- Tu che ne pensi? Dovremmo dirglielo? –
Appena entrati, quasi non scivolammo sulla moltitudine di fogli sparsi per la stanza. Seduti a gambe incrociate in un angolo, Colin e Gwen parlottavano come se non volessero essere sentiti da nessuno. Spostando diversi fogli con i piedi, mi avvicinai a loro, seguita dagli altri due.
- Cosa dovreste dirci? – intervenne Dylan, facendo sobbalzare i due.
Gwen si agito sul posto – sedetevi – mi indicò il posto accanto a lei, battendo più volte la mano sul pavimento.
- Ehi – presi una sua mano tra le mie – che succede? –
Lei rivolse un breve sguardo a Colin, il quale annuì, prima di rispondere.
- Non siamo al sicuro. –
- Quando mai – ma prima che potesse continuare, gli posai una mano sulla bocca – non ora Dyl. – lo fulminai con lo sguardo. Feci cenno alla ragazza di continuare.
- Vi ricordate di Tyler, vero? –
- Come dimenticarlo – borbottò Dylan da dietro la mia mano.
- Beh, forse, sappiamo dove si trova. –
Spalancai gli occhi e le strinsi maggiormente la mano.
- Ma è fantastico! – vedendo la sua espressione però, non andai avanti - ... oppure no? –
Dopo aver steso le gambe, Colin prese parola.
- No se questo significa l'apertura di un portale. –
- L'APERTURA DI UN PORTALE? – praticamente gridò Dylan, un espressione basita sul volto – non viene aperto un portale da anni. –
Thomas corrucciò la fronte, gesto che, poco dopo, imitai.
- Qualcuno vorrebbe spiegarci? – mio fratello ci indicò con fare teatrale – non tutti sapevamo dell'esistenza di tutto questo fino ad un mesetto fa. –
Dopo vari sguardi tra i tre, la riccia si decise a porre fine al silenzio creatosi ormai da qualche secondo.
- Non esiste solo questa dimensione, ma due. Quella in cui viviamo noi, dove il bene, per ora, regna sul male – si mordicchiò distrattamente una pellicina – e un'altra, in cui il male regna sovrano, ed è lì che stanno i nostri "nemici", i demoni, ma soprattutto, coloro che vorrebbero avere il controllo assoluto della gerarchia. –
La corrente fece un piccolo balzo, come se, anche lei, fosse stata colpita dalle parole appena pronunciate dalla mora. Mi stropicciai gli occhi. Tom si sistemò meglio a sedere, drizzando la schiena con fare attento.
- Aspetta, stai per caso dicendo che... -
- Sì. – mi interruppe Colin – crediamo che Tyler sia stato portato nell'altra dimensione – detto questo, si alzò ed uscì a passo svelto dalla stanza, evitando di incrociare lo sguardo di ognuno di noi.
A quel punto ci alzammo tutti, raggruppandoci in un semicerchio.
- Ancora non riesco a credere che Tyler sia suo fratello – era chiaramente visibile lo stupore misto alla stanche sul viso di Tom – ma soprattutto, non capisco perché abbia finto di essere morto. E' una cosa ingiusta. –
La mora alzò di scatto la testa, per poi fulminarlo con lo sguardo. Sembrava fosse sul punto di tirargli un pugno in pieno viso. Il viso contorto dalla rabbia.
- Tu – puntò un dito sul suo petto, avvicinandosi pericolosamente – non sai cosa abbia dovuto passare quel ragazzo, e, di conseguenza, non sai il motivo per cui ha fatto tutto ciò, quindi –
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Descendants [Dylan O'Brien / Thomas Sangster]
DiversosE se una vecchia leggenda, non fosse soltanto tale?