Unchained

2

La mia mente si scollega dal corpo e un istinto primordiale ha il sopravvento.

Afferro la guardia più vicina a me per il collo e serro la mano, strappandogli mezza gola. Quando cade a terra è già morto. Sento un ringhio animalesco e feroce. C'impiego qualche secondo a capire che proviene da me.

Percepisco i cuori dei quattro rimasti vibrare di paura.

I battiti accelerare la loro corsa.

Vedo le loro pupille dilatate dal terrore.

Il più coraggioso cerca di superarmi per recuperare il compagno a cui ho rotto il braccio. Gli mostro le zanne ed anche lui arretra, impaurito.

Le mie labbra si schiudono in un sorriso feroce prima di attaccare.

Balzo sulla guardia più vicina e gli squarcio il petto ad unghiate. Alcuni alzano le pistole contro di me, ma sono più veloce io. Con una gomitata, rompo le costole a quello alla mia destra e con un calcio spezzo le gambe, all'altezza del ginocchio, al suo compagno.

Le loro urla di dolore mi rinvigoriscono.

Rimane in piedi quello che si era dimostrato il più coraggioso. Non tenta neanche di difendersi quando, con un balzo, lo butto a terra, sedendomi sul suo petto. Lo annuso, avvicinando il naso al suo collo.

Emana paura e terrore.

Aguzzo l'udito.

Sta recitando qualcosa in un lingua straniera.

La parte razionale del mio cervello la riconosce come spagnolo.

Sembra una...

Preghiera...?

Quando sto per azzannarlo alla gola, rosa e invitante, dal colletto della giacca della sua uniforme, sguscia fuori una medaglietta d'argento.

Così luminosa da potersi specchiare.

Il riflesso che vedo è quello di una creatura con occhi gialli che scintillano di luce ferina, lunghe zanne incrostate di sangue e una leggera peluria dorata che le ricopre la pelle nuda.

Mi blocco impietrita.

Non è possibile...

Il mio cervello si rimette in moto, facendo breccia in quella furia cieca che si era impadronita di me.

Quella...

Sono...

Io?