrabbiarsi, e intanto che aspetto che mi dica qualcosa, mi preparo un discorso di scuse con i controfiocchi. Una domanda di Jack mi distoglie momentaneamente dalla preparazione mentale all'inevitabile discorso patetico.
-Cosa sono..questa?-
Il mio sorriso è svanito. Mi torturo le mani con le unghie ancora laccate dall'evento di qualche giorno fa.
-Ecco, vedi Jack..-
-Ne hai altre? Intendo qui e adesso?- mi chiede con premura, ma sono davvero impaurita. E se mi licenzia? Oddio, fa che non mi licenzi, ti prego...
-No- sussurro, abbassando gli occhi ed arrossendo ancora di più.
-Pecato...-
Alzo gli occhi e li punto su di lui velocemente.
-Eh?- la voce esce stridula dalla gola, come se fosse rimasta impigliata.
-Pecato, Ire. Sono spettacolari- dice passando lo sguardo da una miniatura all'altra e apre alcune foto. Sono senza parole, ora. Le mie foto gli piacciono!
Mi pianta gli occhi addosso, scrutandomi senza lasciare niente al caso.
-Hai altre foto..come queste?-
Annuisco arrossendo ancora di più.
Annuisce anche lui, ritornando con lo sguardo al monitor.
Dopo un'eternità, rialza lo sguardo. E' determinato.
-Dove le tieni? Le altre foto intendo-
-A casa dei miei, su un vecchio computer-
-E in quanto tempo potresti farmi avere altre foto come queste? Per domani? Riesci?-
Lo guardo stralunata. Che cosa sta dicendo? Vuole le mie foto? Apro la bocca, ora asciutta e balbetto.
-P-perchè?-
Jack si gira completamente verso di me. Lascia andare il mouse e prende la mia mano, che fino ad ora pendeva inerme lungo il mio fianco. Le sue dita curate raccolgono la mia mano con una delicatezza incredibile, e un pò di tensione se ne va, tranquillizzandomi un pò. La sua voce arriva, ma il senso delle parole tarda a raggiungermi. Come quando segui un programma in tv, gli attori muovono le labbra ma il suono arriva dopo. Mi concentro sulle sue labbra, per comprendere bene quello che mi sta cercando di spiegare.
-Irene, queste foto sono spettacolari. Sul serio, non capisco perchè tu non me le abbia mostrate prima. Le luci, le ombre, i dettagli..meravigliosi. Non saprei come altro descriverle. In questi giorni, un collega di Tokyo verrà qui a trovarci. Gliele faccio vedere. Curerà una mostra fotografica nel castello, qui a Udine. Cerco di trovarti un posto nella mostra-.
'Wow. Seriamente?'. Lo sto fissando sbigottita.
Sbatto diverse volte le palpebre prima di realizzare che è tutto vero. E allora le mie labbra si aprono in un luminoso sorriso. Mi viene voglia di abbracciare Jack, ma mi trattengo. Non sarebbe proprio professionale! Lo ringrazio in mille modi, decisa ad offrirgli almeno una cena per l'opportunità enorme che mi ha regalato.
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Ti ricordi, Irene?
RomanceSono Irene. Sono una fotografa. Sono una vent'ottenne single. Sono la migliore amica di Daniele. Sono sua amica da sempre. Io e lui ci conosciamo a memoria. Siamo sempre insieme, qualsiasi cosa accada. Ma ho bisogno di un suo bacio, ora. Senza qu...