Parte 10

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Throwback
Quella fu la più lunga notte della mia vita. Le fitte alla pancia sembravano esser passate, ma il senso di nausea non voleva andare via. Lato destro, lato sinistro, pancia in giù, in su, non trovavo una comoda posizione. Mi tirai su e poggia la schiena contro la testiera del letto. Incrocia le braccia e sospira scocciata. Erano le quattro e mezza.

Vado verso la cucina, senza far rumore. Harry è steso sul divano. Ha un braccio penzolante e l'altro sulla fronte. Le gambe incrociate che fuoriescono dal divano. Lo fisso per un po'.

È la prima notte che passiamo divisi da quando abbiamo deciso di abitare insieme. E chi l'avrebbe detto che quella lontananza un giorno sarebbe stata immensa.

"Hai finito di fissarmi?" sussurra con la voce impastata. Alzo sorpresa le sopracciglia e spalanco d'istinto gli occhi. Cerco di dire qualcosa ma decido di dargli le spalle ed entrare in cucina.

Riempio un recipiente d'acqua e la metto sul fuoco aspettando che si riscaldi. Prendo una tazza e poggio dentro una bustina di camomilla.

"Non riesci a dormire?" domanda, facendomi sobbalzare. È poggiato contro lo stipite della porta e le braccia incrociate. Scuoto la testa, incurvando le labbra. "Neanche io." risponde quasi seccato. "Non riesco a prendere sonno se non sei vicino a me." dice piano, quasi a non volersi far sentire.

Lo stesso vale per me. Ma dopo quel che ci siamo detti oggi, non riesco a non lacerarmi dentro coi sensi di colpa. Perché non riesci a capire che tutto quel che voglio sei tu, indipendentemente dalla tua vita di merda e la tua fedina penale.

Non rimpiango niente del giorno in cui ci siamo incontrati e sei diventato parte di me. Non rimpiango nulla. E se solo tu ti guardassi coi miei stessi occhi, capiresti che bella persona sei; e non è un passato di merda a decidere chi tu sia ora. Sei tu, con le tue scelte e i tuoi obiettivi a formare la tua persona. E se hai errori alle spalle, si può sempre migliorare, si può sempre trovare una soluzione. Ti puoi ancora salvare.

"Liz, l'acqua.." indica il fornello. Scuoto la testa e blocco i miei pensieri. Ne verso nella tazza e muovo lentamente la bustina.

Mi siedo sul tavolo, sorseggiando e soffiando via il calore in eccesso. Mi fissa stringendo il labbro inferiore tra il pollice e l'indice. Cerco di non alzare lo sguardo, non reggo i suoi occhi

"Scusami per quel che ti ho detto oggi. Ho esagerato." Le mie gambe penzolano su e giù e le lancette dell'orologio riempiono con il loro rumore assordante la stanza. "Io non penso sul serio quel che ho detto. A me va bene che tu mi stia dietro e mi dica quel che è giusto o sbagliato da fare." sollevo lo sguardo. Solo ora noto le profonde occhiaie che cerchiano i suoi occhi.

"E mi fa dare di matto il solo pensiero che tu possa allontanarti da me. Meriteresti qualcuno migliore, che forse ti ami un po' di più dimostrandotelo ed essendoti riconoscente..ma io non riesco a lasciarti andare perché sei l'unica persona che ha visto in me del buono." sposta i capelli dal viso e sfiora il braccio tatuato.

Scendo dal tavolo poggiando la tazza e mi fermo dinanzi a lui. Sollevo lo sguardo e stringo la sua figura tra le mie braccia.

"Mi hanno fatto male le tue parole; ma dopo ciò, ti faccio i miei complimenti." poggio un bacio sul suo petto.

"Per cosa?" Fa scorrere la sua mano lungo la mia schiena.

"Per aver fatto un passo indietro." poggia il suo mento sulla mia testa. "Ho sbagliato a seguirti. Dovevo solo fidarmi di te, ma il solo pensiero che qualcosa possa andar storto mi fa gelare il sangue."

"La smetto." sussurra piano.

"Cosa?" sollevo lo sguardo.

"La smetto, non farò più nulla di tutto ciò." corruccio la fronte. "Mi troverò un buon lavoro e ti darò tutto quel meriti." sposta una ciocca di capelli, dietro il mio orecchio. "Tutto questo sta portando solo guai e divisioni tra noi. E se devo decidere tra te e uno sporco lavoro, scelgo te." mi bacia la fronte e socchiudo gli occhi.

"Non voglio che tu ti senta obbligato o che un domani tu possa.." poggia l'indice sulla mia bocca.

"Hai messo me in primo piano, in ogni tua aspirazione o progetto. Io non voglio una vita di rinunce, voglio una vita normale. Sono solo un egoista."

"Io voglio solo che tu prenda la scelta giusta, quella che ti renda felice. Qualunque sia, io l'accetterò." Annuisco.

"Hai accettato me, così come sono ed è sufficiente. Adesso tocca me smettere di essere egoista."

Voglio crederti, voglio pensare che tutto andrà secondo i piani e che possiamo riuscire a migliorare la nostra vita. Voglio iniziare da capo a costruire il nostro cammino e voglio te al mio fianco.

Today
Guardo l'uomo che ho accanto a me e rivedo il ragazzo che ho conosciuto cinque anni fa. Lo vedo prendere in braccio Faith o spingerla sull'altalena e tutti gli anni passati lontani sembrano dissolversi.

Mi lasci sola a combattere la tua lotta e ora mi chiedo, se invece di lasciarmi, fossi rimasto a combatterla con me.
Se ti avessi detto la verità fin dall'inizio e non avessi tenuto quel segreto con me, forse le cose sarebbero andate diversamente. Forse magari tu volevi andar via indipendentemente dalla verità, o forse doveva andare così.

Io però, anche se voglio nascondertelo, credo in te. Voglio credere che questa volta tu possa farcela, che almeno con Faith le cose possano andar bene. Voglio credere che, anche se non sarò tuo fianco, con lei tutto il nostro cammino possa continuare.

D'altronte una parte di me, è in lei. E io resto con te, anche se solo per metà.

Avanza verso di me , affannato per via della stanchezza.

"Più la guardo e più mi accorgo che da te ha ereditato la testardaggine." si lascia andare sulla panchina, poggiando gli avambracci sullo schienale.

"Oh credevo che anche quella fosse tua." ironizzo sorridendo.

"Da me ha preso l'intelligenza e il senso di immaginazione."

"Spero che non erediti anche il senso dell'illusione."

"Affondato." ride, asciugando con il dorso della mano il sudore dalla fronte. "Non ci speravo che mi dessi una possibilità."

"L'ho fatto per lei. Non voglio che in futuro mi possa incolpare di qualcosa."

"In realtà quello a cui additare una mancanza sarei io. A te deve solo l'amore che le hai dato per due." mi guarda, ammiccando un dolce sorriso. "E poi, stai facendo un buon lavoro." mi da un buffetto sul braccio.

"Voglio solo che cresca nel migliore dei modi." mi guarda, con uno strano sguardo. "Che c'è? Ho qualcosa che non va?"

"Non c'è niente che non va." scuote la testa. "Sono solo felice di esser qui." solleva le spalle. "Hai fatto crescere i capelli." solleva una ciocca.

"Tu anche." sorrido, facendogli notare il paradosso.

"Alle donne piacciono." fissa Faith socchiudendo gli occhi per via del sole. "Hai conosciuto qualcuno, in questi anni?" domanda, continuando a guardare davanti a sé.

"No, mi sono concentrata su di lei." Lo spio con la coda dell'occhio. "E tu?"

"Mi sono concentrato su di te." sposta lo sguardo su di me. Nota il mio imbarazzo e sorride di gusto, bagnando veloce e labbra. "Non ti ho dimenticato."

Neanche io.

Criminal |Harry Styles|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora