Verso Udine, 20 agosto 2014

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Non vedo Dani da quasi venti giorni. Domani torno a Udine e mi piacerebbe rivederlo, ma è sempre impegnato con Sara. E quando non lo è, io esco con Lorenzo. Mi manca, gli SMS e le brevi chiamate che ci siamo concessi non mi bastano.

Ammiro il braccialetto che mi ha regalato. Ho ripensato parecchio alle sensazioni che ho provato quella sera, ma, complice la distanza, tutto quello che è successo mi sembra solo un sogno lontano, relegato in un angolo remoto della mia mente.

Ho pensato anche che mi piacerebbe risentire la sua pelle a contatto con la mia, così per chiarire ai miei pensieri turbolenti che lui è lo stesso Dani del solito e io sono sempre la stessa Irene, la sua migliore amica.

Decisa afferro il cellulare e cerco il suo numero in rubrica.

-Ire!-

-Dani!-

-Oggi ci vediamo? Perché domani torno a Udine...- lascio la frase in sospeso.

-Di già?-

-Sì... Lo studio ha accettato un nuovo cliente e vogliono che sia io a gestirlo...-

Una sfumatura di entusiasmo riempie la mia voce. La chiamata di Jack, il mio capo, di stamattina mi ha elettrizzata. E' difficile che a una nuova arrivata si affidino servizi importanti, ma a quanto pare a Jack piace come lavoro. Senza contare che dovrò fotografare paesaggi, la mia passione.

-Ma è fantastico! Andiamo a mangiarci un gelato e farci un giro in centro allora!-

-Va bene! Passo io alle 3?-

-Alle 3, a dopo-

-A dopo!-

****

Shorts, canottiera, sandali e Rayban.

Mi infilo in macchina ed esco veloce da casa mia, inchiodando davanti a casa di Dani e suonando il clacson un paio di volte.

Lui esce subito e monta in macchina in un'attimo.

Il suo viso è pericolosamente vicino al mio. Ma vuole solo darmi un bacio sulla guancia, quindi lo lascio fare.

-Gelateria davanti alla chiesa rossa?-

-Ovvio!-

Sono pochi chilometri, la conversazione sul mio nuovo lavoro è fitta e occupa gran parte del tempo che passiamo assieme.

Tempo che, per inciso, passo a scolpirmi nella mente ogni più insignificante dettaglio del suo viso.

Dai capelli biondo cenere che gli cadono disordinati sulla fronte agli occhi nocciola scuro che inghiottono tutto. Dal piccolo neo sotto l'occhio destro, alla cicatrice perfettamente dritta che si è procurato quel sabato da Lele in piscina. Dalla forma perfetta delle sue labbra, alla mascella squadrata. Tutto, ogni dannatissimo dettaglio. Siamo tornati a casa, il cielo si tinge di indaco.

-Quando parti?-

-Domani mattina presto, forse stasera-

-D'accordo... e quando torni?-

-Ancora non lo so, ma a settembre inizia il periodo dei matrimoni..-

-Natale?-

-Io ci spero, ma non ci conto molto-

Abbasso lo sguardo. Salutarsi è sempre la parte peggiore. Se fosse per me bypasserei completamente questa parte, ma so che lui ci tiene, quindi ogni volta che parto, prima ci vediamo.

Mi afferra il polso e lo esamina.

-Hai messo io braccialetto che ti ho regalato!- esclama sorpreso.

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