Ho freddo.
Il respiro mi esce a rantoli, piccole e bianche nuvolette che si disperdono nell'aria.
Sento la schiena umida.
Non so se è bagnata perché sono distesa in mezzo ad una radura innevata oppure a causa dello spuntone di roccia che mi esce dallo stomaco.
Il cielo, azzurro e limpido, sopra di me sembra deridermi.
Chiudo gli occhi un momento e subito la mia mente ripercorre gli ultimi avvenimenti.
Stavo per morire, schiacciata da un'enorme porzione di soffitto quando, grazie ad una riserva di energia che non credevo di avere, sono scivolata di lato, evitando la Signora con la Falce per un soffio.
L'arena stava letteralmente crollata su di me: la porta da cui ero entrata era bloccata dalle macerie e sembrava non esserci via di scampo, quando lo vidi.
Uno squarcio nel muro da cui filtavano i raggi del sole.
Un po' barcollando un po' correndo riuscii a raggiungerlo: era largo poco più di una persona di corporatura esile -ci passai a stento- e, cosa più importante, dava su uno strapiombo.
Mi fermai qualche secondo all'interno di quello sfregio, misero riparo dalla catastrofe che si stava scatenando attorno a me, per riprendere fiato.
Dovevo fare un'altra scelta: morire nel crollo del Laboratorio oppure provare a lanciarmi e vedere dove atterravo.
In effetti, a ripensarci, non avevo avuto nessuna possibilità.
Non mi piace tornare indietro, quindi...
Cercando di non pensare alle conseguenze, diedi un'ultima occhiata a quell'arena grondante di sangue e poi saltai nel vuoto.
Caddi per quella che mi sembrò un'eternità e quando atterrai desiderai non essermi mai lanciata.
Riapro gli occhi, ho la vista un po' offuscata, ma tanto non c'è molto da vedere.
A parte la pozza scarlatta che si sta allargando sotto di me, colorando la candida neve durante la sua avanzata.
Ormai non sento più nemmeno il gelo che prende possesso del mio corpo.
Ormai non sento più nulla.
A parte quell'orribile sensazione di sconfitta che mi sconquassa il petto.
Volevo riprendere le redini della mia vita.
Volevo allontanarmi per sempre dai Padroni.
E guarda come sono finita.
Un mucchietto di ossa rotte abbandonato in punto imprecisato di una sconosciuta montagna innevata.
Una singola lacrima mi scorre sulla guancia.
Non sono triste.
Non proprio, almeno.
Più che altro sono delusa da me stessa.
Credevo...
Diavolo!
Ormai non lo so più nemmeno io che cosa credevo.
Io...
Ora ho solamente tanto sonno...
Quando mi risveglio, il sole caldo ed accecante ha lasciato il posto ad una splendida luna piena.
Era notte anche quella volta...
Oramai sembra passata un'eternità da quella notte sul cornicione.
Allora volevo morire.
Credevo fosse la soluzione a tutti i miei problemi, ma forse...
Forse mi sbagliavo...
Avevo così tanta paura di vivere da prendere una decisione da vigliacca: ero troppo codarda e debole per combattere e lottare per la mia libertà.
Ora che sto veramente morendo lo capisco.
Ci vuole coraggio per vivere giorno dopo giorno.
Ci vuole coraggio per affrontare i problemi.
Ci vuole coraggio per fare qualsiasi cosa.
Uno scricchiolio mi desta dal mio torpore.
Mi sono appisolata, credo.
Mi trovo sul confine, non so più se sogno e sono sveglia, se sono ancora viva oppure se sono già morta.
Cerco di girare la testa, ma non mi muovo di un millimetro. Il mio petto si alza e si abbassa in maniera impercettibile.
《Oh, Dio... Povera ragazza...》dice una voce sconosciuta.
Sembra un uomo, forse un vecchio.
Non lo so.
Ho la vista appannata ed i sensi offuscati.
Potrebbe essere chiunque.
Persino uno degli scagnozzi del Professore.
Un altro scricchiolio e nel mio campo visivo entrano due scarponi.
Sono di un blu elettrico, accecanti: hanno lacci neri, legati con un doppio nodo.
Con lo sguardo cerco di salire per capire a chi appartengono, ma non riesco ad andare oltre un paio di pantaloni verdi, come quelli che utilizzano i militari.
Il mio cervello registra un sacco di inutili dettagli -i pantaloni sembrano logorati dall'uso, gli scarponi sono nuovi- prima che i miei occhi si richiudano.
Stavolta forse per sempre.
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Unchained
Mystery / Thriller#27 in mistero/thriller dal 3/11/2018 al 20/11/2018 PRIMO VOLUME della duologia Max Legacy Voleva essere libera... Voleva solamente vivere... Loro l'hanno cambiata... Mutata... Solo per i Loro perversi scopi... Riuscirà Max a liberarsi dal giogo dei...