Villa, 4 settembre 2014

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Le luci sono moderne e stranamente sono in completa armonia con lo stile antico che caratterizza questa vecchia villa ristrutturata. Una villa a tre piani, preceduta da un giardino grande come sei campi da calcio, un'enorme scalinata, decorata con colonne imponenti, che porta all'entrata e donne e uomini in abiti eleganti.

Una lunghissima piscina rettangolare, decorata con statue curate, riflette le luci che illuminano la villa, producendo giochi di riflessi da sogno. E' spettacolare.

L'auto, guidata anche stasera da un'autista della De Marchi, stavolta è un suv Audi bianco e l'uomo che mi è seduto accanto ora nel sedile posteriore è di una bellezza unica. Un'abito nero fatto su misura, papillon coordinato fatto ad arte, sorriso smagliante e sguardo magnetico. Lorenzo è spensierato, stasera.

Oggi abbiamo passato tutta la giornata assieme, fatto salvo le due ore che io ho trascorso tra le grinfie di una truccatrice e una hair stylist famose in una delle stanze della villa di Lorenzo.

Lucia e Hilary, la truccatrice e la hair stylist, sono state personalmente contattate da Lorenzo, che le ha fatte venire in fretta e furia a casa sua per operare quello che potrei definire senza dubbi un miracolo.

Le mie occhiaie sono scomparse, le mie unghie sono laccate di un leggero color carne, i miei capelli sono raccolti in una di quelle acconciature che di solito vedo sulle ragazze che fotografo, e il trucco sfumato sui toni del vestito mi fa sembrare una diva.

Al collo una collana elaborata regalatami per l'evento da Lorenzo.

La serata è calda.

Nel giardino sono sparse delle piccole lanterne con all'interno una candela, e noto alcune coppiette camminare mano nella mano seguendo uno dei sentieri in ghiaino che si diramano dallo spazio davanti alle scale. Altri invece si parlano attorno alla piscina, voltandosi per vedere i nuovi arrivati per poi rituffarsi nelle loro discussioni private, ascoltate solo dalle acque immobili.

La nostra macchina accosta, Lorenzo scende velocemente e, come un cavaliere, mi apre la portiera, porgendomi la mano per aiutarmi a scendere.

-Ti ho promesso che non ti avrei fatta cadere, e non voglio rimangiarmi la promessa ancora prima di entrare- dice Lorenzo divertito, io simulo un sorriso, ma in realtà sono un fascio di nervi.

E non so bene se è per il fatto che il mio vestito è bellissimo e ho paura di rovinarlo, se è per le foto che forse finiranno in qualche giornale di gossip o se per il fatto che sto entrando ad una festa dove non conosco nessuno a parte Lorenzo, che per inciso è il capo.

Per fortuna riesco ad uscire dalla macchina senza finire dritta e distesa sui sassolini bianchi.

La mano di Lorenzo mi guida sicura, segno che lui, questo tipo di cose, le ha già fatte parecchie volte. Mi sostiene e mi incoraggia una volta davanti alla piccola rampa di scale. Io mi aggrappo letteralmente al suo braccio durante la salita, il terrore della figuraccia si insinua tra i miei pensieri. I miei piedi sono fasciati in un paio di Louboutin che si intonano con il vestito che ho scelto (o almeno così ha detto al personal shopper di Lorenzo), bellissime ma altrettanto scomode quando l'evento a cui devi partecipare si trova in una villa di inizio Novecento dove le scale sembrano essere l'elemento architettonico principale.

Sul pianerottolo che collega le scale alla porta d'entrata i primi invitati cominciano a fermare Lorenzo per scambiare qualche parola, e io cerco di eclissarmi il più possibile. Lorenzo chiacchera con tutti, chiama tutti per nome, compresi mogli e mariti dei dipendenti. Mi presenta, l'invitato mi scambia un saluto veloce e poi si tuffa in discussioni più o meno animate con Lorenzo. Il mio braccio è ancora allacciato al suo e, per quanto lo desideri, Lorenzo sembra non avere intenzione di lasciarlo andare tanto presto.

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