ventinove.

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svegliati

ho detto alzati, coglione

che cazzo hai fatto?

mi fai schifo

josh si svegliò con un mal di testa allucinante.
aprì gli occhi lentamente, portandosi le mani ai lati della fronte, a massaggiarsi le tempie.
mugolò appena, tanto era forte il brusio che aveva dentro la mente.

c'era una luce soffusa nella camera, segno che la sera prima si era probabilmente dimenticato di chiudere la finestra.

gli occhi, per quel contrasto di toni, gli facevano male
girò il capo, dalla parte opposta da dove proveniva la luce.
sbattè le palpebre un paio di volte, prima di riuscire a mettere a fuoco tutto.
quando lo vece, quasi sussultò.
tyler, addormentato, era di fianco a lui.
il suo viso era rilassato, gli occhi chiusi e la bocca semi aperta.

josh non riuscì a non pensare a quanto fosse bello.
e fu dopo che realizzò che cosa aveva fatto la sera precedente.

sei un emerito idiota

mi hai tradito

con uno che conosci da così poco tempo?!

cretino

non ti meriti niente, se me ne vado io tu sei perso

anche lui se ne andrà

come hanno fatto tutti, con l'unica differenza che lui adesso si è preso qualcosa di più importante.

come hai potuto lasciare che prendesse la tua verginità!?

tu dovevi rimanere con me

puttana

continuava a parlare, nella sua mente, riempiendo così tanto la sua mente che riusciva ad annullare qualunque altro pensiero logico e lucido.
un mare di parole in tempesta, con le onde che si infrangono con cattiveria sopra ogni scoglio.

sentiva come se la tua testa potesse esplodere da un momento all'altro.

si tirò su di colpo, mettendosi a sedere, con le mani pressate con forza sulle orecchie.
tremava visibilmente, con la bocca che ripeteva senza sosta parole come "vattene" e "smettila"

tyler si svegliò all'istante, quasi spaventato da quello che stava vedendo.
senza pensarci due volte si alzò, mettendosi di fronte al ragazzo, seduto anche lui sul letto.

le sue mani esitavano, ferme, a mezz'aria, sopra quelle di josh.

"l-l-lasciami in pace, n-non ti ho fatto n-niente.." la sua voce era sconnessa, le parole confuse che quasi non si sentivano, tanto che erano basso il suo tono "n-non è c-c-colpa mia"

tyler, con uno sguardo allo stesso tempo spaventato e preoccupato, prese i polsi di josh, cercando di allontanare le mani dalla sua testa.

rimase così qualche secondo, "josh.. c-con chi stai parlando?"

quando sentì la sua voce, il ragazzo sembrò calmarsi appena, diminuendo visibilmente i tremolii

alzò di poco il viso, così da poterlo guardare negli occhi

non parlargli

non dirgli niente

io sono ancora qui, non dimenticarmi

fece per schiudere le labbra e dire qualcosa ma, invece delle parole, uscì un urlo strozzato.
i muscoli della mascella gli facevano male, tanto che la sua bocca era spalancata, in cerca di aria.

"ESCI DALLA MIA TESTA" escalmò con tutta la forza che aveva in corpo, anche se poi, sottoforma di frase, fu solo un grido disperato con una voca rotta. "MOSTRO, VATTENE, LASCIAMI IN PACE!!"

tyler sussultò, sentendo quelle parole "j-josh, ascoltami," gli prese il viso fra le mani, osservandolo. la bocca ancora aperta, spalancata e bloccata in un'espressione di dolore, stava mimando un urlo che adesso si era consumato, fino a diventare un gemito debole e sommesso. gli occhi lucidi, pieni di lacrime che lo guardavano spaventato. "è tutto okay, ci sono io qui, nessun'altro, parla con me!"

"l-lui è-è qui" gridò, con la voce incrinata, indicandosi la testa "è qui dentro! da sempre!! non riesco a liberarmene" disse, con le lacrime che iniziavano a solcargli le guance

"guardami, lui non è reale, okay? tu esisti, io esisto" disse con tono calmo, asciugando le goccioline di acqua salata intorno ai suoi occhi "siamo nella tua stanza adesso, e siamo soli," osservò i loro corpi scoperti dalle lenzuola per intero, sorridendo appena "siamo nudi, ieri sera abbiamo fatto l'amore, questo te lo ricordi, josh?"

l'altro lo guardò, la sua espressione mutò nel giro di pochi secondi "s-sì, e non avrei dovuto." disse, il tono quasi prepotente e duro che lasciò interdetto tyler per qualche istante.

"c-cosa? josh a te è piaciuto, vero?"

sì, ho amato ogni secondo

non è vero, non dirlo
tu devi rimanere con me
non puoi abbandonarmi

josh lo guardava negli occhi, con un espressione assente e la bocca aperta, pronta a dire qualcosa

"parla con me," esclamò quasi sul filo dell'esasperazione "non stare ad ascoltare nessun'altro. ci io sono qui con te!" tyler gli dette un leggero scossone, facendolo tornare con lui, in quella stanza.

"i-i-io non avrei dovuto... t-t te ne andrai e-e sarò solo.. di nuovo," lo guardò spaventato "s-sono stato t-troppo i-intimo c-con te"

"non me ne andrò mai, se non sarai tu a volerlo," gli asciugò ancora una volta il viso, lisciandogli poi i capelli con dolcezza "mi piaci," disse con sincerità, a pochi centimetri dal suo viso "i-io ti piaccio, josh?" aggiunse esitante l'ultima parte, sussurrando sul punto di scoppiar a piangere anche lui, le loro bocche di poco lontane.

josh ci pensò qualche secondo, combattendo contro il fischio insistente che aveva dentro la testa, un sibilìo tartassante come l'allarme di una prigione di massima sicurezza.

ignorò la voce che gli intimava di smettere dentro la sua testa
"m-mi piaci, tyler, e molto" gracchiò con la gola che gli faceva male, le corde vocali provate e affaticate dalle urla gutturali di qualche minuto prima.

tyler sorrise a trentadue denti, più felice che mai. avvicinò a sé josh e lo baciò con foga.

// okay, penso sia questo il mio capitolo preferito so far

le cose stanno iniziando a prendere forma e i pezzi del puzzle inizieranno a combaciare!! muoio!!!








røck 'n' røll suicide || jøshler Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora