7. Addii

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Il giorno dopo Alice e Jasper partirono, era meglio che stessero lontani per un po'. Almeno così sosteneva Edward. I Cullen, in particolare Edward erano strani, sembrava che mi stessero nascondendo qualcosa... ma cosa? Non ci pensavano mai quando ero nei paraggi...
Dopo tre giorni finalmente capì. Anche se speravo di non aver capito:

«Hei, hai sentito l'ultima?»
«No, quale?» due ragazzi nel banco dietro al mio stanno chiacchierando, non ho niente di meglio da fare se non ascoltarli, stiamo aspettando che arrivi il prof. di matematica.
«I Cullen» Jeremy fa una pausa ad effetto, questo attira la mia attenzione: I Cullen cosa? «Se ne vanno» finisce la frase. Traslocano?!? Guardai fuori dalla finestra c'era ancora il sole da questa mattina, a meno che non volessero brillare in macchina non potevano essersene andati.
«Sei sicuro?» Albert chiese una conferma. Mi voltai a guardarli. Jeremy annuì convintissimo.
«E cos'è che avrebbe spinto i Cullen a partire?» chiesi guardando Jeremy negli occhi, sapevo come abbindolarlo.
«Nessuno a mai spiegato ad una bella ragazza come te che non bisognerebbe ascoltare i discorsi altrui?» mi rispose provandoci per l'ennesima volta con me. Come ragazzo non era brutto, ma era troppo antipatico e poi si comportava sempre come un don Giovanni provandoci con tutte le ragazze della scuola.
«Smettila di fare il cretino e rispondimi» risposi fredda. Mi guardò stupito, pensava di fare colpo col suo fisico. Era abbastanza muscoloso, capelli neri che formavano una cresta e occhi marrone chiaro.
«Mpf. A quanto pare nessuno a mai spiegato ad una bella ragazza come te le buone maniere..» mi rispose ammiccando.
«E a quanto pare nessuno ha mai spiegato ad un ragazzo stupido quanto te che quando qualcuno, soprattutto una ragazza, ti chiede qualcosa tu rispondi» intanto caricai il peso verso lo schienale della sedia e dondolando mi appoggiai al suo banco. Sentì Andrea, nel banco di fianco al mio sghignazzare. Avevo appena chiuso il bulletto della scuola.
«Mio zio, il dottor Gerandy...» Jeremy iniziò a parlare «Mi ha detto che il dottor Cullen gli ha detto che ha trovato un altro posto di lavoro: a Los Angeles. Ovviamente ha accettato e quindi partono. Fine, contenta?» annuisco poco convinta e ritorno al mio posto. Non possono averlo fatto... e Bella? La portano via? E il povero Charlie che farà senza la figlia?
«Chiara, stai bene?» Andrea interrompe i miei pensieri.
«Si, si. Solo non pensavo che se ne andassero, è strano pensare all'ospedale senza al miglior dottore» accenno un sorriso.
«Senza al miglior dottore più figo e attraente, no?» Ovvio, tutte le ragazze consideravano Carlisle più bello di qualsiasi stella del cinema, se solo sapessero chi è veramente. Andrea provava a prendermi in giro, mi misi a ridere, a me la bellezza dei vampiri non faceva effetto.
«No, piove! Proprio oggi che sono a piedi!»
«Mi si arricceranno i capelli!»
«Che cavolo, stasera dovevo uscire!» Alcuni ragazzi e ragazze si lamentano della pioggia. Mi giro a guardare fuori dalla finestra il cielo è pieno di nuvole e una leggera pioggia si abbatte sul terreno. Oh, no.. il tempo a Forks cambia in modo troppo veloce, è già la millesima volta che succede! Butto in fretta i libri nello zaino e mi alzo. Andrea mi guarda così come tutti gli altri «Sono stata male e me ne sono andata, ok?» Andre annuisce poco convinto. «Grazie, ti devo un favore» gli dico mentre esco dall'aula correndo.

Mi allontano dalla scuola cercando di non farmi vedere, entro nel bosco e mi trasformo. La cartella è scomodissima da portare, mi blocca i movimenti delle zampe anteriori. Scatto verso la casa dei Cullen inciampando più di una volta per lo sballottamento dello zaino. Speravo solo che non fosse vero, che Jeremy si fosse inventato tutto, non potevano andarsene!

Quando arrivai i miei dubbi si concretizzarono. Si, se ne andavano. Stavano mettendo delle scatole nelle macchine.
Si erano accorti di me, Carlisle passò uno scatolone ad Emmett e mi si avvicinò.

Mi ritrasformai uscendo dal folto del bosco. Mi misi il cappuccio della felpa per evitare di bagnarmi troppo, tutto inutile sfortunatamente.
«Hei, fermi, che state facendo?» chiesi. Come se non lo sapessi già. «Chiara, scusa, ma dobbiamo andarcene» mi disse molto amareggiato Carlisle.
«No... non potete, voi non.. perché?» riuscì a chiedere infine.
«Sai, io dovrei avere circa 10 anni in più rispetto a quelli che dimostro. La gente inizia a vederlo...» ma non se ne parlava in giro, non ancora almeno.
«Carlisle, nessuno ne sta parlando in giro, dimmi la verità» leggendogli nella mente capì che non era l'età il problema, non ora almeno. Edward non voleva mettere ancora a rischio Bella.
«Credo che tu lo abbia appena "sentito"» ma cosa pensavano? Bella non poteva stare senza Edward e Edward non poteva stare senza Bella! Si erano bevuti il cervello?
«Siete impazziti? Fareste questo a Charlie? Gli portereste via Bella? Così? Di punto in bianco?» Carlisle mi mise una mano sulla spalla.
«No, certo che no. Bella resterà qui» ora non capivo, perché lasciavano Edward?
«E Edward? Starà qui tutto solo?» Carlisle sorrise. Un sorriso triste, per niente divertito.
«No, verrà con noi. Bella starà qui»
«Voi siete pazzi! Lei non accetterà mai!»
«Ormai è deciso... sia che lei accetti o che non accetti...» mi scrollai la sua mano di dosso.
«Ma non capite? Se ve ne andate è ovvio che le persone inizieranno a parlare! Già vedo i titoli sul giornale locale! "i misteriosi e bellissimi Cullen spariscono senza lasciare traccia da un giorno all'altro", "così sono arrivati, così se ne sono andati: i Cullen", "membri della famiglia Cullen abbandonano gli studi", "dalla piovosa Forks alla soleggiata Los Angeles" non ditemi che non ci avevato pensato» speravo che capissero e disfacessero quelle stupide scatole e valigie.
«Infatti, per far "parlare" di meno la gente, anche se ci dispiace un sacco, tu e Bella resterete qui» mi disse Carlisle.
«Cosa?! E con chi dovrei restare? Gli umani? Ormai non posso più! Un passo falso e rischio di staccare la testa a tutti!» era escluso, io qui non rimanevo!
«Ci dispiace. Ci mancherai un sacco, ma non puoi venire. Già li vedo i titoli del giornale locale: "i Cullen spariscono senza lasciare traccia, hanno rapito un adolescente?", "ragazzina 14enne e i tenebrosi Cullen spariscono: aperte le indagini"» cercava di fare lo spiritoso? RRR... un ringhio sommesso... aveva ragione però, non potevamo sparire insieme... «Poi tu hai il branco» aggiunse «Non puoi lasciarli» cercava di darmi una buona ragione per restare.
«Voi non capite! Avete pensato a come ci rimarrà Bella!? Eh? Ci avete pensato anche solo per un secondo?! Io credo di no» Carlisle sospirò e raggiunse gli altri e si rimisero a traslocare. Mi voltai e salì su un ramo dell'albero più vicino poggiando la cartella alla base del tronco. Intendevo aspettare Edward per parlargli. Non ero sicura di riuscire a convincerlo, ma dovevo tentare.

Poco dopo arrivò quello stupido vampiro, mi alzai e saltai giù dal ramo atterrando in piedi, gli corsi incontro «Che idea ti è venuta in mente? Perché molli qui Bella? Non sai quanto l'avrai ferita?» lo aggredì.
«Si lo so... ma ormai quel che è fatto è fatto. Dobbiamo andarcene» rispose freddamente.
«No! Non lo sai. Se lo sapessi non lo avresti fatto! Cadrà in depressione o peggio ancora tenterà il suicidio! Torna indietro prima che sia troppo tardi» avevo toccato la nota dolente.
«No! Non lo farà! Me lo ha promesso. E comunque ormai è troppo tardi»
«Quindi ve ne andate veramente?» chiesi, speravo che restassero, ma sapevo che era una battaglia persa. «Si» mi rispose semplicemente.
«Ma di quello che è successo con Jasper a Bella non gliene importa» stava per controbattere, ma lo fermai «Lo so che te lo ha detto»
«Non le importa ma è giusto che c'è ne andiamo. Non dovevamo interferire con la sua vita e non lo faremo più, sarà come se non fossimo mai esistiti. Come su tutti fossimo già morti da secoli, come sarebbe stato normale» d'accordo... se ne sarebbero andati... ma Bella? Come l'avrebbe presa? Edward rispose ai miei pensieri «Non lo so, spero che se ne faccia una ragione. Prima o poi dimenticherà. Tu potresti farmi un favore?» che cosa voleva? Mi dovevo fidare? "mai fidarsi dei vampiri" mi avevano detto. «Che vuoi? Che non dica niente al branco della sera del compleanno? Che lasci stare anche io Bella? Che non vi segua? Cosa?» chiesi acidamente.
«So che prima o poi, volontariamente o no dirai al branco di ciò che è successo. Seguirci è escluso, tu hai il branco e una famiglia, devi stare qui...» lo interruppi prima che finisse.
«Famiglia?!? Manco sono i miei genitori naturali gli Smitterson!»
«So che sono i tuoi sono genitori addottivi, ma anche Carlisle ed Esme lo sarebbero. Poi hai il branco. Comunque, il favore riguarda Bella» ovvio.
«Ok, ok, non mi avvicinerò a lei e farò in modo che non sappia dei licantropi»
«In realtà volevo chiederti se potresti controllare che non faccia niente di stupido o insensato. Sai, la sfortuna se la prende sempre con lei... però, anche se la controlli, cerca di farti vedere il meno possibile. Meno si ricorda di noi meglio è. Posso chiederti questo?»
«Ok...»
«Grazie, scusa ancora se dobbiamo partire e lasciarti qui, ma è neccessario...»
«Lo so» dissi rassegnata. Anche gli altri si avvicinarono e mi salutarono, notai che anche Alice e Jasper erano tornati, giusto per il trasloco.

Dopo salirono sulle loro macchine e partirono. Forks li avrebbe rivisti forse tra un secolo o due, sempre che Edward accettasse di tornare dove anni prima aveva ferito la sua "unica ragione di vita".

Restai per un po' davanti alla casa dei Cullen, poi mi alzai e mi incamminai verso il confine. Non riuscivo a capacitarmi che se ne fossero andati, nei pressi della casa e nelle strade che di solito facevano per andare a caccia aleggiava ancora il loro odore. Quattro o cinque piogge e si sarebbe dissolto.
Arrivai al confine con la testa, coda e orecchie basse. Mi girai e guardai per l'ultima volta verso la direzione della casa, non riuscivo a vederla, ma sapevo dov'era.
Non ci sarei più tornata. Mai più, solo quando i Cullen sarebbero tornati forse ci sarei riandata.
Mi girai e con un salto superai il confine, rientrai nella mente del branco e corsi verso il villaggio di La Push.
«È vero che i Cullen se ne sono andati??»
Si Jared. Ma preferirei non parlarne.
«Ok, scusa»
Niente. Ci sono novità? Chiesi per cambiare argomento. Mi rispose Sam. Dovere del capo aggiornare tutti i membri.
«Si, sei arrivata giusto in tempo. Bella Swan è sparita, hanno contattato anche Billy e gli altri membri del consiglio, si sono già mobilitati tutti. Noi la cercheremo in forma di lupi, cerchiamo di non farci vedere ne da lei ne da nessun' altro» cavolo! Non era passata nemmeno un'ora e avevo già disonorato la promessa fatta ad Edward.
«Cosa gli hai promesso?» mi chiese Paul.
Di controllare Bella senza farmi vedere da lei.
«Senza vampiri possiamo cercare anche nei dintorni di Forks, vero Sam? Anche se è il loro territorio?»
«Si Embry. E poi non è, ma era il loro territorio. Finchè non torneranno sarà il nostro territorio» gli rispose Sam.
Iniziai a correre verso la casa di Bella. Per un attimo pensai di andare ad avvisare i Cullen, ma ormai erano troppo lontani, non sarei mai arrivata in tempo, poi non sapevo neanche dove sarebbero andati precisamente, di sicuri non nella soleggiata Los Angeles.

§§§§§§ Nota dell'autrice §§§§§§
Scusate se è da un po' che non aggiorno, ma siamo andati in gita per 3 giorni e non ho avuto proprio tempo...

I Cullen e i QuileutesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora