"Ehm..." borbottai.
"Dai andiamo" disse.
"Dove?" gli chiesi.
"Piccola, tu fai troppe domande."
Rimasi in silenzio.
Mi prese per mano e mi tirò.
Lo seguii senza fiatare.Entrammo nella red line.
Facemmo un viaggio di 30 minuti."Alla prossima scendiamo"
Anuii.
* MacArthur Park, prossima fermata MacArthur Park*
Una voce meccanica annunciava la prossima fermata.Scendemmo.
Continuai a seguirlo.
Non facevo domande, mi fidavo.
Non so, c'era una chimica tra di noi.
Averlo cosi vicino e sentire la sua presenza proprio li davanti a me, mi stravolgeva."So che ti piace disegnare"
Lo guardai perplessa, come faceva a saperlo.
"Tutta la scuola parla del tuo fantastico modo di disegnare. Voglio vedere l'artista all'opera"
Parlò come se mi avesse letto nel pensiero.
"Non ho nulla con me, dove disegno?" replicai.
"Fidati di me"
Camminammo molto.
Anche troppo.
Ma io non mi lamentavo stavo con lui, mi sentivo bene.Arrivammo su una specie di collina, c'era una vista da mozzare il fiato.
"Ti ho portato qui, vorrei che mi dipingessi questo"
"Come?" replicai di nuovo.
"Aspettami qui"
"Vabbene" risposi.
Lui se ne andò e io cacciai il telefono fuori dalla tasca.
6 CHIAMATE PERSE DA MAMMA
8 CHIAMATE PERSE DA ALEX (mio fratello di 19 anni)
3 CHIAMATE PERSE DA THOMAS (mio fratello di 23 anni)
Messaggi:
IOLE: Allora babe come sta andando?
Alla grande immagino, non rispondi a nessuno.
Sono venuti i tuoi da me, volevano sapere dove fossi, ti ho parato il culo, ho inventato una scusa. Chiamami se ne hai bisogno.Non risposi.
Aspettavo solo l'arrivo di Angelo che chissà cos'altro si sará inventato.Tornò dopo un quarto d'ora.
Lo intravidi da lontano con una tela e altra roba che portava in braccio camminando goffamente.Arrivò con tutto l'occorrente, non mancava nulla.
Dovevo solo mettermi all'opera.Mi sistemai tutto, poi cominciai a dipingere.
Ci vollero ore per finirlo.
Lui non mi tolse gli occhi di dosso, captava ogni movimento.
Mi fissava entusiasta.Sentii le sue mani pogiarsi sui miei fianchi abbracciandomi poi da dietro.
Solbalzai.
"Mi hai spaventata"gli dissi.
"Scusami non volevo" disse ridendo.
Risi anch'io.
Restammo in silenzio senza fiatare finché io non urlai:" Finitooo"
Lui mi si avvicinò dietro e restò a fissare il mio disegno su tela.
Si sedette e mi invitò ad accomodarmi vicino a lui.
Restammo li a fissare il "quadro" e la panoramica.
Era una scena da film.
Un film che ormai, era proprio il nostro.