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Mi metto in posizione di guardia, aspettando che sia lui a fare la prima mossa.

Non devo attendere molto.

Mi carica a testa bassa, pronto ad infilzarmi con le sue possenti corna.

Spicco un balzo e gli atterro sul collo taurino. Sfodero gli artigli e li affondo ferocemente dove, secondo i miei calcoli, dovrebbe esserci la carotide.

Lui comincia a sgroppare, cercando di farmi mollare la presa.

Con una mano tento di rimanere aggrappata a lui mentre con l'altra lacero pelle, muscoli, tendini e vene.

Scavo in profondità, ma purtroppo non riesco a mantenere la presa perché mi afferra una gamba con una delle sue enormi mani pelose. Mi scrolla un po' per poi scaraventarmi contro il muro, dove lascio una bella ammaccatura.

M'incrino diverse costole, senza contare la marea di lividi che mi spunteranno più tardi.

Ho la vista annebbiata e la testa mi rimbomba.

Sono ancora a terra, intontita e confusa, quando lo vedo caricare di nuovo.

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