And I go crazy
Cause here is not where
I wonna beMargò era seduta sul bordo della finestra e si accese una sigaretta, guardando il biondo sdraiato sul letto, gli occhi fissi sullo schermo del telefono. Era stato strano tutto il giorno dopo aver parlato con Marina, lei provava a iniziare una conversazione ma lui le rispondeva a monosillabi irritato quasi dalla sua presenza.
-Si può sapere cosa c'è che non va?- le chiese lei esasperata, gettando la cicca, andandosi a sedere accanto a lui sul letto.
-Niente.- le rispose, senza staccare gli occhi dallo schermo.
-Niente?- lei socchiuse gli occhi, studiando la sua espressione. Lui in risposta scosse la testa, allungandosi per prendere gli auricolari nel secondo cassetto del comodino. -Genn parlami ti prego.- quasi lo implorò , il ragazzo attaccò le cuffie al telefono e mettendosele nelle orecchie fece partire la musica. Sbuffando Margò si alzò dal letto, infilandosi velocemente un paio di pantaloncini e uscì dalla stanza, sicura che lo sguardo di Genn fosse ancora sul telefono.
Scese le scale che avrebbero portato al soggiorno dove vi trovò Alex intendo a suonare una dolce e bassa melodia con la chitarra, controllò l'ora, erano quasi le cinque. -Che ci fai sveglio a quest'ora?- chiese andandosi a sedere sul divano accanto a lui.
-Non lo so, sono ispirato, stato scrivendo qualcosina.- scrollò le spalle, sorridendole.
-Oh scusa non volevo interromperti.- lei si alzò ma lui la prese per un polso.
-No resta, mi fa piacere.- posò la chitarra sul tappeto e si concentrò sul viso di lei. -Che c'è che non va?-
-Oh niente, ho solo fame.- la ragazza si fiondò sulla dispensa, prendendo una merendina.
-Tu hai sempre fame, direi che è normale. Però non è questo il motivo per cui sei scesa.- non le stava ponendo una domanda.
-Beh, Genn.- Margò si spostò i capelli dal viso, legandolo in un'alta coda.
-Già.-
-Non mi parla da oggi pomeriggio, non so cosa gli ho fatto.- lei si portò una mano sulla fronte.
-Hey Margò, si tratta di Genn, ormai sai come funziona il suo cervello.- Alex rise.
-No, è diverso. Quando fa lo stronzo risponde in modo sarcastico, più del solito, oppure va via, ma non mi ha mai ignorata così palesemente mentre eravamo nella stessa camera. Soprattutto dopo che...- Le guance di Margò si tinsero di rosso e il moro rise per il suo imbarazzo. -Si è messo le cuffiette, per non sentire la mia voce.- sussurrò, aprendosi la merendina e prendendo un primo morso.
-Senti, lascia che gli passi. Lui non è abituato a questo tipo di "cose".- disse mimando le virgolette. -Domani starà maglio.- Margò gli sorrise incerta, alzandosi per buttare la carta nel secchio e gli si avvicinò, dando un bacio sulla guancia ad Alex.
-Sei un vero amico.- gli disse prima di voltarsi e salire le scale.
Quando arrivò in camera aprì lentamente la porta, Genn si era addormentato con ancora le cuffie nelle orecchie, i capelli gli ricadevano disordinati sulla fronte, la bocca socchiusa. Margò non poté fare a meno di sorridere tra se e si avvicinò a lui. Gli levò cautamente gli auricolari dalle orecchie, prendendo il telefono che era poggiato sul suo petto si allontanò per metterlo in carica e quando si girò nuovamente verso il ragazzo i suoi occhi erano aperti. -Non volevo svegliarti.- gli disse imbarazzata.
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Give me love - Genn Butch
Fanfiction-Appunto, non sono quello che fa per te, non sono quello che cerchi.- Genn si mise le mani nelle tasche, il suo sguardo era pieno di dolore e odio per se stesso. -Genn tu sei esattamente tutto ciò che ho sempre cercato e questo non è poco! Non è da...