Capitolo 27

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Se la prima cena con la famiglia Harris fu imbarazzante, questa, è decisamente peggio.

"Jodie, tesoro... Vuoi altre fette di arrosto?"
Sorrido ad Elisabeth mentre appoggio le posate sul bordo del piatto vuoto. "Sono a posto così, grazie"
"James?"
Scuote la testa fissando un punto fisso davanti a lui.
"James... Tutto bene?"
Sospira profondamente cercando la mia mano da sotto il tavolo. "Mamma. Papà... Sedetevi"
"Cosa succede?"
"Devo dirvi una cosa..."
Corrugano la fronte.
"Non vi preoccupate... Non è nulla di grave, o almeno, credo"
"Avanti parla... Ci stai seriamente preoccupando" Elisabeth si siede e stringe la mano di Brad sopra al tavolo.
"Andrò da Lexi..."
Sorridono, sorridono come non capitava da mesi.
"Ho già fatto il biglietto..."
"E' una notizia fantastica tesoro... Non potevi darci notizia migliore... Quando parti?"
Lo guardo con la coda dell'occhio mentre beve nervosamente un paio di sorsi di vino rosso.
"Questo week-end"
Annuiscono fieri. "E torni?"
"Ecco appunto... E' di questo che volevo parlarvi..." stringe più forte la mia mano. "Ho già spedito metà delle mie cose a Chicago e dovrebbero essere già sistemate in degli scatoloni nel nuovo appartamento"
"Frena un attimo James... Spedito? Scatoloni? Nuovo appartamento?" Brad slaccia il primo bottone della polo nera e appoggia i gomiti al bordo del tavolo. "Che diamine stai dicendo?"
"Resterò a Chicago"
"Che idiozia è questa?"
"Non è un'idiozia... E' la verità papà"
Sua madre si alza in piedi e con una mano appoggiata al petto, va davanti alla finestra. "Perderò un altro figlio, lo so, me lo sento" si gira verso di me con gli occhi lucidi. "Andrai anche tu?"
Scuoto la testa.
"E cosa sarà di voi? Cosa sarà della vostra storia?"
"Diamine mamma..." James sbatte i palmi della mani sul tavolo e si alza. "Per una buona volta dì sono fiera di te, hai finalmente trovato la tua strada... E non pensare a cosa succederà a me e a Jodie, a quello ci penseremo noi..."
"Dove credi di andare? Torna qui"
Sfila una sigaretta dal pacchetto e sbattendo la porta finestra della cucina, esce.
"Mi dispiace... Non meriti tutto questo" mi accarezza una spalla Elisabeth. "Non meriti un ragazzo come nostro figlio, meriti di meglio"
Sospiro. "Ma io non voglio di meglio, io voglio lui..." guardo fuori e indico. "Posso uscire?"
"Certo che puoi, vai pure"

"Chiunque tu sia, ti prego di ritornartene da dove sei arrivato... Voglio star solo"
"Quando sarai a Chicago, avrai parecchio tempo in solitudine, forse"
Ride. "Non funziona Jodie... Non cambierò idea"
"Non voglio nemmeno che tu lo faccia"
Corruga la fronte.
"Sai... Ho avuto modo di riflettere a lungo su questa cosa..."
"E?"
Liscio il vestito bordeaux e mi siedo di fianco a lui sui gradini. "E niente... Se è quello che vuoi realmente, allora facciamolo"
Mi guarda con la sigaretta sospesa tra le labbra. "Facciamolo?"
Annuisco.
"Jodie Rose May che diamine ti sta passando per la testa?"
"Se parti tu, allora parto anch'io"
"Oh nono, non se ne parla proprio..." quasi ride. "Non puoi farlo... Non devi farlo"
"Biglietto non rimborsabile... Come facciamo?"
Sfrega le mani sul viso e scoppia a ridere. "Stai scherzando? Hai già comprato un biglietto?"
Alzo le spalle.
"Perché l'hai fatto?"
"Voglio stare con te James... Non posso accettare il fatto che tu sia oltreoceano con possibilità ridotte di vederci... Non ce la potrei fare, davvero"
Cammina avanti e indietro per il giardino con le mani tra i capelli senza dire nulla.
"Ok ho capito, ognuno per la propria strada e chi s'è visto, s'è visto"
"Ferma dove sei..." si avvicina lentamente. "Ora guardami negli occhi e dimmi che sei pronta a fare un passo così gigante"
"E tu dimmi che sei pronto a portarmi con te"
Sorride infilando le mani tra i miei capelli. "Vuoi la verità?"
"Beh si, sarebbe meglio"
"D'accordo..." mi sposta una ciocca dietro all'orecchio. "Sai quel giorno che hai trovato Sophia a casa mia?"
"Come potrei mai dimenticarmi di quel giorno, James?"
"Ecco, le dovevo un favore"
Spalanco gli occhi.
"Non pensar sempre male... Sai benissimo che lavora per un'agenzia di viaggi e grazie a lei, sono riuscito ad avere i biglietti per Chicago a metà prezzo..."
"Biglietti?"
Annuisce. "Già... Biglietti... Settimana scorsa non ho comprato un solo biglietto di sola andata, ma ne ho comprati due e uno, è a tuo nome" sfiora il naso contro il mio. "Ho sempre desiderato dal primo momento che tu venissi con me e giusto stasera volevo chiedertelo ma tu, hai giocato d'anticipo"
Sorrido sentendo quasi le lacrime agli occhi per la felicità.
"Perciò Jodie Rose May rispondi alla mia domanda... Sabato mattina, salirai con me su quel volo?"
Annuisco. "Assolutamente si, amore" e gli schiocco tre o quattro baci sulle labbra prima di stringerlo forte a me. "Sarei pronta ad andare anche dall'altra parte del mondo se solo me lo chiedessi"
"Ti amo così tanto May"
"Ti amo anch'io Harris"

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