CAPITOLO 13: AVVICINAMENTI

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Alle 7.30 del mattino dopo ero davanti a casa di Lucy e mi diede i 200 dollari che avrei dato al preside per quel maledetto vetro.
- Cerca di darti una mossa! - mi disse quando me li diede - noi saremo già a Cornflower quando arriverai.
Quando tornai a casa salutai ancora calorosamente mia madre. Forse stavolta era la volta che non l'avrei davvero più rivista. Ma era più semplice pensare che per lei non era un vero addio, perché non sapeva che avevo un'altra vita.
Guardai per l'ultima volta la mia stanza e risentii la stessa emotività dell'ultima volta. Scacciai quel pensiero e come se fosse davvero la prima volta, entrai con incertezza nel sentiero dietro la scrivania, cercando di non voltarmi indietro.
Quando arrivai, trovai gli altri davanti la Home.
- Ti abbiamo aspettata! - sorrise Greg.
- Andiamo - sorrisi.
Jack mi sorrise e venne a mettermi un braccio sulla spalla. Ignorai Lucy e le sue facce invidiose e mi concentrai piuttosto sul sorriso di Greg che non era lo stesso. Non era il solito sorriso acceso che sfoderava ogni volta. C'era qualcosa che lo turbava, lo conoscevo, e volevo sapere cosa c'era che non andasse. E forse avevo capito anche cosa.
- Scusa, tesoro - dissi a Jack. E mi divincolai dal suo braccio avvicinandomi a Greg.
- Tutto bene? - gli chiesi.
- Non proprio - disse secco con le mani in tasca e gli occhi in basso.
- Vuoi parlarmene? - mi soffermai - di Vanessa?
Alzò la testa di scatto nella mia direzione e nella sua espressione lessi che non aveva capito come avessi fatto ad indovinare.
- Ho visto le facce che hai fatto quando lei parla di Alex - gli dissi - cosa c'è che non va?
- Ma niente, figurati. Può frequentarsi con chi vuole, poi io sono sposato.
- Ma...?
Rallentò il passo e abbassò la voce:
- Ma è stato il mio primo amore a 14 anni, è normale che...
- Cosa?! - lo interruppi.
Ma perché io non le sapevo queste cose?
- Si, sono stato pazzo di lei per due anni.
- Ma perché non me l'hai detto?
- Dovevo?
- Nel senso che... ci siamo detti sempre tutto!
- Si, ma ero stupido a quell'età. Poi ci conoscevamo da poco io e te.
Effettivamente...
- E poi? - ormai dovevo sapere.
- E poi dopo quell'estate in Sardegna mi hai presentato Ily. Vanessa non mi dava attenzioni, non era interessata a me, si vedeva, e quindi poi ho continuato la mia conoscenza con Ily e mi sono innamorato di lei.
E invece era interessata eccome! Ma non potevo dirglielo. Forse ero stata io a rompere le cose? Ma loro che hanno fatto, però? Ma quanto potevano essere idioti? Farsi scappare l'uno con l'altra per mancanza di coraggio. Chissà come sarebbe andata se si fossero parlati prima. Se Ily non avrebbe mai conosciuto Greg? Ma io non potevo dire nulla, ovviamente. Non potevo dirlo a Vanessa, proprio ora che forse aveva trovato in Alex un nuovo inizio. E non potevo dire a Greg di Vanessa perché ormai era sposato e non volevo mettere in subbuglio le cose.
- Perché quella faccia? - mi chiese.
- No, niente...
- C'è qualcosa che devo sapere?
- Niente di importante - mentii.
Tornammo al castello e Ily e Lady Lit ci stavano aspettando.
- Ciao, amore mio! - disse Ily a Greg.
Guardai Vanessa impercettibilmente e notai la sua indifferenza dopo che aveva deglutito.
Ora che sapevo come stavano le cose, ero più attenta a tutti quei dettagli che mi ero persa in quegli anni, e che facevano la differenza.
Greg non si curò di Vanessa.
Forse lo turbava un po' il fatto che lei si conoscesse con Alex per il comune e semplice motivo che era stata nei suoi pensieri per due anni: aveva solo un piccolo e normale fastidio, ma ero sicura che amava solo la sua Ily.
Vanessa mi si avvicinò:
- Alex mi ha scritto un messaggio!
- Che ti ha detto?
- Dice se voglio andare a prendere un caffè insieme.
Anche gli altri si avvicinarono e le ragazze stavano già lanciando urletti di gioia. Greg sorrise forzato. In un certo senso mi faceva ridere.
- E cosa stai aspettando? - le dissi.
- Non lo so, dovremmo andare alla botola...
- Ma al diavolo la botola! - risi - possiamo aspettare, tanto la chiave già ce l'abbiamo.
- Corri, Vanessa! - disse Laurie.
Annuii.
E sparì dietro il cancello, in direzione del paese.
- Finalmente! - dissi.
Lucy andò con Lady Lit che le mostrò il suo appartamento, che era quello di Philip. Noi altre ragazze entrammo in seguito anche noi nel castello abbracciate, mentre i ragazzi e Ily rimasero in giardino.

***

Verso l'ora di pranzo il mio cellulare vibrò. Un messaggio. Vanessa.
Resto a pranzo con Alex. Appena torno, cerco di parlarne con Lady Lit.
Disastro. So che sarebbe stato un disastro, ma doveva assolutamente dirlo a Lady Lit. Anche perché almeno non avrebbe fatto le cose di nascosto.
Le risposi.
Ok, divertiti.
Andai alla finestra e vidi Jack solo, seduto su una panchina. Scesi e lo raggiunsi.
- Tennison! - sorrisi.
- Ehi - mi fece spazio e mi sedetti.
Guardò in basso.
- Che succede, tesoro? - gli dissi.
- Niente - si soffermò un momento - ti pensavo.
- Oh, avanti!
- Sul serio - sorrise - non litighiamo più, davvero. O almeno non per quelle stronzate.
- Pensavo che avessimo chiarito ieri sera...
- Si, ma ripensavo a ciò.
Deglutii.
Rimanemmo in silenzio per alcuni minuti.
- Che c'è? - mi chiese.
- Non so, dimmi tu - mi rattristii.
- Che cosa?
Guardai in basso e lui mi prese tra le sue braccia, capendo la mia tristezza.
- Io ho solo paura di perderti, Debby. Ti amo tanto.
- Anche io.
Dio, se l'amavo. Sarebbe stato mio per sempre. Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dal suo abbraccio, dal suo profumo e rimanemmo così per alcuni minuti.
- Quell'albero di iris è diventato molto alto: fa proprio una bella figura! - disse.
- Si, è molto bello.
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#spazioautore:
eeeilààààà, aaallora che pensate, che pensate? via ai vostri pensieri...Oggi ho il saggio di danza e probabilmente vi risponderò quando ho un attimo di tempo libero. Baci, lettori miei. Vi amo♡☆

IRIS - I'm supernaturalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora