due.

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hey, fren?

ti sto disturbando?

non credo, anche perché tecnicamente sei solo una figura contorta della mia mente malata

il fatto è che sono in classe e non riesco a smettere di pensare a quanto sarebbe bello non essere qua, mi capisci? viaggiare, intendo

stavo immaginandomi città d'arte e persone lontane, lingue incomprensibili e modi di vita totalmente diversi dal mio ma non riesco a concentrarmi abbastanza nemmeno sui miei stessi pensieri, loro mi scivolano dalle mani, nonostante io cerchi di assicurarmi ad essi in tutti i modi possibili.

sono nel banco più vicino alla finestra all'ultima fila e il rumore della pioggia battente continua a distrarmi.

le gocce però sembrano delle percussioni, ricadono ad intervalli regolari, prepotenti, contro il vetro

quasi come quando io suono la mia batteria.

a metà lezione però mi sono messo a pensare a quanto la pioggia sia benefica per tutti noi e la natura in generale.

purifica tutto intorno a se, la trovo eterea

questa odiosa città e il suo inquinamento mi stanno rinchiudendo, creano una cappa impenetrabile di afa che non mi lascia respirare.

la pioggia, però, è una salvezza.

sarò sempre grato alla piogga, ne sono sicuro

non capisco perché agli altri non piaccia, penso sia una delle sensazioni migliori

uscire sotto la pioggia e sentire le goccioline caderti sul viso

proprio come i bambini nei film

già, sarebbe bello avere qualcuno con cui essere come i bambini nei film

che fai, mi leggi nel pensiero?

røck 'n' røll suicide || jøshler Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora