Parte 17

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È mattina e la luce del sole filtra dalla grande finestra del salone colpendo i miei occhi. Mi sveglio sul divano e ricordo della notte insonne passata a meditare sul da farsi. Non sento rumori intorno a me, quasi fossi diventata sorda in un istante.

Chiamo Harry ma non ricevo risposta. Entro in cucina e trovo la caffetteria mezza vuota e una tazzina utilizzata nel lavello. Sul frigo un post-it giallo spicca e una calligrafia ben decisa lo colora.

"Sono da Roger a dare una mano, mi devi un favore per questa sostituzione. Sul tavolo trovi un cornetto. Passa in biblioteca che pranziamo fuori.
Ti amo, H."

Stacco il post-it e lo piego su se stesso, ogni suo messaggio scritto lo conservo in un bauletto. Trovo il cornetto sul tavolo, è ancora caldo e presumo che non sia andato via da molto. Sono le dieci e mezza e dalle finestre intravedo il sole che scioglie gli ultimi residui di neve.

"Un favore eh."

"Ehi lo sai che ti sostituisco volentieri, ma tutto ha un prezzo." Affanna dall'altra parte della cornetta.

"Come mai hai l'affanno?" Corruccio la fronte divertita.

"Roger ha detto di sistemare i nuovi libri sugli scaffali e gli scatoloni pesano." Sottolinea. "Ed è un bene che ci stia io, altrimenti l'avresti sbrigata tu."

"Mio salvatore." Ironizzo.

"Si, ridi..un giorno mi ringrazierai. Ora vado, Roger sta litigando con il corriere. "

"D'accordo..buona giornata."

"Se così si può definire. Ti amo."  E prima che possa rispondere, lo sento ululare un 'calma Roger' e la chiamata si interrompe.

Mi dirigo in bagno e mi faccio una doccia veloce. Lavo i capelli e i denti; indosso un maglione pesante. Con queste temperature ho più freddo del solito. Indosso un jeans e un paio di stivali e sistemo i capelli corti con una spazzolata.

Quando chiudo la porta di casa alle mie spalle, noto un ragazzo con occhi chiari e taglienti scendere le scale. Incrocia il mio sguardo e mi sento rabbrividire. Lo scruto finché non sparisce dalla mia visuale. Ha un portamento da duro e il braccio ricoperto di tatuaggi. Lascia una scia di profumo abbastanza forte e dall'odore acre tiro su il naso trattenendo uno starnuto. Sento il portone chiudersi di colpo e così sono sicura che sia uscito.

"Era un tipo strano, da mettere i brividi." Piego le labbra in giù in una smorfia di disappunto.

"Da brividi eh?" Solleva un sopracciglio divertito.

"Non l'ho mai visto in giro nel quartiere. Non che conosca tutti, ma bene o male sappiamo quali siano le facce che si trovano in giro a Stratfort."

"Sei semplicemente paranoica Lizzy.." risponde distratto, mentre addenta un cheeseburger.

"Non mi convince Harry.."

"E cosa vuoi fare? Assumere un ispettore privato? Non trarre conclusioni affrettate come sempre." Solleva le spalle e con la bocca piena abbozza un sorriso.

"Si forse..ho un brutto presentimento." Scuoto la testa. "Ma forse è solo una paranoia, hai ragione."

"Liz, promettimi che non farai strane ricerche o ti impiccerai nella vita di quel ragazzo." Mi fissa e cerco di decifrare la sua espressione a metà tra serietà e ironia.

Sospiro e annuisco ruotando gli occhi annoiata.

"Ti ho portato a mangiare fuori, visto che stasera non ci sarò." Allunga una mano verso la mia, stringendola saldamente. "Come mai hai dormito sul divano?" Domanda stranito.

Criminal |Harry Styles|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora