This is not a dream

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-Devo vederlo.- Margò controllò l'ora dal telefono, erano le otto di sera. -Noi rimaniamo qui fino a quando tutti i dottori se ne vanno dal reparto e poi entriamo in camera. Tu Milena fai la guardia al corridoio.-

-Non funzionerà.- la bionda si girò di scatto per guardare Alex, gli occhi rossi sembravano , se possibile, ancora più stanchi.

-Tentar non nuoce.- disse Milena che voleva aiutare l'amica ad ogni costo.

-Io non riesco a starci più qui dentro. Vado a fumarmi una sigaretta.- Margò prese il pacchetto blu e si recò nel terrazzo del piano. Camminò fino ad avvicinarsi alla ringhiera. Si portò la sigaretta alla bocca e l'accese. Non sopportava gli ospedali, quando era piccola aveva perso suo padre e la sua amica a distanza di un anno, li odiava. Quell'odore acre e pungente, le pareti bianche, tutto aveva l'aria così sterilizzata. Il cielo si stava scurendo e le nuvole che l'avevano oscurato tutto il giorno stavano sparendo, soffiate via dal vento caldo. La sua mente vagava tra i ricordi del ragazzo. Non riusciva a fermarla e non poté fare a meno di sorridere al ricordo del biondo che le faceva la sua torta preferita, al cioccolato. Erano nella villa di Anto e Alex aveva deciso di andare a comprare una torta al supermercato li vicino.
"Nel supermercato si compra solo il coccolino" aveva risposto Genn con fare di chi la sa lunga e si era messo ai fornelli, impastando e mescolando ingredienti. "Tu sai cucinare?" Gli aveva chiesto lei incredula. "Questa torta di farà venire più in fretta di quanto possa fare io" le aveva sussurrato all'orecchio. Allora l'aveva trovata terribile come battuta e aveva risposto alzando gli occhi al cielo e dandogli una spinta sulla spalla. Ma in quel momento avrebbe dato tutto l'oro del mondo per sentire ancora la sua voce. Spense la sigaretta a terra e rientrò nella sala.

                                         ****

-Ho fame.- Milena era seduta scompostamente sulla sedia turchese, la gamba sinistra che penzolava.

-Anche io.- disse Alex alzandosi. Erano rimasti in silenzio per un'ora intera, Margò leggendo e rileggendo le pagine del loro libro, Milena giocando al telefono e lanciando sguardi tristi qua e là e Alex fissando il muro bianco, le labbra serrate in una linea sottile. -Al primo piano c'è il bar, prendiamoci qualcosa.- i due ragazzi si alzarono, voltandosi a guardare la bionda che non aveva staccato gli occhi dal libro. -Vieni?- le aveva chiesto Alex abbozzando un sorriso.

-Non ho fame.- fece lei con una leggera scrollata di spalle.

-Non tocchi cibo da un giorno intero Margò. Non va bene.- le disse Alex avvicinandosi a lei. -Già sei così magrolina, se non mangi scompari.- e le scompigliò teneramente i capelli.

-Ti prometto che quando avrò fame mangerò.- e con questo tornò al suo libro.

                                    ****
I due ragazzi erano scesi al primo piano e avevano preso due panini , sedendosi ai tavolini scuri per mangiare.

-Non si vuole muovere da li. È così ostinata.- il moro alzò gli occhi al cielo, dando un pugnetto sul tavolo.

-Credo che abbia paura, nella sua testa pensa "e se lui si sveglia e io non sono qui?". Credevo non ti saresti spostato neanche tu.-

-Ho la sensazione che se si svegliasse lo sentirei, sai, qui.- disse toccandosi il petto, nel punto in cui batteva il cuore. Milena gli sorrise tristemente, capendo ciò che provava, se Margò stesse male, lei lo sentirebbe, di questo era certa.

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Margò prese dal suo zaino il telefono, scorrendo tra le foto. Gli occhi le si inumidirono quando dei selfie di lei e Genn le balzarono davanti gli occhi. "Fai la faccia più brutta che riesci a fare" le aveva detto lui ridendo. Ed eccolo qui il risultato, la foto più oscena del mondo. Ovviamente Gennaro era bello anche così. Si passò una mano tra i capelli, chiudendo la schermata. Era passato poco meno di un giorno e la situazione era insopportabile, a tratti devastante. E se fosse durato di più? Come avrebbe fatto se fosse durato un anno? E se non si fosse mai svegliato?

Give me love - Genn ButchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora