Capitolo 48.

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《Zac, hai una vaga idea di dove trovarlo?》dissi, accomodandomi sul sedile del passeggero《Loine? Beh, sì, credo》lo guardai dubbiosa:《Ovvero?》《A inizio anno, avevo aiutato papà a disporre in archivio i fascicoli dei professori, e su Loine avevo intravisto che vive in una casa di Silent Street》rispose, attivando le quattro frecce《Silent Street? È a pochi isolati da qua! Forza, andiamo!》《Ai suoi ordini, madame》rispose Zac, accendendosi una sigaretta al semaforo rosso.
Dopo dieci minuti di traffico, riuscemmo finalmente ad accostare in un parcheggio sotto i portici, che ospitava metà del quartiere《Tutte queste?》chiese Zac, sbattendo le ciglia più volte:《Come faremo a trovare casa Loine tra tutte queste?》riprese, cercando un qualcosa tra le varie case《Dividiamoci》proposi, e lui annuì, probabilmente insicuro dell'idea.
Dopo venti minuti passati a bussare, le case che rimanevano erano solo quattro《Forza, tu vai a sinistra, io a destra》dissi, quasi con il fiatone《Abby, non sono sicuro sia una buona idea, magari mi sono sbagliato, magari non abita nemmeno qua》mi avvicinai a Zac, posandogli un mano sopra la spalla:《È qua, lo so, io mi fido di te, e poi non avremo fatto tutto questo per niente, giusto?》sorrisi, contraccambiata:《Giusto, hai ragione. Allora, sbrighiamoci》.
Bussai in una casa a tono bianco, con un cortile esteso e un cagnolino che saltava ovunque: decisi di suonare lì:《Quanto sei carino》dissi al cane, venuto a leccarmi la mano, riposta da un abbaio da cucciolo.《Arrivo, un attimo》sentii oltre la porta, e in quel breve istante, mi si gelò il sangue.《Eccomi, cosa posso fare per v...》e si bloccò improvvisamente vedendo chi aveva davanti; sorrisi dolcemente:《Ehm, buongiorno》《Giorno》rispose, ancora sorpreso《Cosa ci fai qua?》continuò poi《Sentivo il bisogno di parlarle, mi dispiace》dissi, abbassando lo sguardo e voltandomi per andarmene, ma mi sentii il braccio tirare:《Non ho detto che è un problema, tutt'altro》sorrise, facendomi voltare verso di lui:《È sempre un piacere vederti, Abby》continuò, portandosi la mano dal mio braccio alla mano, per poi stringerla forte:《Mi...mi sei mancata》disse dopo un pò, sistemandomi una ciocca bionda oltre l'orecchio:《Anche lei mi è mancato, davvero》sorrisi, finemente incrociando i suoi occhi:《Le avevo mai detto quanto i suoi occhi siano belli?》dissi, allungando l'altra mano verso di lui, che intanto rise:《Sì, una volta》rispose, avvicinandosi fino ad essere talmente vicino che poteva sentire il mio respiro affannoso dai brividi. Sorridemmo entrambi, sul punto di sfiorarci le labbra《Ah, ma allora siete qua?》si intromise Zac《Ma che state facendo?》ci domandò, facendoci allontanare di qualche passo:《Niente, Zac, stavo giusto per venire ad avvisarti che ho trovato il prof.》risposi nervosamente, tornando ad accarezzare il cagnolino, e con la coda dell'occhio, notai la tensione creatasi in quel tratto di cortile.

Il professore di scienzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora