Viktor giaceva sul letto della sua camera, con la mano sul suo membro turgido, mentre pensava con forza a quell'odore che lo faceva impazzire, quella scia di eccitazione e giunchiglia che l'aveva stregato, e con altrettanta forza sfregava il palmo sulla pelle delicata.
Ingenuamente, come accadeva con ogni sua preda, il cacciatore maledetto si introdusse nella mente della contadina, e per quella notte, con perversa e depravata immaginazione, guidò il corso dei suoi sogni.
Astrid si ritrovò legata ad un ripiano, non riusciva a muovere nulla del suo corpo.
Sentiva freddo, ma più gelida fu la paura che insidiosa la percorse e si impossessò di lei quando percepì centinaia di zampette camminare sulle sue gambe.
Poi sentì i versi di centinaia di corvi e il battere delle loro ali circondarla. In gruppo piombarono su di lei, e malvagie iniziarono a pungerla con i loro becchi neri.
La ragazza non poteva difendersi, tantomeno scappare. Nemmeno urlare, altrimenti i corvi avrebbero potuto staccarle la lingua, ma non riuscì a trattenersi quando iniziarono a beccarla. Spalancò le labbra e immediatamente un corvo le si ficcò in bocca e le staccò la lingua prima di proseguire e cercare altra carne, soffocando Astrid.
La contadina cercò di dimenarsi e liberarsi da quegli uccelli della malasorte, ma dopo il suo fallimento a salvare se stessa, sentì sulla propria pelle il dolore di essere mangiata viva.
Non poteva nemmeno vedere il suo corpo, teneva le palpebre serrate affinché i corvi non iniziassero a beccare i suoi bulbi oculari. Eppure sapeva benissimo dove le laceravano la pelle, dove erano arrivati a spolpare l'osso. Quando iniziarono a bersagliare anche i suoi occhi, pianse disperata.
Uno sparo fece volare via tutti gli uccelli e il dolore e, all' improvviso, la contadina si ritrovò in piedi, di nuovo libera da qualsiasi corda.
Si osservò per trovare tracce di sangue, ma il suo corpo e i suoi vestiti erano intatti, quasi nuovi.
Poi vide i corvi unirsi e l'ammasso di uccelli trasformarsi in un unico umano, con le sembianze dell'uomo che aveva sempre amato: Alastair, bello come il sole, ghignante e con le iridi piene di malizia e malvagità.
«Alastair, che occhi grandi hai» disse Astrid, con voce tremula e flebile.
«Per guardarti meglio» rispose il falegname, poi passò la lingua sul labbro superiore e Astrid notò delle zanne affilate che prendevano il posto di tutti i denti.
«Ah! Che bocca grande hai!» pianse Astrid mentre sentiva la paura assalirla di nuovo.
«Per masticarti meglio» mimò lui con le labbra, e dalla sua bocca iniziò a uscire un liquido scuro e denso. Quando la prima goccia cremisi si suicidò dal suo mento e lambì il suolo nero, Alastair mutò in un lupo enorme, più alto e grosso di lei, con il manto grigio e gli occhi rubino. Dalle fauci della bestia pendeva la saliva lucente e viscida, mischiata con l'odore pungente del sangue.
Astrid iniziò a indietreggiare nel momento in cui guardò il mostro negli occhi e vide l'avarizia nel suo sguardo, e il sentore di morte le si infilò nelle narici.
Poi sentì un braccio circondarla, un letto formarsi sotto di lei e un improvviso punto caldo sul suo collo, dove capì che delle labbra premevano.
Inspirò a fondo, e sentì l'odore di sudore misto alla frenesia che portava la libidine.
Percepì le mani ruvide di un uomo stringerle i fianchi per tirarla vicino.
«Viktor, che mani grandi hai...» disse, seguendo il suo istinto e attribuendo quelle dita abili a quel uomo così misterioso.
«Per afferrarti meglio» le sussurrò all'orecchio lui, prima di morderle il lobo e succhiarlo.
Astrid si sentì gemere, un improvviso calore nascere al basso ventre e in mezzo alle cosce che la costrinse a serrarle. Ma la mano del cacciatore aveva altri piani. Insinuò le dita nella sua intimità e la toccò con estrema dolcezza.
Viktor prese a baciarle il collo e a lasciare una scia rovente di baci fino alla sua spalla, e solo in quel momento la ragazza si accorse di essere completamente nuda sotto una coperta morbida fatta con la pelliccia del lupo.
Fatta di Alastair.
Astrid tremò al pensiero, ma stranamente non si scompose di più. Le labbra, la lingua e le mani di Viktor ricoprivano la sua pelle, e in quel momento riusciva a pensare solo alle sensazioni che provocava quel doppio tocco su di lei.
«Oh, che labbra carnose hai...» gemette lei, quando il cacciatore iniziò a premere la bocca contro la sua in un bacio passionale, che la portava alla deriva.
«Per baciarti meglio» sussurrò lui, e la strinse di più a sé.
Viktor continuava ad immaginare, e pensò di possederla.
E così accadde in quel sogno.
Astrid si ritrovò con il membro di Viktor in mano, e la smania di averlo in bocca in mente. E lui l'accontentò subito, spalancandole le labbra con la punta e iniziando a possedere la sua cavità orale con foga, finché non venne, spingendosi affondo nella sua gola e soffocando per un paio di secondi Astrid con il suo seme.
Quando uscì fuori da lei le tenne la bocca chiusa e la costrinse ad ingoiare, poi ricambiò il favore.
La mise supina sul letto, con le gambe sulle sue spalle, e con le cosce premute contro le sue guance.
Prese a leccarla, assaporando i suoi umori e lasciando che bagnassero la sua faccia.
Astrid gemette e mugolò il nome del cacciatore con voce estasiata mentre teneva le dita insinuate nei suoi capelli e premeva il viso di lui contro la sua intimità, senza nessuna vergogna, senza preoccuparsi.
Quando ebbe il primo orgasmo, Viktor continuò a gratificarla con la sua lingua senza fermarsi. E così accadde per quelle successive, finché Astrid non si svegliò sul suo letto, madida di sudore, con il battito del cuore veloce e il respiro irregolare.
Quando si calmò, allungò una mano verso la sua intimità. Si vergognò per aver desiderato un uomo che non fosse Alastair, e per il resto di quella notte i suoi occhi non cedettero alle braccia di Morfeo.
Nel frattempo Viktor ringhiava: qualcosa nella sua immaginazione non era più come prima, come se si fosse spezzato la passione che dall'inizio persisteva.
Eppure nulla era cambiato in lui. Voleva Astrid, e l'avrebbe fatta sua.
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The Scent - Sento il tuo profumo
HorrorNelle terre fredde del nord, una ragazza di nome Astrid Kösztelnig è destinata a diventare una delle prostitute del bordello che sua zia gestisce, ma il futuro ha in serbo per lei molto di più. Il lupo nella foresta è tornato. Il Re reclama la sua R...