London

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Alba successiva...

Siamo agli inizi di marzo, ore 5. Cielo sereno, giornata fresca. Tutto pronto, io vestita comoda e sportiva. Nella valigia ovviamente anche la mia fidata maschera. Cammino 10 minuti nel silenzio irreale mattutino, come la sera precedente, la situazione sembra ripetersi, ma almeno arrivo all'appartamento dei miei dove mi aspettavano. Prendiamo un vaporetto che ci porta fuori laguna, dove ci attende il taxi. Questo ci accompagna all'aereoporto Marco Polo Tessera, cittadino, in perfetto orario.

La primavera alle porte, fa si che ci aiuti a volare tranquilli, ammiro il sole che si riflette sulla mia laguna, le distese bianche alpine e poi ci si alza in volo. Quello che vedo dopo 2 ore circa di volo, è solo acqua, "la Manica", affermo tra me e me, siamo alle porte del Regno Unito e qua noto che vi sono delle nuvole. 

Londra

L'atterraggio londinese a London City, coincide come ben si immagina, con un improvviso caos generale dato da controlli sopra le righe e da un tempo molto instabile. Ritiriamo i bagagli e da lì a poco un taxi cittadino ci porta all'Hilton Hotel, zona Tower Bridge, dove i miei poco tempo addietro avevano prenotato.

L'assoluta privacy nella rispettive stanze, verso mezzodì fa si che il nostro arrivo sia in perfetto orario. alle 13 io ed i miei abbiamo il pranzo insieme e verso le 17 loro hanno la loro prima riunione di lavoro, tutto rigorosamente privato, tutto tra loro 2.

La stanza si ritrova sul 7 piano, corridoio centrale, di questo lussuoso hotel.

Lascio alle spalle i miei, ammiro la mia stanza, la 705, una stanza singola, dotata di tutto ciò che uno desidera, con vista con vetrata della city da un lato e dall'altro della città vecchia. Noto il letto ad una piazza e mezza, comodo, tv da 50 pollici con bagno jacuzzi, superiore al mio. Camera insonorizzata ed il riscaldamento è acceso al minimo.

Prendo le valigie e sistemo a grandi linee i vestiti, soprattutto quelli delle serate. Guardo fuori dalla vetrata, ammiro la città, un riflesso cade sulla maschera, posta sul letto, in risalto, visto il color bianco dello stesso, aggiungo tra me e me  "Arriverà anche il tuo momento..."

Io non riesco a star vestita, mi metto comoda, o meglio in intimo e mi sdraio, metto musica nelle orecchie, la stanchezza del viaggio sta uscendo, quanto basta per far arrivar l'orario di pranzo, con i miei, fissato per le ore 13 locali.

Dopo mangiato faccio una visita alla città come dovere che sia, in tenuta sportiva.

Dalla valigia, prendo ed indosso un jeans chiaro, attillato, una maglietta con felpa chiara e relativa scarpa sportiva. Una sistemata ai capelli, un leggero trucco, 2 orecchini ed un anello.

Scendo nella hall dell'albergo per l'ora prevista, i miei arrivano da lì a poco, li saluto con un cenno, per rispetto dei presenti, non siamo soli, ed le buone educazioni le ho imparate. 

Io mi guardo a guadar il resto dei presenti "Sola ed osservata, non è una novità..." 

I miei mi guardano "Sportive oggi cara..." 

Io ammicco "si si, poi mi vado a visitare la città, visto la giornata, o meglio, il solito clima londinese"

Io poi proseguo "Deciso dove andare a pranzo e cosa mangiare, io penso di mangiar qua..."

Loro "no no, abbiamo già prenotato un rinomato ristorante italiano, al Assaggi, piatti tipici italiani, di alta qualità. 

"Non so' se son mai stata, c'è sempre la prima volta..." affermo io 

Usciamo insieme dall'hotel, le nuvole in cielo lasciano spazio ad un bel sole, giornata molto ventilata. Un taxi da lì a poco ci accompagna al famigerato ristorante, relativamente vicino a dove soggiorniamo. 

Il pranzo è di fascia medio alta, noto la molta gente, è un ristorante adibito a pranzi di lavoro, di lusso, visto la qualità e i relativi prezzi. Nell'attesa degli antipasti e primi parlo con i miei e mamma mi ammicca "sei contenta di esser tornata?"  io poco dopo le rispondo  "certo, è il posto che più desideravo.. mi trovo a casa"

Io "bhè qua son felice, vedo tutto ora da adulta, la prima volta vidi tutto con occhi differenti." Guardo mamma e le dico sottovoce "ora sono consapevole delle mie scelte..,

Mamma mi sorride, papà è sempre di poche parole. 

Proseguiamo il pranzo con primo e relativo secondo, contorni a buffet e dolce.

Il bello di arrivare in cassa, e mi trovo il pranzo già pagato. "guardo i miei, loro guardano me..." Io pensierosa come loro, ringraziamo ed usciamo.

Una volta fuori, saluto i miei "a stasera, buon lavoro per oggi" ammicco a loro.

Loro "buona giornata a te..."

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Lascio il ristorante italiano, i miei prendono un taxi, io ne prendo un altro, io libera, pago una guida turistica, e mi faccio portare a visitare il meglio della Londra storica tra cui, Statua Eros di "Picadilly Circus", Buckingham Palace, l'Abbazzia di Westminister e relativo Big Ben. Successivamente mi accompagna a visitare la Tower Hill e British Museum e National Museum, con la relativa Trafalgar Square. 

L'ultima ma non ultima meta è che il taxi, mi lascia in uno dei top parchi londinesi, Hide Park, lo prenoto dicendoli di passare da questa stessa entrata verso le 18.30 per il rientro in Hotel.

Il parco è immenso, da piccola l'avevo già visto, con le scuole primarie, ora da solo mi godo la natura viva, il laghetto con il relativo fiume "serpent", vi vedo ponti, varia vegetazione e in fondo, manco eccessivamente la tomba di Lady D, una preghiera a lei, alla diva di casa.  

Cammino tranquilla, osservo, vengo attratta, faccio foto qua e là. Forse perchè a Venezia di verde vero come questo c'è ne poco, ma io qua, mi trovo a casa.

Tardo pomeriggio, ormai, a veder dal sole saranno le 16, e per riposare un momento, godermi un po' di sole, mi siedo comoda su una panchina, là quale dà su un piccolo ponte, ricorda la mia laguna ed guardo chi passa, chi in bici, chi a piede, chi corre. 

"tutto il mondo ama Londra, una città multirazziale e molti italiani, noto"

Il sole da li a poco inizia a tramontare, son le 17.30, Londra è avanti di un ora, il fuso orario inganna parecchio, quando all'improvviso mi ritrovo avvicinata da un ragazzo inglese sui 25 anni, giovane, porta con sè noto dei fogli, sembrano inviti ad eventi cittadini, me ne consegna qualcuno. Li accetto volentieri, ci scambiamo un sorriso.

Esco dal parco e da li a poco, il taxi come previsto arriva e mi riporta in hotel, nel frattempo metto via gli inviti nella borsa.  Rientro regolare, veloce, nella norma del traffico londinese. Il traffico da rientro da lavoro inizia alle ore 21.

Pago il taxi, entro in hotel, ritiro la mia chiave alla hall, e salgo in stanza in attesa che i miei arrivano. 





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