Capitolo 36.

2.2K 93 2
                                    

《Vi serve qualcosa?》domandò Loine, con la voce di chi aveva ormai rinunciato a tutto.《Devo parlare con lei》risposi, con la mano ancora sul sul avambraccio.《Penso che andrò... da qualche parte》fece Zac, mentre io lo annuì.《Mi dispiace》iniziai《Non è colpa tua, l'ho voluto io》《No, prof. Per colpa mia ha rinunciato al suo lavoro, non aveva ragioni per difendermi》.Un tuono risuonò in tutto il territorio, lasciando libero sfogo alla pioggia.《Ho immaginato che saresti venuta, quindi è colpa mia》lo fissai arduamente:《Lo ha immaginato? Perché?》involontariamente ci sfiorammo la mano, riaccendendo quella fiamma che ci opprimeva da tempo.《Perché...》si interruppe, poi abbassò lo sguardo:《Volevo vederti, così ho chiamato tua madre, sapevo che avresti reagito venendo subito, così...》《Aveva bisogno di parlarmi?》《Non necessariamente》disse, e vedendo che non capivo, continuò:《Mi sarebbe bastato anche solo vederti, Abby è un'assurdità, ma credo che...mi piaci, ecco》cercai il suo sguardo, che non trovai:《Io...》cercai di rispondere.《No, sono un pazzo, lo so, ma non potevo tenermi tutto ancora per me, ora sei libera di pensare quello che vuoi, perfino che io sia un pedofilo, ma sappi che è colpa tua se sono così attratto da te》disse, allontanandosi. Lo raggiunsi abbracciandolo da dietro, e sul punto di parlare, iniziai a piangere. Loine si girò e mi abbracciò forte, come fosse un addio.《Per favore, non vada via》piagniuccolai come una bambina《Ci sarò sempre, anche se non mi vedrai in cattedra》《Riavrà quella cattedra, tornerà tutto come prima, per una volta sia lei ad aver fiducia in me》dissi. Loine sorrise dolcemente:《Certo che mi fido di te, ma credo sia meglio così, ho contrattato col preside per non ammonirti, a patto che tu e Zac frequentiate》rimasi a bocca aperta:《Non se ne parla, se lei non c'è, non ci siamo nemmeno noi》《Abby, è davvero un pensiero carino, ma ti prego, fallo per me, sarebbe una delusione sapere che prima della maturità tu ceda per colpa mia, per me è finita, per te no》《Prometta che tornerà》《Anche ogni giorno》disse, baciandomi la fronte.
Il suono di un clacson ci distrasse:《È Dany, devo andare》dissi a Loine, che annuì. Ci abbracciamo in modo confidenziale, mentre ognuno prendeva strade diverse, ci incrociammo con gli occhi quando salì in macchina, e in quel momento, sentì come se niente fosse realmente perduto.

Il professore di scienzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora