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Lo vedo venirmi incontro a rallentatore mentre studio velocemente l'ambiente in cerca di un'idea per sconfiggerlo.

Lo scontro diretto è escluso.

Lui è decisamente più forte di me.

Mi distruggerebbe in due minuti.

Forse anche meno.

Ci troviamo in un anonimo corridoio.

Pareti lisce.

Niente estintore.

Neon inutili.

Grata per la ventilazione.

I miei occhi tornano indietro.

Forse potrebbe tornarmi utile.

Un'idea inizia a prendere forma nella mia mente.

È vicinissimo.

Sento il suo fiato puzzolente sul viso.

Con un balzo felino, scarto di lato, fuori dalla sua portata.

Mentre lui fa dietrofront e si prepara per l'attacco decisivo, io mi posiziono sotto la grata, spicco un salto e l'afferro con entrambe le mani. Mi dondolo, cercando con tutte le mie forze di staccarla.

Dopo un paio di tentativi, finalmente riesco nel mio intento e rovino a terra con la grata di metallo in mano, divisa in due taglienti pezzi.

Prendo quello che mi sembra più aguzzo e vado incontro al bestione.

Eseguo la stessa mossa di prima e mi ritrovo nuovamente sul suo collo.

Con la mano sinistra afferro un ciuffo di pelliccia e gli tiro indietro la testa con forza.

Ha la gola scoperta.

È il mio momento.

Gli conficco il frammento di metallo nella trachea e taglio, usando tutta la mia forza. Sapendo di essere alla fine, tenta di scrollarmi via, ma rimango aggrappata saldamente e gli apro un bel sorriso di sangue sul collo.

Con un gemito spaventoso, crolla a terra, in una pozza rosso scuro che lentamente si allarga.

Mi tolgo da sopra il corpo ormai esanime e mi addosso al muro, senza fiato.

Il pezzo di metallo ancora stretto in pugno.

Bella prova per una che aveva deciso di non uccidere più nessuno..

Do' un'altra occhiata al cadavere.

Dannazione!

Una volta era un uomo.

Magari cattivo.

Ma pur sempre un essere umano.

Sospiro e guardo le scale.

Ho idea che le sorprese non siano finite.

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