Appena Sibbe capì che non avrebbe ricevuto giustizia, si recò al monastero dove sapeva che avrebbe trovato il figlio. Grazie a un novizio, conoscente della regina, aveva ottenuto la chiave per entrare e le indicazioni per raggiungere la cella dove era tenuto Sebby.
Quando la vide le si lanciò addosso stringendola.
–Dobbiamo fare in fretta, non dobbiamo svegliare i monaci se vogliamo fuggire. – Le disse preoccupata.
Alla luce scarsa della notte Sibbe non si accorse che il ragazzo stava piangendo e che il suo viso da ragazzino era sparito. Il benvenuto che gli avevano riservato i monaci non lo avrebbe mai dimenticato e neanche le loro particolari attenzioni, non lo avrebbe mai raccontato a nessuno, ma non li avrebbe mai perdonati. Un giorno quando sarebbe stato cavaliere sarebbe ritornato a vendicarsi.
Quando arrivano a Londra li attendeva una terribile notizia. Il re e il suo esercito erano tornati. Sibbe disse a Sebby di prendere il suo cavallo e di fuggire il più lontano possibile, ma non fecero in tempo a uscire dalle mura che furono fermati dalle guardie e portati a palazzo.
Nella sala delle udienze il Vescovo li aspettava.
–Sapevo che questa donna stava combinando qualcosa e l'ho fatta seguire. Ha violato un monastero per rapire un giovane novizio. – Stava spiegando al re. –Voglio che sia rinchiusa in cella fino alla fine dei suoi giorni.
Il re guardò Sibbe che si sentì morire. Non avrebbe potuto salvare nessuno, neanche se stessa. Sebby al suo fianco urlò contro il Vescovo ma le guardie lo sottomisero facendolo inginocchiare.
–Fermi! – Il re si avvicinò a Sebby e lo rimise in piedi.
–È tutta colpa tua, – gli ringhiò contro il ragazzo. Il suo odio colpì Sebastian al petto come non avrebbe fatto neanche una spada.
–Sebby, per favore, no. – Sibbe pregò suo figlio di tacere e lui lo fece.
Il Vescovo cominciò a elencare la pena per l'insulto a un re ma Sebastian lo fermò con un gesto della mano.
–Nessuno verrà punito fino a quando sarò io il re.
Sibbe vide che Sebastian era distrutto dal viaggio e dalla guerra, la sua pelle era segnata dalle intemperie, ma il suo carisma ne aveva giovato. Sembrava più vecchio e forse più saggio, forse anche più provato e triste.
–Ti ho già fatto troppo del male per il mio egoismo, adesso basta. Sibbe e suo figlio sono liberi e nessuno potrà mai toccarli.
–Mah Sire! – Intervenne il Vescovo.
–Sibbe è stata la mia amante e Sebby è mio figlio, nessuno finché avrò vita potrà far loro del male. Sono stato chiaro?
Sebby guardò il re scioccato.
–Madre? – Si rivolse a Sibbe e il suo sguardo era pieno di rassegnazione. –Non può essere, mio padre è Kiri e solo lui chiamerò padre!
Sebby uscì dalla sala e poi fuori dal palazzo, voleva nascondersi e piangere fino a quando non fosse morto perché la verità non poteva essere cambiata.
–Mi dispiace. – Disse il re a Sibbe.
–Non posso tollerare una cosa del genere, scriverò al Papa e vi farò spodestare! – Urlò indignato il Vescovo.
–Vi ricordo che sono ancora il re e che posso farvi impiccare per alto tradimento. Ora sta a voi o lasciate i vostri piani di vendetta e continuiamo a convivere tollerandoci a vicenda oppure saranno le prigioni la vostra prossima dimora.
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L'amante del re
ChickLitl primo capitolo è stato caricato il 4 marzo 2016. Cercherò di caricare un pezzo ogni settimana. Grazie a tutti coloro che vorranno leggere questo romanzo rosa ambientato nel Medioevo. C'era una volta un re.... naturalmente innamora...