CAPITOLO 4

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Sono davanti al cancello della grande casa in tipico stile americano,mi tremano le mani al pensiero che oltre quelle quattro mura,sia rinchiusa la mia vita che potrebbe essere mandata in frantumi da 4000 km di distanza. Nel tragitto ho pensato tanto a come sarebbe cambiare del tutto,o quasi completamente vita. Di certo non troverò mai una seconda Sarah o un nuovo Steven... oppure un'altro Andrew in grado di farmi battere il cuore come il capitano della squadra di football,Andrew Bieber numero 11. Tanto meno ci sarà lo stesso ragazzo misterioso dalle grandi mani ad incuriosirmi. Si sa,tentar non nuoce e chi non rischia non vive,ma la scelta è dura. Continuano a rimbombarmi nella testa le parole di Sarah,che mi fanno riflettere.

''Ehm...Sophie,ti senti bene?'',sento alle mie spalle, ''Ouh,si ovvio,benissimo.'' rispondo,senza nemmeno voltarmi, ''Avevi un'aria assente,è successo qualcosa?''. A quelle parole mi volto per guardare in faccia la persona che mi ha deconcentrata ''No,nulla. Mi ero solo imbambolata.''. Oh no. Era lui,Matt. Cerco di mascherare l'imbarazzo e poso lo sguardo sulle mie Superstar,ma lui mi prende il mento delicatamente e mi solleva il viso,obbligandomi a focalizzarmi sui suoi occhi scuri posati su di me: ''Ne sei certa?'' ,aggiunge.''Eccomi Matt. Oh là là,hai già conosciuto Sophie?'' grazie al cielo mio fratello Peter interrompe quell'imbarazzante momento.''Si,già oggi a scuola,ma non ha importanza. Adesso sbrigati ad aprire il cancello,sai com'è,ho un urgente bisogno del bagno dopo un litro e mezzo di acqua.'' fa lui sottolineando urgente bisogno del bagno.

Li seguo in casa,tolgo le scarpe e corro in camera mia. Mi butto sul letto,e sorrido al pensiero di quello che è successo poco prima. Al modo di fare di Matt,a come si è preoccupato quando mi ha vista assente. E anche al suo tentativo,palesemente sbagliato,di togliermi dall'ondata di imbarazzo che mi aveva travolta. Comincio a pensare che iniziare a conoscerlo non sarebbe una cattiva idea.

Scendo le scale velocemente e appena scendo dall'ultimo gradino della terza rampa,sento mio padre urlare dalla cucina ''Mettiti la testa a posto,ragazzino. Adesso mi tocca andare dalla preside per cercare di chiarire il 'malinteso' con un tuo compagno,ma sappi che non ho intenzione un giorno di chiarire le cose con un giudice!'' ''Sono stufo di te,di tua moglie e delle vostre stronzate. Tornerò più tardi,ma non aspettatemi per cena.'',è la risposta di James,prima di andarsene furioso sbattendo la porta di casa. E io che stavo andando a prendere solo una mela.


Facendo finta di niente,entro in cucina salutando i miei genitori e sciacquo sotto l'acqua gelida una mela. ''In quanto a te,hai deciso cosa fare o pensi di farmi attendere ancora per molto?'' dice mio padre interrompendo il silenzio ''Si,ho scelto.'' non è vero,ma dopo la sfuriata con mio fratello,non avevo intenzione di dargli una risposta che non avrebbe voluto sentire, ''Resterò a New York papà.''improvviso,anche se alla fine è quello che voglio veramente. Lui mi fissa perplesso,ma la sua espressione confusa tramuta in due secondi in un'altra poco piacevole ''Pensi veramente di essere in grado di badare a te stessa?'' ''Ne sono sicura,non solo lo penso. Inoltre in casa ci saranno Peter e James,potrei cercarmi un lavoretto e aiutarlicon le spese.'' faccio con il tono più calmo che posso. Lui scoppia in una fragorosa risata,ma non ho idea del motivo. ''Mi fai ridere,Sophie. I tuoi fratelli faranno quello che gli parrà opportuno fare,non baderanno a te e ti tratteranno come una serva.Sei solo una bambina ingenua se pensi che loro si prenderanno cura dite. Secondo me te ne pentirai,ma dal momento in cui metterò piede fuori da questa casa,non voglio più saperne. Perciò vedi di pensarci bene,siccome non ho intenzione di subire le tue lacrime di rimpianto. Va' via,ora.'' '' Pensi che cambierò idea? Beh se è cosi ti sbagli di grosso. Preferisco passare la vita a lavare e stirare per loro,piuttosto che con te e le tue stupide esigenze e capricci.'',urlo mentre mi allontano furibonda.

The Right Choice (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora