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Procedo a passo spedito, stando attenta ad ogni minimo rumore.

Non entro in nessun'altra stanza, sebbene le pareti siano costellate di porte.

Non voglio sapere quali orrori celano al loro interno.

Cammino da un tempo indefinito e realizzo solo ora che è da parecchio che non incontro alcuna creatura.

Ho due ipotesi: in questo settore non ci sono ibridi oppure si tengono alla larga da qualcuno.

O da qualcosa.

All'improvviso uno strano odore mi arriva alle narici.

Sembra odore di terra.

Ma non riesco bene ad identificarlo.

E neanche a capire da quale corridoio provenga.

Non posso fermarmi, quindi continuo, ma, se possibile, con ancora più circospezione.

Finalmente, in fondo all'ennesimo corridoio, scorgo quelle che dovrebbero essere delle scale, ma con questa penombra è difficile dire se portano al Livello successivo oppure no.

Devo per forza avvicinarmi.

Il corridoio dove mi trovo si dirama in altri due. Le scale sono proprio al centro.

Quindi allo scoperto.

Potrei essere attaccata sia da destra che da sinistra.

Lentamente mi avvicino, ma un sinistro ticchettio mi mette in allarme.

Drizzo le orecchie, attenta.

Mi pareva strano che le scale non fossero presidiate da un guardiano.

Man mano che mi avvicino alla fine del corridoio, noto una macchia d'oscurità vicino alle scale.

È lui.

È il guardiano.

Aguzzo la mia vista felina e, grazie ad essa, capisco di quale ibrido si tratta.

Deglutisco.

Non sarà una cosa semplice.

Per fortuna è di spalle e non mi nota, così posso studiarlo.

Ha la pelle coriacea, scura come le ombra dove si nasconde.

Il corpo è flessuoso e lungo svariati metri, diviso in diversi segmenti, ciascuno dotato di un paio di zampe. Ad occhio e croce, né avrà come minimo un centinaio.

Testa e coda si somigliano, hanno entrambe delle antenne rigide che ricordano delle pinze.

Mi avvicino con passo felpato, nella vana speranza di riuscire a raggiungere le scale senza che la creatura di accorga della mia presenza.

Appena giungo nei pressi di quella che considero la sua coda, mi accorgo dell'errore commesso.

Due occhi celesti, due occhi umani, mi fissano con odio malcelato.

Che stupida...

Testa e coda si somigliano...

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