Capitolo 17

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"Stare in silenzio di certo non aiuta... Di cosa dobbiamo parlare?"
Alza la testa e lascia uscire del fumo dalla bocca. "Secondo te?"
"Forse della causa principale della tua scomparsa in queste settimane?"
Scrolla le spalle lanciando la sigaretta a metà al di là della recinzione. "No, non di quello, ma di Richard"
"Scherzi? Mi hai portata fuori fin qui per parlare di lui?"
"Gli hai seriamente detto di quella sera?"
"Mi è sfuggito... Prima o poi sarebbe venuto a saperlo"
Si siede sul bordo della piscina vuota con le gambe a penzoloni dentro ad essa. "Ti sei pentita? Intendo... Ti sei pentita di quello che è successo?"

Se mi sono pentita?
Diamine no, non potrei mai pentirmi di qualcosa fatta con lui.
Qualsiasi sbaglio, qualsiasi pazzia e qualsiasi errore commesso insieme a James, lo rifarei altre mille volte senza mai portare rancore o sensi di colpa con me.

"Non sei obbligata a rispondere"
Sospiro profondamente sedendomi di fianco a lui. "Sai James, delle volte siamo delle persone fin troppo impulsive che commettono errori forse irrimediabili, facciamo soffrire le persone al nostro fianco, tendiamo a finire in braccia sbagliate, ed infine, tendiamo a tornare sempre tra quelle braccia, perché sono le uniche in cui ti sentivi realmente al sicuro..." guardo il suo profilo tremendamente perfetto. "Anche se, tornarci significherebbe commettere lo stesso errore per la seconda volta"
"Arriva al punto e senza giri di parole, per favore"
"Vuoi la verità? D'accor... Richard?"
"Per piacere Jodie, smettila di scappare via da me... Giuro che cercherò di cambiare, cercherò di dar meno retta a mia madre e cercherò di stabilire un equilibrio tra di noi, ma non andartene, non andartene di nuovo" 
James si alza in piedi. "Me ne vado io, sono stufo di assistere a scene come questa"
"Non andartene, resta..." prendo velocemente la sua mano nella mia e una scia di brividi percorre interamente la mia spina dorsale.
"A fare dovrei restare? Il terzo in comodo e assistere a un teatrino del genere con il rischio che il mio diabete sali a dismisura fino a toccare i limiti?"
Stringo le labbra lasciando cadere la mano lungo il fianco destro.
"Se sono venuto qui fuori a cercarti è solamente per chiederti una cosa..."
Corrugo la fronte vedendo Richard sistemarsi il completo nero e inginocchiarsi davanti a me mentre James incrocia le braccia al petto.
"Avrei voluto aspettare qualche settimana, ma non mi lasci altra scelta..."
"Alzati da terra, ci stanno guardando tutti dalle vetrate, per favore"
Scuote la testa e allunga le mani verso di me. "Sposami... Jodie Rose May, diventa mia moglie"
"C-cosa?"
"Nella mia vita non ho mai assistito ad una proposta di matrimonio..." ride James piegando la testa d'un lato. "E devo dire che questa cosa è abbastanza imbarazzante e contorta... Sto assistendo ad un proposta di matrimonio e per di più, fatta alla mia ex ragazza"

Ripeto: cosa diamine ho fatto di così tanto male per meritarmi tutto ciò?

"Sposami... Non ti farò mai mancare nulla, ti tratterò come ogni ragazza dovrebbe essere trattata, ti farò trovare la colazione pronta ogni mattina e se fosse necessario, anche il pranzo e la cena, costruiremo insieme la casa che hai sempre sognato e dentro ad essa, faremo crescere la nostra famiglia, ma ti prego, sposami..."
"Wow... Nemmeno tu Sean sei riuscito a farmi una dichiarazione del genere"
"Chiudi la bocca Lara... Jodie tesoro, cosa succede? Richard alzati dal prato, ti stai rendendo solamente ridicolo"
Resto immobile circondata da tutti loro, incapace di pronunciare anche la minima parola.
"Mi dispiace non aver con me l'anello, ma sarà pronto tra un paio di settimane... Sono sicuro che ti piacerà, le pietre, appartengono alla mia famiglia"
Chiudo gli occhi e scrollo la testa. "R-richard"
"Lo prendo come un si?"
 Riapro gli occhi e guardo James sotto shock di fianco a me.
"Dì qualcosa, qualunque cosa, ma ti prego parla"
"No..." sussurro. "Non posso, non posso accettare"
"Non ti preoccupare, è stata mia madre a darmi l'anello, sarebbe felice se lo indossassi tu" sorride.
"Non intendo l'anello, ma intendo il matrimonio"
Si alza finalmente in piedi.
"Ho appena ventidue anni, non è nei miei pensieri sposarmi"
"Aspetteremo, non importa, aspetteremo finché non sarai pronta"
Sospiro molto profondamente e annuisco. "Ok... Forse non ti è chiaro, ma non intendo sposarmi con te..."
"Jod..."
Allungo una mano in avanti. "No, fammi finire di parlare e non interrompermi..." lo guardo negli occhi. "Non voglio nessuna fottuta colazione pronta, o pranzo o cena... Non voglio avere la casa dei miei sogni se all'interno non c'è la persona che realmente amo e con cui condividerei il resto della mia vita, non voglio creare una famiglia e fare dei bambini con l'unico ragazzo sulla faccia della terra che mi ha trattata come una merda e infine, non voglio far parte della tua famiglia, ne ora e ne mai, perciò, ritira quell'anello e ridallo alla tua adorata mamma"
"J-jodie"
"Non ho finito..." incrocio le braccia al petto. "Sai quando poche ore fa ti ho confessato che sono andata a letto con lui?" indico James. "Ecco, sappi che è stato il momento più bello della mia vita..." sorrido e guardo quegli occhi di ghiaccio per cui potrei addirittura impazzire. "Devo dire grazie a lui se quella terribile vacanza a Brighton si è trasformata in qualcosa di speciale... E se te lo stai chiedendo, si c'era anche James a Brighton... Devo dire grazie a lui per tutto, per qualsiasi cosa, per avermi letteralmente rivoluzionato la vita, per averla presa in mano e capovolta, per aver fatto si che io entrassi nel suo mondo, per aver fatto in modo che io tornassi la Jodie di un tempo e devo dire grazie a lui, non a te Richard, ma solo ed esclusivamente a James..." prendo fiato e torno a guardare James negli occhi, il resto del mondo ora non esiste.
"Non prendere decisioni troppo affrettate, magari domani, con calma, ci siederemo e parleremo"
Scuoto la testa. "No Richard... Non hai ancora capito che non ci sarò nessun matrimonio?"
"Io ti amo e voglio passare il resto della mia vita con te"
"Basta. Basta e basta... Mia sorella ha detto no, è inutile che insisti"
"Sean..." accenno un sorrido. "Ci penso io, grazie... Torna pure dentro"
Annuisce e dopo aver preso per mano Lara, se ne vanno.
"Me ne vado anch'io"
"No, tu no James... C'è ancora qualcosa che devi sapere"
Prende una sigaretta dal pacchetto e dopo averla accesa, torna di fronte a me.
"Quando te ne sei andato, è stato, credo, il momento più brutto della mia vita... Ho passato intere settimane a strafogarmi di gelato al cioccolato mentre tu eri in giro per le strade Londra a cercare una nuova ragazza che potesse prendere il mio posto.
Ogni volta che in città ti vedevo per mano a qualcuna, sentivo il cuore quasi fermarsi, non volevo farmene una ragione che non sarei stata più io la causa dei tuoi sorrisi, dei tuoi sbalzi d'umore, delle preoccupazioni o addirittura delle tue scenate di rabbia..." abbasso lo sguardo sul prato. "Ma alla fine, un giorno, lui..." indico Richard. "È tornato a bussare alla mia porta, era cambiato, non era più il ragazzo problematico di mesi prima... Abbiamo iniziato ad uscire insieme, ci siamo frequentati, mi ha presentato la sua famiglia e infine, abbiamo deciso di provarci... Ok, le prime settimane sono state perfette, era il ragazzo che tutte avrebbero voluto, quello che ti portava dei fiori quando si usciva a cena, quello che era disposto a comprarti un'isola intera se solamente glielo avresti chiesto e quello che ti rendeva felice... Ma questo è quello che le altre mille ragazze che gli muoiono dietro, vogliono... Io non voglio niente di ciò perché non è quello che mi appartiene... Ciò che mi appartiene è qui, è davanti a me, il mio mondo è qui davanti a me... Il mondo per cui io mi sono innamorata e continuo ad esserlo tutt'ora" asciugo le lacrime con il dorso della mano.
"J-jodie..." lascia cadere la sigaretta dalle dita, facendola finire dritta tra i sassolini del vialetto di fianco.
"Ti amo James, non dimenticartelo, mai"

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