-Questo capitolo è nei panni di 'A'.-
"Ehi fra mi passi la birra" mi disse Manu.
Gli passai la birra, mentre cercavo tra la gente, quella ragazza.
Anche io non sapevo il suo nome, ho fatto tanto il misterioso e ora me ne pentivo. Avevo impresso nella mente il suo sguardo e la sua bellezza, semplice e rara.
È riuscita a farmi rimanere incantato anche con un semplice pantaloncino e una maglietta nera, era meravigliosa nient'altro.
"Guarda quelle due come stanno messe male" disse Manu cercando la mia attenzione.
Vidi quelle due ragazze.
Come potevo non riconoscere i suoi capelli bruni dai riflessi rossi, il suo corpo formoso e i suoi occhi neri.
L'altra ragazza alta più o meno come lei, si somigliavano molto, forse per il loro modo di vestire, anche lei indossava un semplice pantaloncino di jeans nero e una canotta bordò degli Arctic Monkeys, cercava di tenerla su, era messa male.
Mi precipitai ad aiutarle seguito da Manu.
"Cosa le è successo?" le chiesi preouccupato.
"È-è ubriaca, ubriaca fradicia, non è la sua serata" mi disse la ragazza bionda.
La presi in braccio, ed era li, li immobile, indifesa.
Messa male ma pur sempre bella.
La sistemai in macchina nel lato passeggeri.
Feci entrare anche Manu e la ragazza bionda dietro.
"La conosci?" disse la tipa bionda.
"In un certo senso" le risposi.
"Ehm, comunque io sono Iolanda."
"Piacere Emanuele, ma chiamami Manu".
"Piacere tutto mio" disse Iolanda.
Vidi subito affinità tra i due.
"Accompagnaci a casa mia, ti spiego la strada"
"Okay" le risposi.
Dopo un tratto di macchina, sentii tipo mugulare.
Era lei, forse doveva vomitare, la sbornia era stata pesante.
Arrivammo a casa della ragazza bionda, presi di nuovo lei in braccio.
Iole e Manu parlottavano, li lasciai li e salii sopra nella camera indicata da Iole, l'appoggiai delicatamente li sul letto.
Era un angelo, era così bella e innocente.
Quasi mi dispiaceva lasciarla da sola.
Mi avvicinai e le posai un bacio sulla fronte.
