Il giorno dopo, Alastair e suo padre iniziarono la giornata all'alba. Il ragazzo si svegliò presto per aiutare suo padre con il loro lavoro. Arvid si occupava di creare e riparare mobili per la cittadina di Wönder, mentre suo figlio aveva il compito di abbattere gli alberi giusti, riportare il carico di legname e poi fare anche i pezzi di legna da ardere.
Gli affari andavano sempre bene, Arvid aveva insegnato con cura a Alastair come trovare gli alberi buoni da abbattere nella foresta, e tutto l'esercizio fisico che doveva sostenere il ragazzo gli aveva donato un corpo sano, forte e muscoloso.
Se soltanto la madre di Alastair, la sua sposa, fosse rimasta tra di loro, sicuramente sarebbe stata molto fiera dell'uomo che il suo bambino era diventato. Al collo, Alastair portava ancora un ciondolo di legno di cipresso a forma di luna, il gemello a quello che possedeva sua madre. Non lo toglieva mai e di questo Arvid se n'era accorto.
Alastair caricò sulle spalle gli ultimi pezzi di tronco di un albero che fortunatamente aveva trovato non troppo lontano dal sentiero. Non appena fu ritornato a casa, iniziò a spaccare con l'ascia i pezzi di legno sopra il suo ceppo.
Continuò così per poco più di un'ora prima di vedere arrivare Fred, il fratello minore di Gretchen la Grassa, di fretta e furia. Aveva i capelli corvini, un viso simpatico, molto più della consanguinea, e un corpo abbastanza robusto che preannunciava la sua futura forza fisica e la sua resistenza da uomo. Alla riserva servivano braccia in più, effettivamente.
Il ragazzo correva velocemente e nello sguardo aveva dipinto preoccupazione e paura, cosa che aveva allarmato subito il falegname.
«Alastair! Alastair!» lo chiamava Fred. «Bernadette! È scomparsa!»
Alastair conosceva la ragazza: l'aveva aiutata qualche giorno prima, quando diceva di essere rincorsa da delle donne infuriate con lei. Aveva cercato di tranquillizzarla, poi l'aveva riportata da Bjorn, suo zio.
Da allora non aveva più avuto sue notizie.
«Che cosa? Quando?» chiese il falegname, leggermente confuso.
Suo padre e lui, oltre a fabbricare i mobili della piccola cittadina, si occupavano anche della sicurezza di quel posto dimenticato da Dio e dal sovrano del Paese.
Fred si appoggiò con le mani sulle ginocchia, per riprendere fiato.
«È sparita. È rimasta fuori per tutto il giorno di ieri e tutta la notte!» esclamò Fred, tra i respiri corti e affannati.
«Chi l'ha vista per ultimo?» domandò Alastair.
Fred si riportò con la schiena dritta e lo guardò.
«Mia sorella, Gretchen. Dice di averla vista uscire dalla taverna con un uomo ma non ricorda nient'altro. Siamo disperati, Alastair!» rispose il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli. «Sono arrivate voci dalla città di Edelweiss, di questo mostro che rapisce donne e ragazze...» iniziò poi a raccontare. Alastair si meravigliò di quanta immaginazione avesse Fred, o di quanto fosse facilmente influenzabile.
«Non affrettare le conclusioni basandoti su una favola» lo riprese il falegname, accennando un mezzo sorriso. «Andrò a cercarla nella foresta. Magari si è solo persa» continuò a dire.
Alastair pensava veramente si fosse solo persa. Succedeva raramente, ma ricordava donne vagare per la foresta incapaci di ritrovare la strada verso casa.
Il ragazzo sorrise, speranzoso e si inchinò velocemente in segno di gratitudine.
«Grazie Alastair! Mio padre ha preparato delle armi per te! Siccome sei l'unico che protegge la nostra città, dice che è il minimo che possa fare!» gli disse. E con quello, Alastair ebbe la conferma che Bjorn l'avesse veramente accontentato per quanto riguardava la sua richiesta.
«Passerò a prenderli non appena avrò finito qui. Chiedi a tuo padre se ha qualcuno da mandare con me alla ricerca di Bernadette» gli ordinò il falegname, prima di sentire Fred congedarsi con un semplice:
«Va bene!»
Nel frattempo, Astrid era nella sua camera, seduta sulla sedia davanti allo specchio, che si pettinava i capelli biondi.
Il suo riflesso era calmo, perfettamente rappresentato davanti a sé. Guardava come la sua mano guidava il pettine dalla cute fino alle punte un po' rovinate.
La tranquillità e la quiete che l'avevano circondata iniziarono a cullarla come il suono del vento fra le foglie degli alberi.
Trascinata da quella dolce sensazione di beatitudine, abbassò le palpebre."Tic tac, tic tac"
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The Scent - Sento il tuo profumo
HorrorNelle terre fredde del nord, una ragazza di nome Astrid Kösztelnig è destinata a diventare una delle prostitute del bordello che sua zia gestisce, ma il futuro ha in serbo per lei molto di più. Il lupo nella foresta è tornato. Il Re reclama la sua R...