Parte 15

120 7 0
                                    

"Da ora devi promettermi che starai più attenta a questi cali Lizzy."

"Si papà." brontolo, lasciandomi andare sul letto.

"E al locale non c'è bisogno che venga ogni sera, posso farcela da solo." si siede accanto a me, poggiando le mani sulle ginocchia.

"E restare a casa ad annoiarmi?"

"Puoi farti una maratona di Big Bang Theory . Il giovedì trasmettono circa sei puntate di fila."

"Ma dici sul serio?" sollevo un sopracciglio e trattengo una risatina. "Non me ne starò incollata al televisore."

"Non obbligarmi a legarti al letto Lizzy..è per il tuo bene." sfila gli stivali e a gattoni mi raggiunge sul letto. "Almeno per un paio di giorni, dammi ascolto." sospira.

"Nel frattempo però.." si morde il labbro e infila una mano sotto la mia maglia.

"Ah, non ci pensare. Non posso fare sforzi, ricordi?" gli picchietto la mano.

"E mica è uno sforzo Lizzy, lo sai bene anche tu." strizza l'occhio.

"Oggi è chiuso il locale lì sotto." sarcastica, mi dirigo in bagno.

"Oh andiamo Lizzy.." corruccia la fronte allargando le braccia.

"Niente locale per me, niente free entry per te. E' la prassi." alzo la voce per farmi sentire.

"Quando fai queste battute piccanti, mi piaci ancora di più." sbuca in bagno. "Almeno fammi stare con te in bagno." si siede sulla tavoletta e fa il broncio.

"Sei davvero.."

"Irritante." imita la mia voce,  ma fallisce.

"Io non parlo così." faccio una smorfia divertita. " E adesso lasciami la mia privacy." metto le mani sulle sue spalle, dirigendolo verso la porta.

"La tua privacy è andata via quando hai deciso di venire a vivere con me." si piazza di fronte a me, così da poterlo osservare in tutta la altezza. Sto per parlare e poggia un dito sulle mie labbra. "Irritante, si." annuisce, baciandomi la fronte e chiudendo la porta.

Quando mi chiese di andare a vivere insieme, non immaginavo come sarebbe stato, e non credevo sarebbe successo. Ricordo che stavamo mangiando un cheeseburger al Mc del quartiere. Mentre mangiavamo concetrati, tra i vari discorsi, mi propose questa opzione pacato, quasi chiedesse l'ora. Restai un pò spiazzata e lu divertito mi disse che non era male come idea. D'altronde era quasi un anno e mezzo che facevamo su e giù, tra casa mia e casa sua. Così dopo qualche settimana prese un appartamento in un condominio di Stratford, non molto costoso e in una strada abbastanza tranquilla.

Se davvero crede che me ne starò in casa si sbaglia di grosso. E poi dopo quel che mi ha detto quello sconosciuto, davvero pensa che sentirò le sue raccomandazioni. E poi l'importante è non fare sforzi, ed io al locale non faccio altro che portare il conto o servire qualche tavolo. Finchè potrò, gli darò una mano. Quando le cose si faranno più serie, giuro che mi fermerò.

Mi faccio una lunga doccia calda e lavo i capelli, che adesso iniziano a toccare le mie spalle. Forse dovrei lasciarli crescere. Li asciugo velocemente e li pettino con cura così da evitare l'effetto gonfio. Ricordo di non aver preso i vestiti.

"Harry." urlo sperando che mi senta. "Harry!" alzo la voce, ma non ricevo risposta.

Infilo il suo accappatoio e in punta di piedi corro il camera. Lo sento parlare solo. Mi blocco per udire meglio la sua chiamata.

"Lo sai come stanno le cose Louis, non posso mettere a repetaglio la sua vita." stringe il labbro inferiore tra il pollice e l'indice, e deduco la sua ansia.

Criminal |Harry Styles|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora