What was I for him?

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- And all those things I didn't say, wrecking balls inside my brain... - canticchiavo sottovoce, scrutando attentamente il titolo di ogni libro che mi capitava davanti.

- Ho sempre pensato che avessi una bella voce - sentii dire da Gwen, intenta a cercare tra gli scaffali della biblioteca i libri giusti per la nostra ricerca.

- Non è vero - Dylan fece un sorrisetto furbo - menomale ho portato l'ombrello - continuò sventolandolo per aria, a mo di spada.

Emisi un lungo sospiro e continuai la mia ricerca.
Da dietro uno dei tanti scaffali comparse Thomas, con almeno cinque libri enormi in mano.
Dylan, intanto, continuava a "giocare".

- Dylan? -

- Si? - chiese confuso, non appena mi avvicinai a lui.

Presi il piccolo ombrello dalle sue mani e gli diedi una leggere botta in testa.

- Vai ad aiutare Tom. -

Lui mi scoccò un'occhiata piuttosto eloquente. Schioccò la lingua al palato.

- E sentiamo... chi saresti tu per darmi ordini? - alzò le sopracciglia. - Io sono... - aprii la bocca diverse volte, per poi richiuderla miseramente.

Chi ero io per lui?

- Già - sussurrò, prima di allontanarsi ed andare ad aiutare mio fratello.

Mi passai una mano tra i capelli, gesto che facevo spesso quando ero nervosa.

Questa situazione stava diventando davvero ridicola, ma soprattutto insopportabile.

- Niente. Assolutamente niente - una Gwen piuttosto affranta mi affiancò.

- Deduco che siamo punto e a capo - affermai, posando uno dei libri che avevo trovato, dopo averne letto la trama velocemente.

- Come se fosse facile - si guardò intorno per paura di essere sentita - prima la bibliotecaria mi ha chiesto di cosa avessi bisogno, ed io non potevo mica uscirmene con un: "sa, la mia migliore amica è stata attaccata da una strana ombra non identificata con una maschera greca addosso, uh a proposito, ha qualche libro a riguardo?" non mi avrebbe creduto! -

Annuii con la testa, capendola.

- E allora cosa le hai risposto? -

- Niente - alzò le spalle - ho semplicemente fatto finta di essere sordomuta. -

Sbarrai gli occhi.

- Dimmi che è uno scherzo, ti prego - la supplicai.

Lei scoppiò a ridere di gusto.

- Certo - mi rispose tra le risate - secondo te chi sarebbe così idiota da fingere di essere... -

Nemmeno il tempo di finire la frase, che davanti a noi passarono Dylan e la bibliotecaria.

L'anziana stava cercando di decifrare i gesti che il moro le stava rivolgendo, fingendo appunto di non saper parlare.

Io e Gwen ci sbattemmo una mano sulla fronte contemporaneamente.
Raggiungemmo mio fratello, che intanto sfogliava svogliatamente un vecchio libro polveroso dalla copertina rigida.

- Non potevi sceglierti migliore amico più idiota - gli dissi, non appena mi sedetti sulla sedia alla sua destra. Gwen si sedette di fronte poco dopo.
Lui mi rivolse una veloce occhiata.

- Non me ne parlare - diede come risposta.

Dopo qualche minuto, Tom chiuse con un tonfo secco il libro.

Descendants [Dylan O'Brien / Thomas Sangster]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora