L'ultimo giorno di gara sarebbe stato quello determinante, c'erano ancora cinque concorrenti che potevano aggiudicarsi la vittoria, Kiri lo stava dicendo a Hroar quando pensava di non essere sentito da Sibbe, ma la ragazza aveva ascoltato e la cosa l'aveva resa ancora più nervosa. Probabilmente Kiri aveva parlato con suo fratello, perché prima che cominciassero le prove lui le aveva detto che era fiero di lei qualunque fosse stato il risultato, poi l'aveva abbracciata e questo fu del tutto inaspettato, di solito Hroar non si lasciava andare ad effusioni in pubblico.
Sibbe concluse le prove con un punteggio accettabile, ma il suo diretto avversario, Goffrey, aveva totalizzato un punteggio migliore. Durante l'ultima e determinante prova però, il cavallo del ragazzo inciampò in una buca facendogli perdere diversi punti. Goffrey si infuriò tanto che batté il cavallo con un frustino e solo l'intervento del padre riuscì a calmarlo, ma abbandonò il campo maledicendo tutti.
Sibbe spronata da Hroar ce la mise davvero tutta e concluse con un punteggio superiore a tutti gli altri. La felicità che vide sul viso del fratello e di Kiri non aveva paragone e si mise a piangere come una sciocca mentre rideva e correva loro incontro. Solo una volta, con gli occhi pieni di lacrime guardò furtiva il palco e vide che Sebastian la stava guardando.
Il re la vide mentre abbracciava il fratello e l'uomo che era sempre con loro e con un moto di gelosia e rabbia, decise che lei sarebbe stata prima sua che di quel Kiri.
Chiese al banditore di far tacere tutti e far avvicinare i concorrenti al palco reale, poi parlò.
–È tradizione che il vincitore scelga una donzella con cui passare la notte della vittoria, – disse il re risoluto e un po' ironico guardando i concorrenti che sogghignavano, e i nobili che facevano altrettanto, – ma non posso lasciare che una donna scelga tra i miei cavalieri. Quindi, – si prese una pausa per essere certo che tutti ascoltassero, – deciderò io il cavaliere che passerà la notte con la vincitrice.
Sibbe lo guardò terrorizzata, anche se non capiva bene il senso di quello che sarebbe successo sapeva che non era una cosa che voleva fare. Aprì la bocca per protestare, ma suo fratello le strinse un braccio e le disse nell'orecchio.
– Non è bene contraddire un ordine del re, soprattutto perché non gli abbiamo ancora esposto la nostra richiesta. Lo so quello che ti chiedo, ma ti prego, non dire nulla.
Sibbe guardò suo fratello atterrita, poi guardò il re e abbassò la testa. Era pur sempre una donna e la sua vita e le sue speranze erano nulla in confronto al volere degli uomini. Maledì se stessa per essere nata tale e maledì tutti gli uomini mentre le lacrime, questa volta di rabbia ed impotenza le scendevano copiose dalle guance.
Sebastian vide l'espressione di dolore sul viso contratto di Sibbe, la donna aveva abbassato la testa consapevole che non avrebbe potuto ribellarsi a un suo ordine, ed ebbe un'ulteriore conferma che per lei sarebbe stata la prima volta, le promise mentalmente che sarebbe stato gentile con lei.
Dopo che la cerimonia di premiazione si fu conclusa, furono molti i cavalieri e nobili che si avvicinarono al re per chiedere di essere scelti per onorare la tradizione, tutti con ottimi propositi e ottime argomentazioni a loro favore. Sebastian ascoltava pazientemente le loro rimostranze e poi con semplicità disse che l'uomo era già stato scelto, che aveva accettato e che non avrebbe rilevato la sua identità a nessuno.
Quella sera era prevista una festa al castello per onorare il vincitore e i cavalieri che avevano partecipato al torneo. Sibbe si vestì con cura, indossò una veste di velluto color verde scuro con dei filamenti dorati sulla scollatura e sui polsi. Il re le inviò una serva che la aiutò a pettinarsi i capelli e legarli con delle perle e dei nastri scuri dello stesso colore dei vestiti. Non riusciva a togliersi dalla testa la notte che aveva passato con il re, la vicinanza con il suo corpo caldo e forte, il corpo di un uomo che era abituato alla battaglia e si chiese che emozioni avesse provato lui. Se aveva deciso di farle passare una notte con uno dei suoi cavalieri probabilmente non era interessato a lei, il fatto poi che non aveva voluto andare oltre era un'ulteriore prova che quello che provava era molto lontano da quello che aveva provato lei. Dopo quella notte ogni volta che si trovava in sua presenza, il suo aspetto regale e composto, saggio ma allo stesso giovane, le faceva sperare sempre di catturare la sua attenzione, aspettava un suo sguardo, un movimento del capo, una parola, qualunque cosa che le permettesse di calmare la sua sete. E ogni volta che lui la guardava lei distoglieva prima lo sguardo per non farsi scorgere e poi sentiva le guance andare in fiamme. Si chiese se suscitava la stessa cosa nelle altre donne, se anche loro bramavano dalle sue labbra, se anche loro lo volevano come lo voleva lei. E quante donne ci erano riuscite? Provò una fitta allo stomaco sapendo che lei aveva ben poche speranze, soprattutto perché avrebbe dovuto donare la sua verginità ad un uomo scelto da lui. Questa era la cosa che le faceva più male e con il cuore colmo di dolore si avviò verso la sala principale dove si svolgevano i festeggiamenti.
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L'amante del re
ChickLitl primo capitolo è stato caricato il 4 marzo 2016. Cercherò di caricare un pezzo ogni settimana. Grazie a tutti coloro che vorranno leggere questo romanzo rosa ambientato nel Medioevo. C'era una volta un re.... naturalmente innamora...