Capitolo 30

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Hroar prese un'ascia e andò a smaltire la rabbia nel bosco, doveva dimenticare i sentimenti che provava per Kiri, era stato uno stupido a credergli quando si erano separati a Londra.

Al castello giungevano forti e chiari i colpi d'ascia che Hroar stava dando con forza contro i tronchi degli alberi, quando Sibbe vide che nel giro di poco era riuscito ad abbatterne due, si rivolse a Kiri.

–Ti prego, vai a parlargli altrimenti abbatterà tutti gli alberi vicino al castello!

Kiri uscì deciso ad affrontare l'amico. Lo trovò in una radura mentre prendeva a colpi d'ascia una grossa quercia, restò per un attimo affascinato dallo spettacolo. Hroar si era tolto la casacca, la schiena luccicante era perfettamente modellata, i muscoli si muovevano armoniosamente ad ogni colpo, che era preciso e scagliato con forza. Gocce di sudore bagnavano la pelle leggermente abbronzata e il capelli gli ricadevano sulle spalle sempre più spettinati. Come avrebbe voluto affondarci le mani dentro e attirarlo a se.

–Hroar! – Lo chiamò prima che scagliasse l'ennesimo colpo.

–Cosa vuoi? – Chiese furioso.

–Parlarti della mia decisione di sposare Sibbe.

–Non penso ci sia molto da dire.

–Puoi venire qui un attimo? Non mi piace parlare alla tua schiena.

Hroar buttò l'ascia lontano poi si avvicinò a Kiri fermandosi a due centimetri dalla sua faccia e lo guardò con aria di sfida. Kiri ispirò lentamente il profumo di sudore e di maschio che gli era così famigliare, poi senza più sapere cosa stava facendo lo afferrò per il collo e lo baciò. 

All'inizio le labbra di Hroar erano rigide e tese, ma quando Kiri gli posò una mano sul petto si rilassò e accettò la sua lingua dentro la propria bocca e ricambiò il bacio che divenne bollente e spietato. I loro respiri si fecero più forti e i loro corpi si unirono in un abbraccio. Dopo diversi minuti le loro mani cominciarono a toccarsi, avide, desiderose, ma allo stesso tempo con gesti lenti per assaporarsi e per conoscersi. Fu Kiri a staccarsi per primo, anche se riluttante voleva spiegargli il perché doveva sposare Sibbe.

–Hroar, ascolta, – gli disse in un orecchio, –mi dispiace, ma devo sposare Sibbe. – Sentì il corpo del suo amato irrigidirsi sotto il suo abbraccio. –Devo farlo perché...

–Basta! Vattene Kiri, sei un traditore, non mi rivolgere più la parola, – gli disse spingendolo lontano da lui talmente forte che lo fece cadere per terra.

–Amore, ti devo spiegare...

–Amore? Se mi amassi non sposeresti nessuno e io non voglio avere più niente a che fare con te! Ti odio, non ti avvicinare più a me altrimenti... – alzò un pugno e se Kiri non fosse stato così lesto da spostarsi lo avrebbe colpito.

–Aspetta Hroar, fammi parlare, non essere avventato! – Hroar lo guardò con odio, come non gli aveva mai visto guardare nessuno, poi gli sputò in viso e se ne andò.

Kiri si pulì la faccia e poi si passò frustrato la mano nei capelli. Era andata male, molto male.

Nei giorni successivi Hroar fece di tutto per evitare sia Kiri che Sibbe, si alzava prima dell'alba e lavorava tutto il giorno oppure prendeva il suo stallone e andava a caccia. Rientrava dopo cena, puzzava di birra e se qualcuno dei due cercava di parlargli allora li allontanava con un grugnito e si chiudeva in camera senza ascoltarli.

Kiri era dispiaciuto per non essere riuscito a spiegarsi, avrebbe dovuto farlo prima di baciarlo, ma ormai era fatta, doveva solo aspettare che si calmasse per poi spiegargli sinceramente dei suoi sentimenti e del problema di Sibbe.

Ma i giorni passavano e la data del matrimonio si avvicinava sempre di più. Sibbe era nervosa, tra la nausea e il dispiacere che provava vedendo il viso di Hroar pieno di dolore e di rabbia, la stava intristendo, inoltre Sebastian le mancava terribilmente e l'idea che avrebbe sposato un'altra le procurava una fitta di dolore che ogni tanto si sentiva mancare il fiato. Avrebbe fatto l'amore con sua moglie come lo faceva con lei, l'avrebbe toccata e fatta godere allo stesso modo, il cuore le scoppiava in petto, ma poi si accarezzava il ventre, sapeva di essere una ladra, aveva rubato una piccola parte di Sebastian che sarebbe rimasta sua per tutta la vita.

L'amante del reDove le storie prendono vita. Scoprilo ora