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<<Giambelli!>>
Riconosco la voce, subito dopo inizio ad intravederlo dalla porta del soggiorno.
<<Dove cazzo sono i genitori di Iris?>> Gli urlo
Lui si avvicina con una pistola in mano, poi mi risponde <<Guarda per terra>>
L'uomo per terra, coperto e sanguinante è il padre di Iris, dai miei occhi si intravede l'odio puro, mi avvicino nervosamente cercando di scagliargli qualche pugno ma riesce a fermarmi in fretta bloccandomi i polsi, intervengono anche Giorgio, Giulio e Alex.
<<Pensavi davvero che li avessi uccisi la settimana prossima? Ti sembro così coglione da farti trovare tutti gli indizi?>> Mi dice stringendomi la mano sul collo, a quel punto Alex riesce a stenderlo con un pugno.
<<Credo che per un pò non dovrebbe darci fastidio>> Esclama poi con uno sguardo deciso.
Mi assicuro che Alessandro non sia in grado di alzarsi e vado a cercare la madre di Iris, entro prima in cucina, poi in soggiorno, camera da letto ma in fine la trovo in bagno.. Anche lei per terra ormai deceduta.
<<Emiliano, dobbiamo necessariamente chiamare qualcuno>> Mi urla Giorgio.
Estraggo subito il cellulare dalla tasca e chiamo un'ambulanza, la parte più difficile adesso sarà avvisare Iris.
<<Emi, c'è Iris al telefono, dice di averti chiamata ma le dava occupato>> Dice Giulio porgendomi il telefono, devo per adesso fingere che sia tutto apposto anche se non riuscirò a resistere a lungo, la rabbia contro di me cresce.
Parlo un pò al telefono con lei e fingo di essere al bar insieme agli altri, mento dicendo anche di non aver ancora visto i suoi, non trovo per niente le parole adatte, e penso già a come si sentirà quando lo saprà, sarà distrutta e la capisco perfettamente.
Quando mio padre morì fu molto difficile per me, non riuscivo ad andare avanti, mi sentivo vuoto.
<<Cosa pensi di fare adesso?>> Mi chiede Alex anche lui confuso.
<<Facciamolo arrestare no?>> Risponde Giorgio al mio posto.
<<Io devo vivere con la certezza che lui non possa più venire a rompere i coglioni. Fra qualche anno sarà nuovamente fuori e le cose torneranno come sono adesso!>> Rispondo sicuro di ciò che stavo dicendo.
<<Ma non puoi ucciderlo e stare in carcere tu! >> Risponde Giulio cercando di farmi cambiare idea.
<<Ascolta noi per una buona volta no? Fidati>> Dice Alex.
Ascolterò il loro consiglio, spero che vada tutto bene.
Nel frattempo arriva l'ambulanza che trasporta i due cadaveri in ospedale.
<<E ascolta anche quest'altro consiglio, chiama Iris e dille di venire qui urgentemente>>
<<Non riesco ragazzi, mettetevi nei miei panni>>
<<Emiliano, devi, dille di venire! >>
La chiamo di nuovo, invento una scusa abbastanza credibile e la convinco a venire qui, dice che verrà insieme a Gionata,Joanna e Valerio.
Arriva anche la polizia che prima di arrestare Alessandro nuovamente ha bisogno di prove, aspetteranno quindi l'autopsia dei genitori di Iris per essere sicuri che sia stato lui.

Quel giorno è passato lentamente e Iris sta quasi per arrivare, sono soltanto cinque minuti di strada a dividerci, abbiamo deciso di incontrarci di fronte al bar vicino la piazza.
Giorgio, Giulio e Alex si accomodano al bar, Alex accende la sua sigaretta ed inizia a fumare mentre io non mi siedo nemmeno, rimango in piedi e inizio a passeggiare nervosamente, ho il viso pallido, gli occhi spenti e la testa bassa.. Sorrido minimamente solo quando alzo per un pò gli occhi e noto che Giorgio è intenzionato a provarci con la cameriera non ricevendo per niente attenzioni da lei.
Sento qualcuno avvicinarsi, subito dopo qualcuno poggia la sua mano sulla mia spalla
<<Che succede Emiliano?>> Mi chiede Gionata guardandomi fisso negli occhi
<<Ah ciao.. Dov'è Iris?>> Rispondo freddamente.
<<Insieme a Joanna, stanno andando due minuti a casa dei suoi>>
A quel punto Giulio che aveva ascoltato la conversazione mi guarda, ricambio lo sguardo e subito urlo <<Cazzo!!>>
Inizio a correre il più veloce possibile, Gionata mi segue, credo che abbia già capito qualcosa.
<<Aspettami>> Lo sento urlare da lontano, ma non ho tempo da perdere e devo evitare che loro arrivino prima di me, quando giro l'angolo vicino casa sua le trovo lì che camminano spensierate.
<<Iris!>> Gli urlo con le ultime forze rimaste e il fiatone.
<<Emii>> Corre subito ad abbracciarmi
<<Devo necessariamente parlati,seguimi>> Le dico prendendole la mano e facendole cenno di seguirmi, subito dopo Gionata e Joanna vanno via per lasciarci da soli.
Decido di portarla in un posto quasi isolato, lontano da tutti, ciò che le dirò sarà una cosa molto importante.
Prima di iniziare a parlare una lacrima scende sul mio viso e a quel punto tutta la felicità che aveva svanisce .
<<Emi cosa devi dirmi?>>
Provo a spiegare ma dalle mie labbra escono solo parole balbettate ed incomprensibili, in realtà non so nemmeno io ciò che sto dicendo, la preoccupazione in lei si fa più frequente e da li inizia già a capire qualcosa.

IRIS'S POV :
Emiliano è totalmente giù, non ha nemmeno il coraggio di dirmi ciò che è successo, ho dei brutti presentimenti e ciò che credo di aver capito spero sia sbagliato...
<<Emiliano cosa devi dirmi?>> Gli ripeto un'altra volta prima di scoppiare a piangere, non lo avevo mai visto così e mi faceva uno strano effetto, la situazione deve essere davvero grave!
<<I tuoi genitori...Alessandro>> Queste sono le uniche parole che riesce a far fuoriuscire dalle sue labbra, dopo riporta le sue mani in faccia.
<<Vorresti dirmi che....>> Rispondo scoppiando ufficialmente in lacrime, non ricevo risposte da lui ma solo un abbraccio.
<<Avrei voluto salvarli ma non sono arrivato in tempo, sono un fallito >> Dice non smettendo per niente di stringermi.. Io sono praticamente sotto shock, non parlo, non mi muovo minimamente, piango soltanto, lacrime infinite.
Non posso credere che quel coglione sia riuscito ad ottenere un quarto di ciò che voleva, ma so perfettamente che me la pagherà cara!

Ho occhi soltanto per Emiliano.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora