CAPITOLO 17

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Si staccano e Juliet mi rivolge un'occhiata incuriosita.
"Ma tu non sei mica quella che andava dietro ad Andrew,quando lui ci provava con me?" Ecco quando l'avevo conosciuta.
"Sì." Rispondo cercando di mascherare l'imbarazzo.
"Ah quindi vi conoscete,e io non ne avevo la più pallida idea?" Dice Matt rivolto a Juliet.
"Esatto,tesoro." Si sorridono a vicenda. Poi Juliet gli prende il viso tra le mani e inizia a baciarlo,come se non ci fossi. Mi provoca una stretta al cuore,che per un attimo non mi fa capire più nulla.
"Matt,io come torno a casa?" Domando. Lui smette di baciarla e si volta verso di me scocciato.
"Adesso  io non torno a casa. Mi sembra di averti già detto che prima di domani sera non eravamo a New York." Ha ragione,me l'ha detto,ma io non posso rimanere qui ancora per molto,prima che i miei genitori non inizino a cercarmi.
"Matt devo andare a casa io!" Ribatto.
"È un problema tuo! Prenditi un treno e vattene se hai così tanta fretta Sophie!" Risponde Matt,alzando la voce.
"Spero tu non sia serio." Gli dico avvicinandomi a loro.
"Mai stato più serio di così." Risponde ,guardandomi negli occhi.
"Non ho soldi per il treno." Dico continuando a fissare quei due meravigliosi occhi.
"Allora non lo so. Ma non ho intenzione di averti alle caviglie tutta la giornata mentre mi ripeti 'devo tornare a casa' capito?" Mi guarda ancora negli occhi,ed è chiaramente irritato.
"Vaffanculo Matt!" Urlo,prima di andarmene.
Non ho idea di dove sia la stazione,non so nemmeno dove sto andando. Però non sarei rimasta un minuto di più li,anche se avrei dovuto farlo. Solo,non mi sentivo al mio posto. Mi sentivo la persona sbagliata nel momento sbagliato,l'unica che non sapeva per quale motivo fossi lì a guardarli mentre si scambiavano baci. E quella fitta al cuore? Una strana sensazione che mi ricorda tanto quella provata alla visione di Andrew con la sua Jennifer.

Sto camminando da almeno un quarto d'ora. Intanto penso. Penso a quei suoi occhi intensi che mi fanno incantare. Penso al sorriso che mi rallegra la giornata. Penso a quelle braccia che mi avvolgono,e che senza volerlo mi fanno sentire protetta. Penso alle sue grandi mani,e a come mi hanno toccata quando mi stringeva in un abbraccio. Poi penso ai suoi occhi,ma a come mi guardavano poco fa. Quegli occhi parlavano e dicevano "vai Sophie. Tu qui non c'entri niente." - "Sophie perché non mi lasci in pace? Perché non te ne sei restata a casa?"- "Sophie,non mi interessa di te in questo momento." . Da una parte è giusto che lui preferisca stare con Juliet. Ma non è così che si fa. Mi ha lasciata sola,nel bel mezzo della mattinata e per di più a Orlando. Mi maledico per averlo seguito.
E se Peter avesse ragione?

MATT

Sono sul divano,e Juliet ha la testa appoggiata al mio petto. Siamo sdraiati,potrebbe venirmi in mente di tutto. Juliet alza la testa per guardarmi,probabilmente cerca le mie labbra. Allora decido di accontentarla. Siamo a pochissimi centimetri di distanza,e un paio di occhi delusi mi appaiono in mente. E quel dannato sorriso,quel sorriso da baciare,che tramuta in un'espressione seria. Mi allontano di scatto.
"Qualche problema?" Mi domanda Juliet.
"No,nessuno. Io vado un secondo fuori a fumare." È una scusa.
Ma perché mi è venuta in mente Sophie mentre ero quasi attaccato alle labbra della ragazza che amo? Cos'è,la mia coscienza?
Più ci penso,e più mi accorgo di aver fatto una grande stronzata. L'ho davvero lasciata andare così,quando tre giorni prima l'avevo inseguita per non farla scappare in casa? E ora l'avrò delusa. Non posso lasciarla andare così,in una città immensa e che nemmeno conosce.
Torno in casa. "Juliet,mi ha chiamato mia madre e ha detto che si è sentita male,devo scappare a New York." Invento.
"Mi dispiace. Vuoi che venga con te?" Mi domanda abbracciandomi.
"No tranquilla,ci sentiamo in questi giorni,ok?" Le propongo.
"D'accordo." Mi saluta con un sorriso e mi apre la porta.
Salgo in auto. Dove sarà Sophie adesso?

The Right Choice (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora