Questo capitolo è nei panni di Angelo.
"Sono angelo apri,fra" dissi al citofono mentre Marta e Erika mi raggiungevano dopo essere scese dalla macchina.
"Okay" rispose Domenico al citofono.
Salimmo e entrammo nella casa di Domenico.
Io e Dom siamo ormai amici da anni e anni.
E notandomi con Marta mi prese da parte per parlarmi.
"Angelo devo farti vedere una cosa di la, voi aspettate qui torniamo subito" disse Dom.
Loro annuirono, e io seguii Dom.
"Fra, sai in che guaio ti stai cacciando?"disse Dom subito dopo che socchiuse la porta.
"No, in che guaio mi starei cacciando?"
"Non puoi stare con due ragazze contemporaneamente, soprattutto nello stesso locale"
"Dom non so di cosa tu stia parlando"
"Angelo, c'è Cloe con noi, cazzo"
"Cloe? Ci siamo lasciati da un pezzo" dissi io.
"Lei afferma il contrario"
"Poi le parlo io"
"Fra, stai antento lei è comunque la figlia del signor Derril, ti metterai nei guai, lo so" disse Dom.
"OHIII RAGÁ QUANTO TEMPO CI METTETEE" sentii mia sorella urlare.
"SI SI, ADESSO TORNIAMO DI LÀ" disse Dom.
Tornammo da Erika e Marta.
"Cosa stavate facendo?" mi domandò Marta.
Io e Dom ci guardammo, complici.
"Nulla" le risposi.
Salimmo in macchina e andammo al locale.
La serata andò liscia, Marta si stava divertendo e non c'era traccia di Cloe.
"Sei strano stasera"
"No, è che ho voglia di fumare" e mi allontanai da Marta.
Andai fuori.
Presi una sigaretta dalla mia tasca.
"Se vuoi un accendino io ne ho uno"
E sentii un click.
Mi girai ed era Cloe, con l'accendino acceso.
Mi avvicinai con la sigaretta e me la feci accendere.
"Grazie" dissi dopo aver fatto un tiro.
"Chi è quella li?"
Io non risposi.
"Chi cazzo è quella li?"
"È una mia amica" non ebbi il coraggio e dissi una bugia.
"Per essere una tua amica siete abbastanza legati, lei ti guarda in modo diverso"
Mi venne vicino, stavamo a distanza ravvicinata.
"Mi sei mancato in questi mesi"
Io ero li, terrorizzato di ciò che poteva accadere.
Si avvicinò ancora di più e mi baciò.
E io, rimasi immobile senza avere coraggio di respingerla.
Dopo si staccò e io tornai tra i miei amici.
Tra cui Marta, mi vergognavo di quello che avevo fatto.
